Il traditore è un film del 2019 diretto da Marco Bellocchio con Pierfrancesco Favino e Maria Fernanda Cândido. Durata: 148 min. Distribuito in Italia da 01 Distribution. Paese di produzione: Italia.
Focus su Tommaso Buscetta, esponente di primo piano di "Cosa Nostra" divenuto poi collaboratore di giustizia dopo essere stato arrestato.
Ispirato a fatti di cronaca vera occorsi durante gli anni ‘80, dopo l’arresto di Tommaso Buscetta, detto Don Masino. Buscetta iniziò da giovanissimo attività illegali legate al mercato nero che gli diedero subito una certa notorietà, nonostante fosse ancora un adolescente. In seguito, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, cominciò la sua affiliazione con il crimine organizzato della Sicilia, con la cosca mafiosa di Porta Nuova. Nonostante abbia provato a cambiare vita nel ‘49 con un’attività commerciale in Brasile, ritornò poi in patria dove divenne a tutti gli effetti un mafioso che si occupava principalmente del traffico di sigarette e stupefacenti. Il film si concentra sul periodo più famoso della sua vita, quello che è stato considerato in seguito una vera e propria svolta contro la lotta a Cosa Nostra.
Buscetta, arrestato in Brasile e accusato di svariati crimini tra cui degli omicidi, viene estradato in Italia e decide di iniziare a parlare con il Giudice Giovanni Falcone. Per sua stessa ammissione, non fu un vero e proprio tradimento del giuramento di omertà fatto alla mafia, bensì Buscetta affermò che aveva deciso di collaborare perchè la natura stessa di Cosa Nostra era cambiata, in peggio dal suo punto di vista. Dai suoi dialoghi con il Giudice Falcone cominciò a delinearsi una vera e propria oligarchia, la struttura stessa della criminalità organizzata in Italia - e in seguito anche negli Stati Uniti -, con tanto di scale gerarchiche, i nomi delle varie Famiglie, le alleanze, le vendette trasversali (di cui fu vittima anche Buscetta che alla fine perse ben undici parenti tra cui due figli), una quantità di materiale che diede alla legge la possibilità di organizzare il Maxiprocesso con 475 imputati, tra cui Totò Riina, in cui Buscetta testimoniò contro i suoi ex compagni di cosca diventando così un vero e proprio Traditore.
Soprannominato il Boss dei due mondi, Buscetta dichiarò in principio che non era disposto a parlare degli stretti legami tra il mondo politico e quello di Cosa Nostra, convinto che lo stato italiano “non era ancora pronto” per tali terribili verità. In seguito, dopo la strage di Capaci, in cui persero la vita il Giudice Falcone, sua moglie e tre agenti della sua scorta personale, l’Italia intera rimane scioccata alla vista di quella voragine creata da ben mille chilogrammi di tritolo per mettere fine alla vita del Giudice. Anche Buscetta ne rimane scioccato e decide di cominciare a parlare delle relazioni criminali che ci sono tra gli uomini al potere politico e quelli che hanno il potere nell’oscurità.
Scoppia un’altra bomba, questa volta mediatica, quando Buscetta fa il nome di due politici italiani, gli onorevoli Salvo Lima - morto qualche mese prima degli attentati a Falcone e al Giudice Borsellino - e Giulio Andreotti, un esponente della massima importanza nel quadro politico italiano per gran parte della sua vita, essendo stato eletto ben sette volte Presidente del Consiglio e avendo ricoperto altre ventidue cariche ministeriali nel corso della sua carriera. Lo scandalo fu enorme, ma il processo contro Andreotti fu inficiato da una sistematica campagna a discredito di Buscetta, la cui credibilità venne a calare. Andreotti riuscì a essere assolto per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e venne assolto anche nei successivi appelli, grazie anche alla prescrizione di alcune accuse. Buscetta, ormai anziano e malato, viene trasferito a Miami dove rimane vigile e sicuro che Cosa Nostra riuscirà a mettere a segno la sua vendetta contro di lui, ma alla fine, la natura ha la meglio e Buscetta muore di cancro. Fino alla fine mostrerà il suo rammarico per il fatto che lo stato italiano non sia riuscito a debellare Cosa Nostra per sempre.
Questa è la sinossi ufficiale distribuita da 01 Distribution: “Nei primi anni '80 è in corso una vera e propria guerra tra i boss della mafia siciliana per il controllo sul traffico della droga. Tommaso Buscetta, conosciuto come il “Boss dei due mondi”, fugge per nascondersi in Brasile e da lontano, assiste impotente all’uccisione di due suoi figli e del fratello a Palermo; ora lui potrebbe essere il prossimo. Arrestato ed estradato in Italia dalla polizia brasiliana, Buscetta prende una decisione che cambierà tutto per la mafia: decide di incontrare il giudice Giovanni Falcone e tradire l'eterno voto fatto a Cosa Nostra.”
Marco Bellocchio è un regista che ha già affrontato e raccontato la nostra storia e con Il traditore torna a farlo dedicandosi a una pagina ampia, corposa e dolorosa, seguendo l'evoluzione di un personaggio che ha segnato gli ultimi decenni del secolo scorso con le …
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(3.5 stelle su 5)
Dottor Falcone, noi dobbiamo decidere solo una cosa: chi deve morire prima, lei o io?
Attualmente Il traditore ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
Il traditore è stato accolto dalla critica nel seguente modo: sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un punteggio medio del 85% sul 100%, su Metacritic ha invece ottenuto un voto di 64 su 100 mentre su Imdb il pubblico lo ha votato con 7.1 su 10
Il traditore
2019 - 01 Distribution
Contiene 2 Ore e 15 Minuti di contenuti su 1 Disco.
Il traditore
2019 - 01 Distribution
Contiene 2 Ore e 15 Minuti di contenuti su 1 Disco.
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Stasera su Rai1 va in onda Il traditore, il film diretto da Marco Bellocchio nel 2019, con Pierfrancesco Favino nei panni del pentito di mafia Tommaso Buscetta.
Pierfrancesco Favino parla de Il Traditore, di Tommaso Buscetta e del rapporto con Giovanni Falcone: "Amicizia? Non credo proprio."
Pierfrancesco Favino si è sottoposto ad un'incredibile trasformazione al fine di interpretare il ruolo di Tommaso Buscetta ne Il Traditore.