Il mondo a scatti è un film del 2021 diretto da Cecilia Mangini e Paolo Pisanelli con Stéphane Batut e Babak Karimi. Durata: 89 min. Distribuito in Italia da Cinecittà Luce. Paese di produzione: Italia.
Documentario che intreccia immagini di oggi e di ieri, immagini fisse e immagini in movimento attraverso un dialogo tra due persone che riflettono sulle cose visibili e invisibili del mondo: Cecilia, inarrestabile novantenne, fotografa, documentarista, sceneggiatrice viene ripresa da Paolo, fotografo, regista, curatore di eventi culturali. Cecilia Mangini – legata all’analogico della pellicola da sviluppare e da stampare – decide di avventurarsi nel digitale da cui si sente esclusa. Dai disegni delle caverne in poi, l’immagine ha sempre avuto un potere che ha a che fare con la magia. Magia è anche la fotografia. Il cinema a volte sconfina nella stregoneria, incanta gli occhi.
Film documentario, film-saggio, film autobiografico…sono tante le definizioni per questo documentario e forse proprio per questo è al di fuori di ogni genere, quello che è sicuro è che si tratta di un omaggio al cinema per eccellenza: le immagini, in questo caso quelle fisse, fotografie che hanno fermato il tempo. Quello che definiamo un mondo a scatti può essere racchiuso in una sequenza di immagini fisse: clic…clic… clic… ogni scatto ha fermato il tempo, il tempo di un clic, ma le immagini fisse proiettate in successione magicamente diventano immagini in movimento. Lo scatto ferma il tempo: donne, uomini, cose, tutto è rimasto intrappolato in quel rettangolo di mondo.
Un film a scatti che intreccia immagini di oggi e di ieri, immagini fisse e immagini in movimento attraverso un dialogo tra due fotografi-cineasti che riflettono sulle cose visibili e invisibili del mondo: Cecilia, inarrestabile novantenne, fotografa, documentarista, sceneggiatrice viene ripresa da Paolo, fotografo, regista, curatore di eventi culturali. La decisione di mettersi in scena in un documentario è una scelta imbarazzante, ma serve per affrontare la sfida del rettangolo e dello scatto che congela: un cinquantesimo, centesimo, millesimo di secondo che può bloccare il movimento e il flusso delle immagini con precisione iper-tecnologica. Dai disegni delle caverne in poi, l’immagine ha sempre avuto un potere che ha a che fare con la magia. Magia è anche la fotografia, a sua volta il cinema sconfina nella stregoneria, incanta gli occhi, può rivelare segreti della natura e incutere terrore, fino a far scappare gli spettatori dalle poltrone.
Cecilia Mangini inizia un viaggio che parte da uno scatto analogico dell’altro, da un altro mondo, da un tempo senza cellulare. Siamo a Rutigliano, in Puglia: tutti guardano incantati dentro l’obiettivo, verso una fotografa-stregona che cattura tutte le facce in un colpo solo. Con questa immagine inizia Il mondo a scatti. Come testimonianza personale, Cecilia Mangini – legata all’analogico della pellicola da sviluppare e da stampare –, ha deciso di avventurarsi nel digitale da cui si sente esclusa, rischiando una sconfitta forse salutare o una vittoria tardiva. La fotografia rivela: anche a distanza di molti anni può capitare di ritrovare un negativo mai sviluppato o mai stampato nella luce rossa di una camera oscura, oppure di vedere un’immagine che nel corso del tempo si trasforma.