Alla corte di Ruth - RBG è un film del 2018 diretto da Julie Cohen e Betsy West con Ruth Bader Ginsburg e Gloria Steinem. Durata: 97 min. Distribuito in Italia da Wanted. Paese di produzione: USA.
Uno sguardo alla vita e al lavoro di Ruth Bader Ginsburg, giudice della Corte Suprema, da sempre impegnata per la lotta per la parità dei diritti e contro la discriminazione di genere, di ogni genere, una parità reale che prende in considerazione ogni tipo di ingiustizia, non soltanto il sessismo.
Il documentario è dedicato a Ruth Bader Ginsburg, alla sua vita e alla sua carriera come Giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, la seconda donna nella storia a essere investita di una carica così importante. Ha studiato ad Harvard negli anni ‘50, dove soltanto altre otto studentesse vennero ammesse. Il suo impegno costante e assolutamente decisivo nella lotta contro le discriminazioni di genere - ma non solo - non ha soltanto portato a importanti svolte nel sistema giuridico-legale statunitense ma anche a una fama mondiale, specie tra i “millennials” che l’ha ribattezzata “Notorious RBG”, diventando di fatto un fenomeno sociale, con tanto di t-shirt, borse, tatuaggi e quant’altro.
Dopo essere diventata un’icona pop, la Giudice Ginsburg non si è di certo montata la testa, ma anzi continua il suo lavoro alla veneranda età di ottantacinque anni, mantenendosi in forma con un personal trainer e sfoderando in aula e al di fuori di essa quella gentilezza pacata che nasconde una volontà d’acciaio e una straordinaria comprensione della Legge e la sua impeccabile e chirurgica applicazione della suddetta per combattere ogni tipo di discriminazione, con classe, eleganza e assoluta determinazione. Nel documentario, che illustra ampiamente la sua carriera e l’esemplare lotta di emancipazione civile sostenuta fin da quand’era una studentessa, c’è spazio anche per il privato, per l’incrollabile sostegno ricevuto dal marito, Martin Ginsburg, che ha collaborato con lei presentando sempre un fronte unito durante le prime battaglie in aula contro le discriminazioni e durante tutto il corso della loro vita insieme, e per i figli, che per quanto siano grandi “fan” della mamma, hanno sempre sostenuto che la sua cucina era terribile.
Ci sono poi interventi da parte di Gloria Steinem, giornalista americana e attivista politica per il femminismo, e Nina Totenberg, corrispondente per la National Public Radio, che si occupa in maniera primaria delle attività e delle politiche della Corte Suprema. E si parla ovviamente del fenomeno pop che la Giudice ha ispirato, e del suo nickname Notorious R.B.G., un derivato dell’artista rap Notorious B.I.G. La Giudice ha abbracciato il suo nuovo appellativo con la consueta grazia e un pizzico di umorismo, affermando che lei e il rapper hanno molto in comune essendo entrambi nati a Broolyn.
Questa è la sinossi ufficiale distribuita da Wanted: “All’età di 85 anni, Ruth Bader Ginsburg, seconda donna a essere stata nominata tra i nove componenti della Corte Suprema degli Stati Uniti, è diventata un’icona inaspettata della cultura pop grazie alla sua dedizione all’attività giudiziaria e legale. Nonostante ciò, il suo percorso e il suo impegno sono rimasti, finora, in gran parte sconosciuti anche ad alcuni dei suoi più grandi fan. Il documentario Alla corte di Ruth - RBG esplora la vita e la carriera di Bader Ginsburg e le sue lotte per i diritti delle donne che l’hanno portata ad affermarsi come esempio di emancipazione civile. “
Attualmente Alla corte di Ruth - RBG ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
I premi vinti da Alla corte di Ruth - RBG e le nomination:
Alla corte di Ruth - RBG è stato accolto dalla critica nel seguente modo: sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un punteggio medio del 93% sul 100%, su Metacritic ha invece ottenuto un voto di 71 su 100 mentre su Imdb il pubblico lo ha votato con 7.6 su 10