L'attesissimo revival di X-Files ha fatto un'ottima figura a livello di ascolti (il primo episodio è stato visto da quasi diciassette milioni di telespettatori solo negli Stati Uniti), ma non ha convinto del tutto critici e fan, delusi soprattutto da un retcon di non poco conto per quanto concerne la trama orizzontale mitologica (e che non si rifarà vivo prima dell'episodio finale). Un destino ben diverso è toccato alla terza puntata, La lucertola mannara, attesa per via del titolo - in inglese Mulder and Scully Meet the Were-Monster - e della firma dello sceneggiatore Darin Morgan. Le aspettative non sono state deluse, e vogliamo ricordare cinque elementi in particolare che hanno fatto gioire i fan, a cominciare proprio da un certo nome nei credits...
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1. Darin Morgan
Fratello di Glen Morgan, anch'egli sceneggiatore della serie, la prima partecipazione di Darin a X-Files è stata nell'episodio L'ospite in corpo, scritto da Glen, dove gli fu chiesto di "interpretare" l'omonima creatura. Successivamente firmarono insieme il soggetto di Fobie assassine, e Darin firmò poi da solo le puntate di culto Strane ferite, Previsioni, Scarafaggi (dove fecero il loro debutto i due tossici che appaiono all'inizio de La lucertola mannara) e Dov'è la Verità?, prima di passare a Millennium. Il suo ritorno era molto atteso, e il creatore di Clyde Bruckman e Jose Chung, ora promosso al rango di regista, si è presentato alla reunion con un copione folle e divertente, che trasuda amore per la serie e per i suoi momenti di gloria, nel bene e nel male.
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2. "Sounds a bit silly, doesn't it?"
Gli episodi scritti da Morgan sono sempre stati ad alto contenuto di ironia ed assurdità, ed era più che giusto che il ritorno dello sceneggiatore si prendesse un po' gioco delle cose più improbabili del programma, a partire dal colpo di scena sul "mostro" della settimana: non si tratta di un umano che si trasforma in una lucertola gigante (non chiamatelo "rettile", è razzista), ma di una lucertola gigante che per sbaglio si trasforma in un essere umano (il che spiega la sua scarsa padronanza dell'inglese e il nome Guy Mann, ossia letteralmente "Tizio Uomo"). In secondo luogo vi è lo stravolgimento apparente delle personalità di Mulder e Scully, con lei che si diverte molto di più ed è la proprietaria del nuovo poster con la scritta "Voglio crederci", più vari rimandi a trovate come la presunta immortalità di Scully (un'idea introdotta proprio da Morgan), la sua abitudine di dare ai propri cani nomi tratti da Moby Dick (Queequeg nella serie originale, Daggoo nel revival) e il mitico costume da bagno rosso di Mulder. Ma non tutto viene preso alla leggera...
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3. Le lapidi
La scena in cui Mulder incontra "Guy" per la prima volta, in un cimitero, è intrisa di risate (la suoneria del cellulare di Mulder è la sigla di X-Files) ma anche di malinconia, per via di alcune delle lapidi presenti. Quella che avranno notato tutti reca la scritta Kim Manners, omaggio ad uno dei produttori e registi storici della serie originale (e successivamente di Supernatural), scomparso nel 2009 (motivo per cui Mulder pone dei fiori sulla tomba, dove le date di nascita e morte corrispondono a quelle di Manners). Un'altra lapide è dedicata a Jack Hardy, aiuto regista che lavorò con Chris Carter in due occasioni: la serie Millennium e il film X-Files: Voglio crederci.
4. Kumail Nanjiani e Rhys Darby
Due guest star che in apparenza non c'entrano nulla con X-Files in generale, ma che in un modo o nell'altro sono legati in modo innegabile al fenomeno che ruota attorno alla serie. Kumail Nanjiani, comico originario del Pakistan che i fan della HBO forse conoscono grazie a Silicon Valley, è stato scritturato in quanto conduttore di un podcast dedicato all'analisi critica di tutti gli episodi della serie originale. Rhys Darby, invece, è un attore neozelandese visto in Flight of the Conchords e (soprattutto) What We Do in the Shadows, dove interpreta il leader dei lupi mannari. La sua performance nei panni di Guy Mann è notevole non solo perché esilarante, ma anche per l'abbigliamento, che i fan più anziani avranno forse riconosciuto in quanto lo stesso del protagonista della serie Kolchak: The Night Stalker, una delle fonti di ispirazione per la creazione di X-Files.
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5. Dirty Dana
È già diventato un tormentone la sequenza dove Guy racconta un rapporto sessuale - completamente inventato, si intende - con Scully. Questo perché, come già detto altrove, l'episodio in generale dà a Gillian Anderson l'occasione di divertirsi più del solito, mettendo in mostra le doti (!) comiche di un'attrice spesso sottovalutata, almeno in America (ricordiamo che la Fox inizialmente non volle assumerla, e fu necessario l'intervento di Chris Carter in persona). Raro esempio di donna capace di risultare ancora più attraente oggi rispetto a vent'anni fa, la Anderson si serve in modo giocoso del suo sex appeal, in una scena breve ma spassosissima che culmina nella battuta "I wanna make you say cheese." D'altronde, dopo che David Duchovny ha passato otto anni a combinarne di tutti i colori in Californication, era giusto che anche la sua collega storica avesse diritto ad un ruolo più, come dire, fisico...
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