Il variegato cast di Moonrise Kingdom, capitanato dall'eccentrico regista Wes Anderson, ha invaso Cannes nella prima soleggiata giornata di festival per accompagnare la pellicola che stasera inaugurerà la kermesse. Anderson è uno degli autori più originali e riconoscibili del panorama americano e, a giudicare dalle premesse, anche stavolta ha deciso di rimanere fedele a se stesso narrando una storia d'amore giovanile attorno a cui si scatena un putiferio, metaforico e non, che sconvolge la pacifica esistenza di New Penzance, isoletta al largo delle coste del New England. L'occasione è ghiotta per i fan appostati sul lungomare cannense visto che anche stavolta Anderson non ha lesinato in divi. Con lui ci sono, infatti, il popolarissimo Bruce Willis, Edward Norton, l'alter ego Bill Murray, abbigliato con una sgargiante giacca a quadri verdi, rossi e blu con camicia altrettanto quadrettata, Jason Schwartzman, Bob Balaban e Tilda Swinton, oltre ai giovanissimi Jared Gilman e Kara Hayward.
Stasera Moonrise Kingdom inaugurerà il 65° Cannes Film Festival. Come vi sentite?
Wes Anderson: Per me è un grande onore. Non ero mai stato a Cannes, ma è qualcosa che ho sempre immaginato fin da quando ho iniziato a fare film. ovviamente c'è molta tensione perché ancora nessuno ha mai visto il mio film.
Il film narra una grande storia d'amore tra adolescenti. Com'è nata la storia? Da dove proviene l'idea?
Wes Anderson: Di solito i miei film nascono attorno ai personaggi. Dopo essermi immaginato un personaggio gli costruisco intorno un ambiente, ma stavolta le cose sono andate diversamente. Ho fatto un film tentando di ricreare un'emozione specifica, quella del primo amore. Questo sentimento è qualcosa che ricordo in maniera talmente forte da volerlo narrare in immagini,
Bruce Willis: In realtà siamo tutti bambini cresciuti e ogni forma d'amore non è lontana dal primo amore, anche perché spesso vanno tutti a finire male. Quella che narra Wes è una storia molto semplice, ma realizzata in maniera molto complessa. Alla fine ognuno di noi ha bisogno di essere amato. Anche i poliziotti.
Edward, il tuo probabilmente è il personaggio più strano che ti sei trovato a interpretare
Edward Norton: Da principio ero un po' deluso perché Wes non mi ha fatto interpretare il ragazzino protagonista, ma poi sono stato felice di lavorare con lui. Sono un suo grande fan e per molti anni ci siamo scritti, questa sembra una cosa un po' old fashion ma è vera. Non credo che il mio sia un personaggio strano, è molto sincero nella sua passione e mi ricorda Wes nel suo rapporto con il cinema. Il mio personaggio è basato su Wes.
La sincerità è un elemento essenziale nel film.
Bill Murray: Io rappresento la sincerità. Penso che ciò che Bruce ha detto riguardo al primo amore valga anche per la sincerità. Io interpreto il padre della protagonista e insieme alla madre so bene a cosa porta il primo amore. Per questa ragione siamo terrorizzati, ma tutti i personaggi condividono questo tipo di sensazione e devono affrontare i propri problemi. Credo che Wes abbia fatto un ottimo lavoro.
Jared, Kara,per voi questa è la prima esperienza. Benvenuti nello zoo di Cannes. Siete sorpresi? Ci detestate già?
Jared Gilman: Per me è fantastico. Dopo il film la mia vita è cambiata e mi diverto un sacco.
Kara Hayward: Essere qui è straordinario e non vedo l'ora di vedere il film. Appena ho iniziato a girare ho capito che ciò che voglio fare da grande è diventare un'attrice.
Wes Anderson: Quando mi trovo a dover girare film con attori molto giovani inizio a fare le audizioni molto presto, anche sei mesi prima. Ho incontrato molte persone interessanti lungo il cammino, ma quando ho conosciuto Jared mi sono reso conto che mi faceva ridere molto di più quando non recitava e ho capito che era il ragazzino giusto. Anche la scelta di Kara è stata istantanea.
Che tipo di relazione avete stabilito tra di voi prima dell'inizio delle riprese? Vi siete frequentati? Vi siete evitati?
Jared Gilman: Prima dell'inizio delle riprese ci siamo incontrati alle prove ed è subito nata un'alchimia.
Kara Hayward: All'inizio dovevamo conoscerci, poi nel corso delle riprese è nata una forma di fiducia che ci ha aiutato per il film, dove dovevamo essere uniti contro tutti.
Wes, nel creare la storia ti sei ispirato a esperienze autobiografiche?
Wes Anderson: Io uso i miei ricordi non tanto di eventi, ma dei sentimenti che provavo all'epoca.
Wes Anderson: realizzare questo film è stato molto bello perché finalmente sono riuscito a lavorare con persone con le quali da tanto tempo volevo collaborare. Mi piace lavorare con gli amici, con un team che ogni volta ritorna. E' come una riunione di famiglia. Non ho esperienze teatrali, ma credo che i miei film siano un po' come piccole esperienze teatrali, è come vivere con una compagnia.
Come è stato per voi interpreti entrare a fa parte di questa famiglia?
Tilda Swinton: Questa è chiaramente una famiglia e io sono molto felici di riunirmi agli altri membri ogni tanto. Fare film con Wes è una bella avventura perché lui cerca di sempre di costruire un mondo ideale in cui gli adulti sono sempre un po' deludenti, perché tocca a i ragazzini sistemare le cose.
Edward Norton: Sono d'accordo con quanto ha detto prima Wes riguardo alla compagnia teatrale. Mi fa pensare a Orson Welles e agli attori del suo Mercury Theatre o ad altre grandi compagnie teatrali. Ho sempre sognato essere in un team come questo che ritengo uno dei gruppi più importanti del cinema moderno. Fare questo film è stato come un campo estivo con sorpresa finale. Nessuno sapeva che cosa sarebbe venuto fuori, ma è stata un'esperienza divertentissima, senza camerini, senza camper, tutto il tempo in mezzo alla natura.
Bill Murray: Fare questo film è stata davvero un'avventura molto piacevole. Bruce è una star del cinema maledettamente divertente e folle. E' stato grande nel ruolo del poliziotto dell'isola che ha scene action emozionanti, come in Trappola di cristallo.
Jason Schwartzman: Wes è molto critico con il suo lavoro, ma è anche molto preso. Fa i film perché ne se sente la necessità.
Di questa famiglia fa parte anche il direttore della fotografia Robert D. Yeoman
Wes Anderson: Robert è l'unico direttore della fotografia con cui abbia mai lavorato e non riesco a pensare a fare un film senza di lui. Stavolta abbiamo sperimentato qualcosa di diverso, soprattutto nelle parti dedicate ai ragazzini dove abbiamo voluto riprodurre una luce meno artificiosa per dare un senso di naturalezza.
Bill, nella tua carriera hai lavorato con molti registi importanti come Reitman e Jarmush. Come ti hanno arricchito?
Bill Murray: Lavorare più volte con lo stesso autore è un onore perché significa che lui si è trovato bene e mi rivuole. Qualche volta mi è capitato di non voler più vedere un regista e magari è reciproco, ma non ho mai desiderato di accompagnare Wes all'aeroporto per non vederlo più e credo che per lui sia lo stesso. Insieme lavoriamo duramente, non facciamo domande inutili e stiamo sul set ore e ore per pochi soldi. Anche qui a Cannes siamo venuti gratis con i nostri vestiti. Per fortuna guadagno da altri lavori così posso recitare per Wes tutte le volte che voglio.
La sessualità infantile è un tema delicato. Non hai avuto timore di scatenare polemiche?
Wes Anderson: Parte della ragione per cui ho deciso di fare il film è affrontare le reazioni di persone che sentono qualcosa che va oltre loro e il loro mondo. Non ero preoccupato perché fa tutto parte della storia.
Jared Gilman: Bill mi ha insegnato ad affrontare le persone, a presentarmi nel modo giusto e ad allacciare la cravatta. La prima volta che ho incontrato Bruce stavo provando una scena difficile e lui mi ha aiutato a memorizzare il copione.
Il film è ambientato a metà degli anni '60 e si percepisce un senso di cambiamento imminente.
Wes Anderson: I protagonisti hanno 12 anni nel 1965. E' un'epoca di cambiamenti, ma l'isola in cui è ambientato il film è accessibile solo coi traghetti. I cambiamenti sono arrivati molto più lentamente che nel resto del paese, ma ho tenuto conto di questa atmosfera mentre scrivevo la sceneggiatura con Roman Coppola.
Che rapporto hai con la letteratura per l'infanzia?
Wes Anderson: Il personaggio di Kara porta con sé una valigia piena di libri. A un certo ho cominciato a pensare che il film è uno di quei libri e che in realtà sia anch'esso nella valigia. Per questo ho cercato di ricreare un'atmosfera magica. In passato ho scoperto una serie di libri di Susan Cooper e la mia reazione è stata il desiderio di veder realizzare quelle storie. Un po' come quando si vive il primo amore e ci sembra di essere immersi in un'atmosfera magica. Probabilmente questo ha influenzato la mia storia.