Young Royals 3, la recensione: Un Principe Svedese Tutto Mio

La recensione di Young Royals 3, l'ultima stagione del teen drama reale originale svedese Netflix dall'11 marzo sulla piattaforma che chiude la storia d'amore tra Wilhelm e Simon.

I protagonisti di Young Royals.

All good things must come to an end recitava il titolo del finale di Dawson's Creek. Ed è proprio così un po' per tutte le serie che hanno portato con sé un significato, anche se magari hanno avuto vita breve. Specialmente per i teen drama dato che il target principale sono gli adolescenti e quindi la generazione da plasmare al meglio perché diventeranno gli adulti di domani. Giunge così al termine Young Royals, il serial teen svedese che ha messo al centro una relazione apparentemente impossibile e importante per la comunità queer, cogliendo ancora una volta, come spesso accade su Netflix, il trend degli amori reali dopo The Crown e Rosso, Bianco e Sangue Blu. Dall'11 marzo i fan che aspettavano di vedere la conclusione della storia possono sintonizzarsi su Netflix per i primi 5 episodi, di cui parliamo in questa recensione, mentre per il finale dovrete tornare su queste pagine il 18 marzo.

Una trama reale

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Young Royals: Edvin Ryding e Omar Rudberg in una scena della terza stagione

La trama di Young Royals 3 continua dopo il plot twist che aveva caratterizzato il precedente finale di stagione, dal quale sono passati pochi mesi. Dopo la decisione a sorpresa del Principe ereditario Wilhem (Edvin Ryding) di confessare pubblicamente che era lui nel video intimo con Simon (Omar Rudberg) e che vuole stare con quest'ultimo come suo ragazzo, ci sono state conseguenze per tutti i personaggi. La Regina Madre (Pernilla August) ha avuto un esaurimento nervoso e non riesce più ad adempiere i compiti di palazzo; c'è stata una rivelazione di gruppo per la quale è stata Sara (Frida Argento) ad avvisare August (Malte Gårdinger) che Simon sarebbe andato alla polizia, denunciandolo poi lei stessa per provare a fare ammenda con tutti, anche con l'ex migliore amica Felice (Nikita Uggla). Ritroviamo la famiglia reale impegnata in un faccia a faccia con la famiglia Eriksson, ovviamente madre compresa (Carmen Gloria Pérez) e i rispettivi avvocati per provare a venire a capo della questione. Non è l'unico scossone però in arrivo.

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Due binari complementari

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Young Royals: Edvin Ryding e Omar Rudberg insieme nell'ultima stagione

Sono sempre state due le caratteristiche che hanno rappresentato la forza del teen drama svedese nel mare magnum di Netflix e di tutte le piattaforme. Da un lato la dolcezza del rapporto tra Wilhem e Simon, che attraversa tutte le complicate fasi a quell'età e per una relazione "da sogno" - ma non poi così tanto, come ci viene ricordato soprattutto in questi ultimi episodi - tra un ragazzo qualunque, figlio di proletari che si sono fatti in quattro per mandarlo in una scuola privata e dargli le migliori opportunità, e tra colui che si ritrova ad essere il Principe ereditario di Svezia, mandato in collegio dopo l'ennesimo scandalo per provare a farlo rigare dritto. Dall'altro i colpi di scena ben assestati che hanno reso la narrazione meno banale e più vicina alla realtà di quanto potrebbe sembrare.

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Young Royals: Edvin Ryding è il Principe Wilhelm nell'ultima stagione della serie Netflix

Se inizialmente infatti Wilhem e Eric ricordano William e Harry della Corona inglese, nel corso del ciclo inaugurale la morte prematura e a sorpresa del primogenito fa ricadere tutte le responsabilità sul secondo in linea di successione, che fino a quel momento pensava di non dover preoccuparsene. Il secondo plot twist importante che ha investito la seconda stagione è stato lo scegliere da parte della Corte il cugino August come riserva in linea di successione nel caso Wilhelm si dimostri inadatto o addirittura abdichi, nonostante fosse stato lui a diffondere il video intimo. Non poteva mancare un terzo grosso colpo di scena a chiudere il cerchio e, senza spoilerarvi, vi diciamo che riguarda proprio Hillerska, il collegio al centro della storia, e le sue feste di iniziazione per le matricole che ricordano le confraternite americane o i circoli d'elite delle università Ivy League inglesi.

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Tradizioni e contraddizioni

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Young Royals 3: Nikita Uggla insieme alle compagne in una scena

La tradizione tanto millantata dalla scuola come proprio vanto storico diviene presto un'arma a doppio taglio, quando iniziano ad arrivare dettagli preoccupanti e sensibili per l'attenzione mediatica oggi sul clima di terrore instaurato dagli studenti dell'ultimo anno verso i nuovi arrivati, episodi di bullismo e nonnismo, dettagli già disseminati nella serie che apparivano insignificanti e ora acquistano tutta un'altra rilevanza, ricordando il lavoro di denuncia fatto da Tredici sul servizio streaming. Come farà notare Felice alle amiche "Sono l'unica a cui la responsabile chiede di tirare indietro i capelli, pur non essendo l'unica ragazza a portarli lunghi ma essendo l'unica ragazza nera e formosa qui dentro, non è sempre facile far finta di nulla". Ci si avvicina moltissimo all'attualità, un'attualità su cui ci ha fatto riflettere anche The Crown nelle sue ultime stagioni, specchio di quanto accade nella realtà: ci si chiede il senso, il ruolo e l'importanza della Monarchia nel mondo contemporaneo, se e come si possano coniugare modernità e tradizione, quanto le vecchie abitudini vadano modificate per cambiare in meglio e non lasciate tali solo perché "così si è sempre fatto", anche attraverso una serie di confronti tra i due diretti interessati, il "socialista" Simon e l'erede al Trono di Svezia Wilhelm. Che affrontano così varie questioni per ricordarci il divario sociale che rappresentano e il privilegio misto a maledizione per diritto di nascita: il dover controllare ogni propria dichiarazione per essere sempre super partes (che The Crown aveva espresso alla meraviglia) e ogni interazione e pubblicazione social, per non dare adito ad ulteriore odio poiché ognuno avrà una propria opinione sulla questione e ci terrà a vomitarla addosso alla coppia.

Young Royals 3 Frida Argento Malte Gaerdinger
Young Royals: una sequenza con Malte Gårdinger e Frida Argento

Merito della riuscita di Young Royals 3 è sicuramente la chimica tra i due protagonisti e l'interpretazione mai esasperata di Edvin Ryding e Omar Rudberg. Parallelamente un plauso va fatto al percorso fatto da Felice e soprattutto Sara, ostracizzata da tutto e da tutti dopo il proprio comportamento, che prova a ricominciare a casa del padre, estraniato e ora ritrovato, offrendo un'interpretazione convincente e anche emozionante. Le famiglie disfunzionali sono l'ingrediente principale della vita dei protagonisti, siano esse operaie o di sangue blu, e condizionano volenti o nolenti le scelte di Wilhelm, Simon e degli altri. Come in ogni favola (moderna) che si rispetti serviva un villain e il ruolo non può che essere di August grazie al ritratto offerto da Malte Gårdinger, che in queste ultime puntate non si smentirà fino alla fine, portando nuovi segreti alla luce e confermandosi uno dei "cattivi" migliori della serialità degli ultimi anni. Ciò purtroppo comporta cliché e stereotipi per lui e per gli altri personaggi, rendendoli un po' monodimensionali, ma c'è un tale lavoro tra le righe che glieli si perdona perché fanno parte del genere di appartenenza, quello del teen drama, che saluta un altro tassello della propria storia seriale.

Conclusioni

Abbiamo parlato di monarchia nella società contemporanea nella recensione di Young Royals 3 perché è su quest’aspetto che si incentra l’ultima stagione della serie Netflix, facendo riflettere sulla realtà e sulla possibile convivenza di tradizione e modernità. I giovani interpreti convincono ancora una volta, così come la regia che punta su colonna sonora, dettagli e primi piani per mostrarci la dolcezza della scoperta dell’età adolescenziale. Eppure la serie si fa in un certo senso più matura per le questioni che si trova ad affrontare, fortemente legate all’attualità, dopo le dichiarazioni del Principe Wilhelm. Da cui non si potrà più tornare indietro.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • Edvin Ryding e Omar Rudberg sono ancora una volta dolcissimi insieme.
  • La maturità delle tematiche affrontate.
  • Un nuovo colpo di scena ben assestato.
  • Il percorso di Sara.

Cosa non va

  • È un teen drama in tutto per tutto, quindi anche con cliché e stereotipi.
  • Il personaggio di August è un villain fino alla fine e questo potrebbe renderlo monodimensionale.