Ha vinto il premio Oscar come Miglior Documentario nel 1971 ed è stato scelto per essere conservato nella _National Film Registr_y della Biblioteca del Congresso. Basta questo per affermare l'importanza di Woodstock tre giorni di pace amore e musica, il documentario firmato da Michael Wadleigh di quasi quattro ore che racconta il memorabile concerto del Festival di Woodstock, tenutosi a Bethel nell'agosto del 1969. Un prodotto avvincente per l'abile mix dei video girati durante le esibizioni, con canzoni alternate a retroscena e interviste ad organizzatori e spettatori.
Era il 21 agosto del 1969 quando circa quattrocentomila giovani si riunirono per tre giorni a Bethel, nello stato di New York, a pochi chilometri da Woodstock, per celebrare la musica, la pace, le droghe e l'amore libero. Sul palco si susseguono gli artisti che renderanno immortale quel concerto, mentre sul campo scene di vita vengono immortalate dalle telecamere di numerosi operatori. Quel mezzo milione di persone visse l'evento più significativo di quella generazione, un concerto senza precedenti per portata e influenza, un incontro di persone diverse tra loro con un obiettivo comune: pace e musica.
Video fedele allo stile documentaristico e alle riprese di fortuna
Woodstock tre giorni di pace amore e musica ora viene riproposto in alta definizione nell'edizione director's cut uscita per il 40° anniversario. Per giudicare il video vanno fatte alcune premesse: si tratta di diversi metodi di ripresa effettuati da un gruppo di documentaristi armati di cineprese 16 mm Éclair NPR e stock differenti di pellicola a seconda della luminosità e delle condizioni meteo. Se consideriamo poi giorno, notte, sole e pioggia, è pertanto perfettamente naturale che ci troviamo di fronte a una resa molto altalenante, dove domina tanta morbidezza e non ci si può aspettare una resa tagliente del dettaglio. Tutto regolare anche sull'aspect-ratio dell'opera, che è pienamente rispettato: è corretto che alcuni momenti del film si visualizzino in un formato più piccolo all'interno del 16:9, come suggestivi sono tutti gli split-screen doppi o tripli. Inoltre la grana è presente in discreta quantità, con picchi di notevole abbondanza, con colori a tratti un po' innaturali e alcune sfocature. Eppure alcuni momenti sono piacevolmente efficaci, ma soprattutto lungo tutto il lunghissimo documentario la sensazione è di una costante fedeltà al materiale originale: l'impressione quindi è che il lavoro effettuato sia stato rigoroso e che, in sostanza, difficilmente si poteva far meglio partendo da un materiale di partenza così variegato e particolare. C'è ancora qualche minima traccia di sporcizia, ma anche sul piano della pulizia è stato effettuato un lavoro rigoroso.
Audio soddisfacente tra musica e contorno
Per quanto riguarda l'audio, sul blu-ray sono presenti solamente due tracce in inglese, una dolby digital 5.1 e una Dolby True Hd 5.1. In effetti il documentario si può seguire tranquillamente con i sottotitoli, visto che gran parte del tempo a dominare sono le canzoni, inframmezzate da interviste e interventi. Migliore la traccia True HD, che pur non essendo pulitissima per gli stessi motivi già citati nel discorso video, è decisamente coinvolgente e riesce a far lavorare anche i diffusori surround, non solo per le canzoni ma anche per i rumori della folla. Discreto anche l'impatto del sub. Insomma non siamo di fronte alla resa delle migliori e più moderne tracce multicanali dei nostri giorni, ma considerato le difficoltà di ripresa anche sul fronte sonoro, la resa è sicuramente buona e permette allo spettatore di proiettarsi in mezzo al caos e al delirio dei tre giorni di Woodstock.
Extra: una marea di contributi e musica
L'edizione è anche ricca di contenuti speciali e soprattutto di canzoni suonate durante la tre giorni di Woodstock, tutti raccolti in un secondo disco. From Festival to Future è una corposa raccolta di featurette e minidocumentari per esplorare tutti gli aspetti del festival, le tecniche di ripresa del documentario, l'utilizzo delle cineprese, tanti retroscena e le sfide per realizzare un'opera del genere (105 minuti). Seguono una featurette con una serie di scene poste in apertura e chiusura del festival (5'), uno sguardo al Museo di Bethel Woods: La storia degli anni Sessanta (5') e una clip sul restauro (3'). Untold Stories è invece una formidabile raccolta di performance inedite del concerto, ovvero 18 spettacoli bonus in HD che si possono sistemare a piacimento in una playlist personalizzata (in tutto 143 minuti). Per chiudere Untold Stories Revisited con altri 10 canzoni aggiuntive per un totale di 42 minuti.