Westworld 2, il commento al finale di stagione The Passenger: oltre la Porta verso un nuovo inizio

Decisamente lungo, con tanto di scena post-credits a sorpresa, e anche inutilmente involuto dal punto di vista narrativo, l'episodio finale della seconda stagione di Westworld ci consegna comunque momenti emozionanti e pone le basi per una terza stagione dalla potenzialità affascinanti.

Progettata e realizzata con ambizioni anche superiori a quelle del primo ciclo di episodi, la seconda stagione di Westworld mostra, soprattutto nel finale, qualche debolezza di scrittura in più, nel momento in cui l'articolata e convoluta struttura narrativa non viene giustificata dalla qualità delle rivelazioni e dall'impatto emotivo delle soluzioni in un pingue finale da 90 minuti. Nel suo complesso, tuttavia, la storia continua a sembrarci ben architettata sul lungo termine, con scenari nuovi (anche se derivativi, ma questa è sempre stata una caratteristica di uno show fortemente imparentato con tanta fantascienza impegnata e radicato nell'esplorazione delle potenzialità delle AI) che si aprono alla vigilia della già confermata terza stagione.

Westworld: Rodrigo Santoro nell'episodio The Passenger
Westworld: Rodrigo Santoro nell'episodio The Passenger
Westworld: Ed Harris in una scena del finale della seconda stagione, The Passenger
Westworld: Ed Harris in una scena del finale della seconda stagione, The Passenger

Questo episodio finale, intitolato The Passenger e lungo quanto un film, porta a compimento i fondamentali archi narrativi senza sbalordire o spiazzare più di tanto (c'è un unico twist davvero efficace e riguarda Charlotte Hale) attraverso una serie infinita di salti temporali e depistaggi, e lasciando molti elementi senza spiegazione. Chi è davvero e cosa sa Ashley Stubbs? Come mai il corpo di Teddy Flood era nel lago che ha occupato la Valle dopo l'allagamento della Forgia? Ci si è materializzato dopo che, in qualche modo, Dolores ha spedito la sua "anima" nell'Oltre Valle? E alla fine, quando Dolores si è ricostruita il suo corpo originale nella casa di Arnold Weber a Hong Kong, qual è la coscienza che abita le sembianze di Charlotte e che sarà indubbiamente centrale nei piani di conquista a venire? Ci sono due Dolores, una interpretata da Evan Rachel Wood e una da Tessa Thompson? E la "scena post-credits", in cui di fatto ci viene detto che l'Uomo in nero (almeno a questo punto) è un host e che sembra ambientata anni dopo la distruzione della Forgia, è una sadica chiusa per l'abietto personaggio di Ed Harris che richiama l'inferno della ripetizione a cui aveva condannato James Delos, o apre a una nuova storyline ambientata in un futuro non meglio precisato per la terza stagione?

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Dio è femmina

Westworld: Ingrid Bolsø Berdal nel finale della seconda stagione, The Passenger
Westworld: Ingrid Bolsø Berdal nel finale della seconda stagione, The Passenger

Nonostante le sue farragini, questo The Passenger non lesina momenti emozionanti e anche poetici, quasi tutti focalizzati su personaggi in cui a un buon lavoro preparatorio di caratterizzazione si accompagnano ottime performance. E non è un caso che facciano quasi tutti capo a Maeve, il personaggio più efficace sin dalle prime battute, il più umanamente vicino allo spettatore tra gli host, e anche uno dei meglio interpretati, come l'incantevole Thandie Newton dimostra anche in questa occasione, canalizzando una forza, interiore, morale e fisica, e una serenità che consacrano il suo status di unico vero successo dell' "esperimento" di Robert Ford (insieme ad Akecheta, con cui, dopo gli scambi "telepatici" e i contatti onirico-mnemonici c'è un bellissimo sguardo di intesa e addio).

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La liberazione di Maeve dal Mesa è sanguinosa e spettacolare, ma a definire il personaggio è la compassione - anche nei confronti della terrificante Clementine versione cavallerizza dell'Apocalisse - la determinazione a conseguire il suo scopo, la capacità di sacrificarsi per ottenerlo, ma anche la capacità di toccare profondamente gli altri: Maeve ha la fedeltà di Hector e Armistice fino alla fine, ma soprattutto riesce a coinvolgere in un percorso di comprensione e umanizzazione quello che nella prima stagione era stato un personaggio assolutamente spregevole come Lee Sizemore.

Siamo morti molte volte. Se moriamo una volta ancora almeno sarà nella nostra storia.

Westworld: una scena del finale della seconda stagione, The Passenger
Westworld: una scena del finale della seconda stagione, The Passenger

Così, accanto al sacrificio di Maeve, alla crudele fine di Elsie Hughes, all'abbraccio tra Akecheta e Kohana, allo sguardo desolato di Teddy Flood che si risveglia in paradiso senza la donna che ama, forse è proprio ad appannaggio Sizemore il momento più toccante dell'episodio, perché, anche se è l'ultima cosa che fa, riesce a diventare l'eroe che fantasticava di essere nei suoi scritti spesso trasandati e ripetitivi, ma qualche volta anche sinceri, riesce a portare a termine una redenzione autentica ma anche a mettere in discussione quella che nel viaggio di Dolores e Bernard della Forgia sembra stabilire come verità assoluta: gli esseri umani non possono mai davvero cambiare, sono creature spezzate destinate a ripetere sempre gli stessi errori. Solo i loro successori hanno la possibilità di evolversi.

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La battaglia delle volontà

Westworld: Evan Rachel Wood nel fineale della seconda stagione, The Passenger
Westworld: Evan Rachel Wood nel fineale della seconda stagione, The Passenger

E a proposito di Dolores e Bernard, The Passenger azzera e riessesta le dinamiche tra i due personaggi che abbiamo visto sin dalla prima scena dello show impegnati in conversazioni ricche di fascino e mistero. Arnold ha creato Dolores e Dolores ha creato Bernard; si inseguono senza sfiorarsi, si ostacolano, si uccidono, e si riportano in vita reciprocamente. Ma se Dolores, come Maeve, persegue a testa bassa il suo obiettivo, Bernard appare per buona parte dell'episodio tormentato da un conflitto irriducibile, sospeso tra due popoli, due identità: emancipatosi da Ford, torna a sentire il bisogno del suo aiuto al punto di immaginarlo (della discussione sulla spiaggia fatichiamo a trovare un senso che non sia quello di lasciarci la speranza di rivedere Anthony Hopkins nella terza stagione) e solo alla fine di un lungo e doloroso percorso riesce davvero a "liberarsi": Bernard Lowe, come entità indipendente, come membro di una nuova "razza" nasce in questo momento, e lui e Dolores saranno non falsi amici, come Dolores e William, ma avversari consapevoli, che hanno bisogno l'uno dell'altro per consentire la sopravvivenza della loro specie.

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Westworld: Jeffrey Wright nel finale della seconda stagione, The Passenger
Westworld: Jeffrey Wright nel finale della seconda stagione, The Passenger

Dopo il loro viaggio nel sistema della Forgia, accanto a una volontà organizzatrice che ha il gradevole aspetto di Logan Delos, Dolores è sempre più ferma nei suoi propositi e ha i mezzi per sopravvivere nel mondo di fuori; per Bernard invece aumentano i dubbi, anche perché non ha memoria del proprio contributo alla costruzione della Forgia e dell'Oltre Valle; ma di fronte alla conferma tangibile, ineludibile della crudeltà della razza umana, con l'assassinio di Elsie, è indotto a fare la sua scelta. Per questo la sua è una delle "perle" di coscienza che Dolores porta con sé nel mondo che volevano negarle, aprendo una nuova via di conoscenza e conquista alle AI di Westworld e allontanando lo show dai suoi presupposti iniziali. Chi sono le altre? Difficile immaginare un Westoworld 3 senza Maeve, anche perché Felix e Sylvester sembrano pronti a rimetterla in sesto, ma per il resto Lisa Joy e Jonathan Nolan potrebbero avere in serbo delle sorprese. Dolores è l'inarrestabile volontà di vendetta e di conquista per gli oppressi, ma la sua rabbia rischia di portarla a ripetere gli errori dei suoi creatori. Bernard è un potenziale mediatore ma, su quella soglia, è all'inizio del suo percorso, e non ha il completo controllo di sé. Ma Maeve lo ha; Maeve può toccare con amore le umane imperfezioni, creare dialogo e comprensione, ha solo bisogno di uno scopo. E noi abbiamo bisogno di lei, dentro e fuori Westworld.

Movieplayer.it

3.5/5