Cosa resta della rivoluzione 2018

Trama del film Cosa resta della rivoluzione

Angela aveva otto anni quando il primo McDonald è stato inaugurato a Berlino Est, da allora ha lottato tenacemente contro la maledizione della sua generazione, quella di essere nata troppo tardi in un periodo di depressione politica globale.

Angèle è cresciuta in una famiglia dove i genitori sono sempre stati politicamente impegnati, due ex-sessantottini che volevano cambiare il mondo a furia di manifestazioni e scioperi. Purtroppo il presente di Angèle è molto diverso, la lotta della classe operaia ha lasciato il posto a ben altro e perfino i suoi genitori non danno più importanza a quei valori per i quali hanno combattuto così appassionatamente: il padre vive di ricordi mentre la madre ha piantato tutto e se n’è andata a vivere in mezzo al nulla.

Di punto in bianco Angèle viene licenziata su due piedi perchè non ci sono fondi per pagare il suo stipendio e ad aggiungere al danno la beffa, i suoi ex datori di lavoro sono del suo stesso pensiero politico. Angèle è indignata, arrabbiata e vorrebbe tanto che la sua rabbia riuscisse a smuovere le cose, a ridare linfa vitale al “movimento”, ma come la sua cara amica le fa notare, oggigiorno non si ha più il lusso di chiedersi il perchè delle cose, non ci si può chiedere neanche perchè non si può più chiedere “perchè”.

Angèle però non ci sta e continua a lasciare disegni osceni sui manifesti pubblicitari che scatenano la sua irritazione. Un giorno però le cose cambiano, quando fa la conoscenza di Saïd, il simpatico Preside di una scuola un po’ stravagante e dall’animo poetico. Angèle è convinta di non essere pronta per una storia romantica e nonostante Saïd le faccia battere il cuore non si sente pronta per una convivenza. Un giorno, durante un pranzo con Saïd e suo padre, Angèle riceve una notizia inaspettata che sconvolge quel che rest delle sue certezze...