Doveva concludersi con Ben (Charlie Tahan) risvegliatosi dal coma in una Wayward Pines governata dal pugno di ferro della Prima Generazione - dopo il finale di stagione che aveva visto suo padre, l'agente federale Ethan Burke (Matt Dillon), pronto a sacrificare la propria vita per il bene altrui - la serie ispirata all'omonima trilogia di romanzi scritta da Blake Crouch e trasposta per il piccolo schermo da Chad Hodge con il contributo produttivo e artistico di M. Night Shyamalan.
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Dopo la conferma della cancellazione arrivata direttamente dalla Fox, il network televisivo statunitense ha fatto marcia indietro e ha ordinato una seconda stagione che ha debuttato il 25 maggio oltreoceano. Sempre co-prodotta dal regista di The Village, Wayward Pines 2, ha però un nuovo showrunner, Mark Friedman, l'ideatore di The Forgotten e Believe, chiamato a sostituire Hodge impegnato con nuovi progetti televisivi.
La serie evento che debuttò in contemporanea in 126 paesi per un totale di cinque continenti coinvolti nel suo imponente lancio torna dunque con un nuovo ciclo di dieci episodi ambientati all'interno del perimetro recintato della cittadina dell'Idaho circondata da un'umanità collassata all'indomani di una mutazione genetica che ha dato vita alla aberrazioni, creature carnivore e mostruose.
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Con un'iniziale capitolo che aveva immediatamente intrigato spettatori e critici con quei suoi continui rimandi ad altre serie cult, da I segreti di Twin Peaks a Lost, e all'alone di mistero che avvolgeva la trama, abbiamo poi assistito, puntata dopo puntata, ad una spaccatura di opinioni dovuta principalmente ad una mancanza di coesione e suspense costanti che ne avevano compromesso la riuscita finale. Se la prima stagione aveva una base narrativa alla quale ispirarsi e fare affidamento, ecco che Wayward Pines 2 è una sorta di tela bianca sulla quale poter dare forma ad un nuovo racconto, consapevoli del passato, che, come anticipato da questo primo episodio, ha ancora un peso considerevole nell'economia generale della sceneggiatura.
"We're in Wayward Pines"
Ambientata nel 4028 la linea narrativa con protagonista Ethan Burke lascia poi il testimone a suo figlio Ben, risvegliatosi dopo tre anni di coma in una Wayward Pines ancora più repressiva di come l'aveva lasciata. A tre mesi da quella traumatica convalescenza eccoci tornare ancora una volta nella cittadina che racchiude al suo interno le sorti dell'umanità. La puntata, intitolata Enemy Lines e diretta da David Petrarca, si apre con un flashback che presenta da subito due nuovi protagonisti, il chirurgo Theo Yedlin (Jason Patric) e sua moglie, l'architetto Rebecca Yedlin (Nimrat Kaur), in un elegante alloggio vacanziero, mentre discutono tra di loro, mostrando quindi problemi di coppia che ricalcano quelli, seppur diversi, tra Burke e la moglie Theresa (Shannyn Sossamon).
Allontanatosi per bere qualcosa al bar sulla spiaggia del resort ecco che Theo fa la conoscenza con uno dei personaggi simbolo della scorsa stagione, lo sceriffo Arnold Pope (Terrence Howard), che sarà il responsabile del suo involontario reclutamento. La sequenza successiva ci mostra Theo, "scongelato" da una delle cellule di ibernazione ideate dallo scienziato fondatore di Wayward Pines, David Pilcher (Toby Jones), risvegliarsi sul divano dell'ex ufficio del luminare, accolto da Kerry Campbell (Kacey Rohl), esponente della Prima Generazione che gli chiede di seguirlo in ospedale.
Stordito e ancora convinto di trovarsi nel XXI secolo, l'uomo, cerca di ottenere risposte che rimangono sospese mentre, tra le stradine immacolate della cittadina, prende il via la ribellione di un gruppo di dissidenti tra i quali spicca proprio Ben. Ben presto scopriamo come la motivazione che ha portato Jason Higgins (Tom Stevens), nuovo giovane sceriffo della città, a far svegliare il chirurgo risieda proprio nel suo mestiere. Theo, infatti, è chiamato ad operare Kate (Carla Gugino), rimasta ferita dopo degli scontri armati tra il gruppo di ribelli del quale fa parte e la Prima Generazione.
Se nella prima stagione noi spettatori avevamo lo stesso grado di conoscenza degli eventi del protagonista, qui il dislivello consiste nella totale disinformazione di Theo, all'oscuro su qualsiasi aspetto che coinvolge la cittadina e il suo esterno. Quello che appare chiaro fin da subito è l'assenza di quell'alone di mistero che, con alti e bassi, è stato elemento fondamentale della prima stagione. Enemy Lines, infatti, non ha il potere suggestivo ed accattivante di Where Paradise Is Home lasciando un vuoto di suspense palpabile per un thriller dai contorni fantascientifici. La stessa stratificazione citazionista viene accantonata, molto probabilmente nel tentativo, più che lodevole, di trovare una propria identità senza però riuscire ancora a dare vita ad un'atmosfera originale.
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"Clear and severe"
Oltre al ritorno di Ben, Kate e dello sceriffo Pope, un'altro volto noto della cittadina torna in questo primo episodio. Si tratta di Megan Fisher (Hope Davis), l'insegnate della Wayward Pines Academy che continua a seguire i precetti di David Pilcher, sostenendo ed educando quella Prima Generazione che ha preso il potere gettando un'ombra ancora più oscura e rigida nella gestione della città dell'Idaho. Ma se Pilcher e Pope, anche in virtù della caratura degli interpreti, rappresentavano una minaccia inquietante, i nuovi volti chiamati a rappresentare "i cattivi" non sembrano avere, almeno stando a questo primo episodio, quella credibilità necessaria per assumerne l'eredità. Discorso simile per il personaggio di Theo Yedlin. "Non voglio un nuovo Ethan Burke" sentenzia il novello sceriffo al suo braccio destro, ma questo esordio ricorda un po' troppo da vicino quello dell'ex agente federale tra i problemi familiari, l'iniziale spaesamento e l'indole da eroe, sebbene ancora si presto per dare un giudizio definitivo. Le prime impressioni su Enemy Lines sono però quelle di un prodotto che non azzarda a sufficienza nello svincolarsi dalla precedente impronta narrativa che ha dimostrato di funzionare solo in parte. Staremo dunque a vedere quali nuove sorprese la storyline del chirurgo Theo Yedlin ha in serbo per gli spettatori e se il passaggio di testimone da Chad Hodge a Mark Friedman sarà in grado di risollevare le sorti di Wayward Pines.
Movieplayer.it
2.5/5