Arriva nelle sale X-Men: Dark Phoenix a diciannove anni dall'uscita del primo film della saga che ha avuto un ruolo pionieristico in una industry ora assolutamente dominata dai cinecomics; e in un certo senso, in vista del traguardo del ventennale di questo universo cinematografico che, in barba all'acquisizione della Fox da parte di mamma Disney, non pare essere ancora destinato a venire inglobato nel Marvel Cinematic Universe, la saga degli X-Men sembra tornare un po' alle origini. Diciamo "alle origini" pensando a una storia meno complessa dal punto di vista narrativo rispetto al bellissimo X-Men: Giorni di un futuro passato, un po' meno affollata di personaggi e di azione spinta rispetto al meno riuscito X-Men: Apocalisse; ma anche e soprattutto pensando alla rivisitazione di una delle storyline più importanti e popolari della storia fumettistica degli X-Men, ovvero la saga della Fenice Nera.
Ne abbiamo parlato durante il tour promozionale che questo Dark Phoenix ha portato in Europa oltre che con il cast anche con Hutch Parker, executive della Fox che è anche un'autorità assoluta in fatto di X-Men al cinema. Ne abbiamo approfittato per parlare con lui non solo di X-Men: Dark Phoenix, non solo della serie, ma anche in generale del fenomeno dei cinecomics.
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X-Men e la rivoluzione dei comic movies
Diciannove anni fa nessuno avrebbe immaginato l'era che stiamo vivendo, incluso il dominio hollywoodiano dei film tratti dai fumetti: alla Fox, con Bryan Singer e gli X-Men, sono stati tra i primi a centrare gli elementi giusti che hanno portato fino al cuore del grande pubblico questi eroi larger than life e irresistibili. Quali sono questi elementi? Scopriamolo insieme a Hutch Parker.