La Ballata dei Gusci Infranti è un film del 2022 diretto da Federica Biondi con Miloud Mourad Benamara e Giorgio Colangeli. Paese di produzione: Italia.
Quattro storie ambientate ai piedi dei Sibillini, nel cuore dell’Italia. Il filo che rilega le storie è il matto del villaggio, Jacopo, che vive in mezzo alla natura e la attraversa sempre a piedi, cita Dante e conosce tutti, pur restando ai margini. Si fa amico un giovane parroco africano appena arrivato a gestire una piccola parrocchia. Fra emarginati ci si intende e ognuno a modo suo sa accogliere le stranezze dell’altro. Jacopo è il figlio di Alba e Dante, attrice lei e drammaturgo lui. Ritiratisi in una casa isolata sull’Appennino marchigiano, i due artisti dedicheranno alla comunità che li ha accolti ormai da anni il loro ultimo spettacolo, una rielaborazione del Paradiso di Dante Alighieri.
Sull’Appennino abruzzese, vicino ai monti Sibillini, tante persone devono affrontare le difficoltà conseguenti al terremoto, che ha danneggiato irrimediabilmente molte delle piccole località montanare della regione.
In questa comunità vi è Jacopo, ritenuto il matto del villaggio, ma persona estremamente sincera, tanto da essere subito divenuto amico del nuovo parroco, da poco giunto in paese. Nel frattempo, i genitori dello stesso Jacopo, l’attrice Alba e il drammaturgo Dante, stanno organizzando uno spettacolo sul Paradiso di Dante Alighieri.
Poco lontano, un’amica di Jacopo, Lucia, viene abbandonata dal marito ed è costretta a occuparsi da sola della fattoria di famiglia. Condivide le stesse paure di David ed Elisabetta, i quali attendono la nascita del loro primo figlio in una situazione d’incertezza…
Il tempo della perdita e quello della natura tendono spesso a sovrapporsi: sono spazi di sospensione in attesa di ritrovare un'identità e ricomporre i pezzi di ciò che si è perso. L'opera prima di Federica Biondi, come potrete leggere nella recensione de La ballata dei …
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(2.5 stelle su 5)
La recensione de La ballata dei gusci infranti, un'opera prima sul senso di identità e perdita, ispirata dai tragici fatti del terremoto del 2016, che devastò intere aeree dell'Appennino marchigiano.