Ultimi editoriali Film
Kevin Feige tira fuori un nuovo coniglio dal cappello e ha un volto che conosciamo molto bene. Il ritorno di Robert Downey Jr. è un'intuizione geniale o una mossa disperata?
Tanti grandi titoli, tante star pronte a contendersi il grande schermo, come abbiamo visto nelle anticipazioni delle distribuzioni durante Ciné - Giornate di cinema di Riccione. E cominciamo con un'estate già ricca di film.
Con quasi 17 milioni nei primi giorni di programmazione, Inside Out 2 è un successo clamoroso anche in Italia dopo l'ottimo esordio americano. Una dato interessante che apre ad una domanda: cosa ci dice questo risultato sulla voglio del pubblico di andare in sala?
Tutti amiamo ancora i film, ma l'industria cinematografica, il cinema come sistema, vive un momento di difficoltà e deve trovare la forza di superarlo senza arrendersi (e no, non c'entrano solo gli incassi).
Siamo reduci dalle Giornate professionali di Sorrento dove abbiamo respirato un'atmosfera positiva e tendente all'ottimismo, che non ha potuto che farci piacere.
C'è ancora domani sta conquistando il pubblico, ma è un caso isolato o punto di arrivo di un percorso che sta tornando a concentrare l'attenzione del pubblico sul cinema, sulla sala come punto di partenza del cammino di un film?
A cento anni dalla nascita degli studi d'animazione creati da Walt Disney ci siamo fermati a riflettere su come e quanto abbiano plasmato il nostro modo di essere.
Il Barbenheimer negato ci ha fatto riflettere su quanto sia difficile la vita dei cinefili italiani, più volte tenuti al di fuori dei grandi eventi.
Qualche considerazione sull'anno appena concluso, con uno sguardo carico di speranza a quello che ci aspetta nel 2021 tra film e serie tv.
Ora che regioni e province italiane sono diventate "zona rossa" per il Coronavirus e si è obbligati a rimanere responsabilmente a casa, ecco una guida per affrontare al meglio le settimane che seguiranno.
Oscar: tutti gli errori che commettiamo e le stupidaggini che diciamo sugli Academy Awards in una breve guida da studiare e diffondere in vista della notte di domenica.
Ogni anno l'Academy sembra dare il premio maggiore al film meno riuscito tra i nominati: decisione casuale o c'è un segreto dietro questa scelta?
L'assenza di Greta Gerwig tra i candidati all'Oscar 2020 per la Miglior Regia fa scalpore e solleva polemiche; la regista di Piccole Donne però non è stata affatto 'snobbata' dall'Academy: ecco perché.
Avengers, Trono di spade, Star Wars: come mai tante critiche sulle nuove saghe cinematografiche arrivano proprio dai fan che in passato ne hanno fatto la fortuna?
Avengers: Endgame, a poche ore dall'uscita del film, ecco quali sono le circostanze che hanno portato ad un film evento, fortemente rappresentativo di un progetto ambizioso e riuscito.
Oggi Movieplayer compie dieci anni. Non potete immaginare quanto il 4 giugno del 2008 credessimo e sperassimo di ritrovarci qui, tutti insieme, dopo tutto questo tempo, ma di sicuro la voglia di creare qualcosa di duraturo non ci è mai mancata. Così come non ci è mai mancata la voglia di fare un po' di testa nostra, di non seguire le mode, ma cercare di adattarci alle necessità di tutti coltivando però quello che era ed è ancora oggi il nostro interesse principale: voi.
Alla vigilia del Festival di Cannes e con il nuovo film Marvel e l'ultimo lavoro di Paolo Sorrentino in sala, una riflessione sull'evoluzione del cinema - e in generale dell'entertainment - che procede seminando scontento ovunque, sui social.
Dopo aver riscosso un grande successo di critica negli Stati Uniti e in giro per il mondo, arriva da domani anche in Italia Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, un dramma candidato agli Oscar e dal respiro internazionale, una storia d'amore di grande delicatezza ed un coming of age sentito e sincero. In poche parole, davvero un piccolo capolavoro.
Settant'anni appena compiuti, il successo incredibile di It in tutto il mondo e tanti nuovi progetti in arrivo. Eppure l'autore di Carrie e Shining ancora non ha raccolto quel che meriterebbe sul piccolo e grande schermo. Sarà questa la volta giusta per invertire la tendenza?
Dopo dodici giorni in cui abbiamo seguito per voi il Festival di Cannes, vi proproniamo qui di seguito il nostro bilancio della storica 70a edizione del festival cinematografico più importante del mondo.
Il futuro della fruizione cinematografica approda in concorso sulla Croisette e il risultato è la "rivolta" degli esercenti francesi: ecco a cosa è dovuto il bizzarro ma significativo braccio di ferro tra il festival e Netflix, ed ecco chi, presumibilmente, finirà per spuntarla.
Paradossalmente, la sconfitta maturata nelle condizioni assurde che abbiamo visto questa mattina può restituire a La La Land la benevolenza del pubblico, e farne ancora di più un istantaneo, indimenticabile classico.
A pochi giorni dalla Notte degli Oscar, facciamo il punto su questa stagione dei premi cinematografici e sulle sue connotazioni politiche, che non basteranno a fermare il film di Damien Chazelle a un passo dal trionfo.
Una valanga di nomination agli Oscar, critiche illustri e dichiarazioni d'amore da più parti: La La Land è un fenomeno come non se ne vedevano da tempo al cinema, eppure per molti questo eccessivo entusiasmo rappresenta un blocco più che uno stimolo per correre in sala.
Di fronte all'annuncio del titolo della nuova avventura della Skywalker saga, tanti ci sono sembrati tutti un po' troppo inclini a saltare alle conclusioni sulla trama e la qualità di un film ancora in lavorazione.
Non ha certo bisogno delle nostre difese di fronte all'infantile rimbecco di Donald Trump al suo discorso ai Golden Globes, ma è nostro dovere continuare a celebrare il suo talento, il suo impegno e la sua generosità. Lo faremo finché ne avremo la possibilità.
A corollario dell'edizione della Mostra del cinema appena conclusasi con il trionfo di Lav Diaz, facciamo una riflessione sulla natura e sulla percezione che il pubblico e gli addetti ai lavori hanno dell'impatto dei premi festivalieri, soprattutto in relazione con i loro lontani parenti d'oltreoceano, gli Academy Awards.
Quest'annata cinematografica ha rivelato nuovi eccessi di una tendenza che avevamo iniziato a denunciare anni fa: il prodigioso e capillare battage pubblicitario degli studios, con teaser, trailer, clip e anticipazioni assortite, inizia ad avere conseguenze tangibili sulla fruizione dei film più attesi dal grande pubblico. Vediamo perché.
Ci lascia un attore amato come pochi e, nonostante la tristezza e la notizia improvvisa, non abbiamo potuto fare a meno che ricordare a modo nostro il mitico Bud Spencer.
Lo chiamavano Jeeg Robot, Perfetti sconosciuti e Veloce come il vento: l'uscita di tre ottimi film con caratteristiche simili che sono riusciti a mettere d'accordo critica e pubblico è l'occasione per fare il punto sullo stato di salute del nostro cinema.
Le ragioni del boicottaggio della comunità black di Hollywood nei confronti degli Academy Awards 2016, e il modo in cui questa polemica può fare bene agli Oscar e a Hollywood.
E' giusto e sacrosanto desiderare di arrivare alla visione di un film tanto atteso senza essere esposti a rivelazioni e dettagli importanti. Ma c'è un livello oltre il quale la sensibilità agli spoiler diventa psicosi. E noi, come tanti, l'abbiamo vissuto sulla nostra pelle. Ora però permetteteci di sfogarci scherzandoci un po' su.
Al di là dei giudizi sulle scelte della giuria, che lasciano sempre il tempo che trovano, proviamo a individuare alcuni temi significativi su ciò che ci ha lasciato la 72esima Mostra del cinema.
Recensioni tiepide? Indigestione da supereroi? No, per noi le ragione del risultato inferiore alle aspettative per il sequel di Joss Wehen sul mercato domestico sono altrove...
Un palmares ingiustificatamente francofilo chiude un festival caratterizzato da troppi brutti film e da insoliti problemi organizzativi. Un'edizione insomma che necessariamente dovrà portare a qualche ripensamento e cambiamento.
Il divorzio tra il regista degli Avengers e la Marvel adesso incomincia ad apparire meno consensuale di quanto sembrasse all'inizio, e anche i rapporti con alcuni fan cominciano a scricchiolare. Joss Whedon, bersaglio di attacchi di varia natura in questi giorni sui media e sui social network, scopre suo malgrado le difficoltà nel gestire il più grande franchise cinematografico del mondo.
L'analogia vi sembrerà forse azzardata, ma il cinefilo integralista ne sa qualcosa di ingredienti che vanno ad alterare la ricetta originaria. Permetteteci dunque, per una volta, un ironico excursus culinario.
Negli ultimi giorni l'annuncio del cast 'al femminile' del reboot di Ghostbusters è stato accolto con fastidio dai fan della saga. Solo una questione di bieco sessismo? Forse. Siamo di fronte ad atteggiamenti che non vanno giustificati, ma analizzati. E che probabilmente hanno origini molto lontane.
Nel giro di qualche settimana, due casi diversi ma con vistose analogie hanno monopolizzato l'attenzione di pubblico e media. Ma siamo sicuri di avere un atteggiamento coerente nei confronti della libertà d'espressione?
Ci intrufoliamo prepotentemente, e certamente non richiesti, nel dibattito sul doppiaggio tornato in auge in questi giorni per raccontare una banale ma scomoda verità.
I social network si trasformano in imponente cassa di risonanza per le reazioni dei nostri compatrioti a La grande bellezza di Paolo Sorrentino, trasmesso in prima TV ieri sera da Canale 5: un campionario irritante e deprimente di giudizi sommari, esternazioni e inciviltà.
Il premio a Garrone, il mancato riconoscimento a pellicole e interpreti che avrebbero meritato, qualche problema organizzativo, ma anche tanti film belli e interessanti: tiriamo le somme su quella che è stata la 65esima edizione del Festival.
Il capitolo finale delle avventure filmiche del giovane mago creato da J.K. Rowling è approdato nelle sale di tutto il mondo. In attesa di conoscere i risultati al botteghino, tiriamo le somme a modo nostro...
Habemus Papam è un successo, e ciò arriva quasi come una sorpresa in un ambiente che sembrava auspicare un passo falso di Nanni Moretti, per noi una voce unica e preziosa del nostro cinema che si prepara a renderci orgogliosi, insieme a Paolo Sorrentino, in quel di Cannes.
L'annuncio del nuovo reboot targato Warner conferma un trend sempre più allarmante. E intanto, nelle nostre sale, lo scarso riscontro di Boris il film attesta i limiti dello sfruttamento di soggetti non originali al cinema.
Le dichiarazioni della controfigura de Il cigno nero, la ballerina professionista Sarah Lane, sembrano mettere in discussione i meriti della Portman. Che per noi restano assolutamente incontestabili.
Il nostro commento a una cerimonia di consegna degli Academy Awards che ha evidenziato ancora una volta i difetti di un format obsoleto, e ha marcato un nuovo allontanamento dell'AMPAS dal cinema più coraggioso e moderno.
Il ministro Bondi sembra fare il verso alla famosa scena di Non ci resta che piangere e chiede un contributo unico di 1 euro per ogni spettacolo cinematografico. Può essere davvero una soluzione per aiutare il cinema italiano?
Dodici nomination per Il discorso del re sono sicuramente un numero impressionante; ma la contesa è davvero finita qui, o l'Academy di oggi preferirà premiare la freschezza e la modernità di The Social Network?
Da Social Network a I ragazzi stanno bene, previsioni rispettate ad una 68ma edizione dei Golden Globes caratterizzata dalle discussioni della vigilia. Poche le scelte più coraggiose, quasi tutte relegate all'ambito televisivo.