Il pubblico ha imparato a conoscerla come Julia in Parenthood, avvocato di successo che cerca di conciliare lavoro e famiglia, ma Erika Christensen per il suo nuovo ruolo televisivo ha deciso di cambiare completamente faccia: in Wicked City l'attrice è Betty Beaumontaine, madre single e infermiera che si fa sedurre dal fascino di Kent Grainger, serial killer interpretato da Ed Westwick, il Chuck Bass di Gossip Girl, con cui semina morte per le strade di una Los Angeles di inizio anni '80.
L'attrice ha presentato la serie ABC creata da Steven Baigelman al Roma Fiction Fest, dove ha detto di essere consapevole di aver cambiato nettamente rotta rispetto a Parenthood: "Come attrice l'istinto è fare qualcosa di completamente differente, soprattutto dopo aver interpretato lo stesso personaggio per sei anni" ci ha detto, continuando: "Ero consapevole che i fan di Parenthood sarebbero stati spiazzati perché le due serie sono molto diverse, Wicked City non la puoi guardare con i tuoi bambini".
Gli anni '80, Los Angeles e la musica
In Wicked City Erika Christensen è Betty, di cui dice: "La cosa che mi piace di più di Betty è che va incontro a un grande cambiamento: all'inizio è un'infermiera e una madre single, non è molto sicura di sé, ma poi cambia grazie al rapporto con Kent". Ambientata negli anni '80, la serie è stata l'occasione per rispolverare lo stile dell'epoca: "Ho amato vivere negli anni '80: i vestiti, il trucco e i capelli mi aiutano a entrare nel personaggio, perché sono molto diversi dai miei. Aiuta molto anche la musica, una musica che ancora amiamo e viene ascoltata". Protagonista silenziosa della serie è Los Angeles, che diventa teatro degli efferati omicidi della coppia: "Los Angeles è gran parte della storia" ha detto Christensen, continuando: "Alla fine degli anni '70 era la capitale americana degli omicidi, ma artisticamente viveva un momento magico, soprattutto per quanto riguarda la musica, quindi capisco perché sia un luogo che ha ispirato il nostro autore, Steven Baigelman. Sunset Boulevard, la cultura del "sex, drug e rock and roll": abbiamo girato in luoghi reali e volevamo che la città fosse molto presente, Los Angeles è come un altro personaggio".
Il fascino del male
Nonostante il suo personaggio decida di aiutare un serial killer, Erika Christensen non sente di giudicarlo semplicemente come una classica "cattiva": "In termini tradizionali Betty è un personaggio cattivo, ma guardando il quadro generale penso che il pubblico si possa affezionare a lei: è fragile e si lascia influenzare, ma rimane una buona madre, quindi mantiene ancora un piede nella realtà. Il pubblico la ama anche se forse ha paura di lei".
Per interpretare Betty l'attrice ha preso spunto anche da personaggi realmente esistiti: "Ci sono donne che hanno avuto relazioni con serial killer su cui ho fatto ricerche. Un riferimento è la coppia Bonnie e Clyde, anche se Bonnie cercava la fama, mentre Betty è attratta dal potere e dall'eccitazione. La Betty scritta da Baigelman mi ha ispirato: ha un percorso interessante, ha una vita durissima, è danneggiata e disperata e vuole che qualcosa cambi nella sua vita".
Nella serie l'attrice ha una forte intesa con Ed Westwick, suo partner negli omicidi e non solo: "Con Ed durante le riprese ci siamo legati, siamo diventati amici, scherziamo sempre, ma siamo talmente concentrati che tra una scena e lo stop la storia d'amore prende vita e il coinvolgimento è molto forte".
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