Venezia 2019 si conclude con le dichiarazioni dei vincitori e della giuria. La vittoria di Joker alla Mostra del Cinema (al cui riguardo potete leggere le dichiarazioni di Todd Phillips sul Leone d'Oro) è il coronamento di un palmares ricco e sorprendente con due premi per l'Italia, la Coppa Volpi a Luca Marinelli per Martin Eden e il premio speciale della giuria assegnato a La Mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco.
Archiviate le polemiche della vigilia su Roman Polanski sollevate dalla presidente di giuria Lucrecia Martel, il suo L'ufficiale e la spia ha conquistato il Gran Premio della Giuria, mentre la regia è andata a un altro grande vecchio, lo svedese Roy Andersson, per il suo About Endlessness.
I giurati sui premi a Roman Polanski e Franco Maresco
A parlare per prima è la presidente di giuria Lucrecia Martel: "I premi non sono stati all'unanimità per fortuna. Sono presidente di una giuria democratica, non abbiamo bisogno di pensarla allo stesso modo per metterci d'accordo su un premio".
Sulla questione Roman Polanski, Paolo Virzì aggiunge: "Posso garantire che abbiamo parlato soltanto del film, dello stile, dell'uso degli attori, della complessità produttiva. Le polemiche uscite sui giornali non hanno interessato le discussioni della giuria".
Lucrezia Martel ribadisce: "Dividere l'arista dall'opera sarebbe una punizione, non un beneficio. nel suo film Polanski ha dimostrato di avere una visione del mondo interessante per tutti noi. Se avessimo separato l'uomo dall'artista non gli avremmo reso giustizia".
Parlando del premio speciale al film di Franco Maresco, La mafia non è più quella di una volta, Paolo Virzì aggiunge: "Ovviamente ho spiegato ai giurati stranieri chi è Maresco, Letizia Battaglia e gli altri personaggi che compaiono nel film. Loro erano molto curiosi, ma ciò che mi ha colpito è come è stato contagioso il processo. non è stata la battaglia di un italiano solitario contro gli altri, anzi, il mio collega di giuria messicano si è battuto per un premio. L'unanimità è noiosa è stato bello avere opinioni diverse e trovarci d'accordo ala fine".
A Virzì tocca anche fare il bilancio sui film italiani. Il regista ammette: "Li ho amati tutti e tre, Mi dispiace che Martone non sia tra i premiati, ma sono felice di aver visto tre cineasti italiani con stili diversi e con un modo di raccontare personale. meritavano attenzione e rispetto, l'unico rammarico è non avere abbastanza premi".
Parlano i vincitori
L'Osella per la sceneggiatura è stata assegnata all'eccentrico cineasta cinese Yonfan, autore della pellicola d'animazione No.7 Cherry Lane. Impacciato ed emozionato, Yonfan scherza: "Le persone si lamentano che i miei film mancano di dramma e la sceneggiatura non è buona. Adesso ho questo premio a dimostrare il contrario". Poi i toni si fanno seri: "Il mio film parla di Hong Kong in 1967, Hong Kong mi ha dato la libertà di creare tutto questo. In 1964 sono tornato a Hong Kong da Taiwan, la città profumava di libertà dopo le rivolte. 52 anni dopo una strana forza che proviene da non si sa dove che ci ha tolto la libertà di camminare per le strade o prendere i mezzi pubblici. Hanno aperto un Vaso di Pandora, ma io nutro la speranza che Hong Kong torni di nuovo libera a breve".
Toby Wallace, Coppa Mastroianni per Babyteeth: "E' bellissimo essere qui. Lo script derivava dallo spettacolo teatrale che era più meditativo e interiore. Lavorare ha questo film è stato molto facile grazie al fantastico script e alla collaborazione con gli altri attori, tutti fantastici, che mi hanno facilitato il compito."
Emozionatissima, Ariane Ascaride non dimentica la sua militanza nel discorso di ringraziamento per la Coppa Volpi assegnatale per Gloria Mundi: "Questo premio è per tutti coloro che dormono per l'eternità sul fondale del Mediterraneo. Io sono figlia di immigrati. E poi voglio dedicare il premio agli amori della mia vita, Robert Guédiguian e Gérard Meylan. Questo premio non è solo mio, ma col gruppo con cui lavoro da tanto tempo".
Luca Marinelli, Coppa Volpi maschile per Martin Eden, commenta: "Emozione gigantesca ricevere questo premio da questa giuria. Prima che vi rendiate conto dell'errore che avete commesso vado avanti coi ringraziamenti, prima di tutto Pietro Marcello per avermi dato fiducia, per la dedizione e per l'onestà, tutta la troupe, la nave L'avventurosa e Napoli". Poi aggiunge: "Questo progetto è stato bellissimo, un lavoro corale sotto l'anima di Pietro Marcello. Entrare a far parte del suo mondo è stato fantastico, è così potente che mi ha permesso di camminare con grande agilità al suo interno".
Luca Marinelli: i mille volti di un grande trasformista
Assente Roman Polanski, è la moglie Emmanuelle Seigner a riportarne la reazione dopo il Gran Premio della Giuria per L'ufficiale e la spia: "Roman è molto felice, è un film molto importante per lui quindi è molto soddisfatto". Il produttore Luca Barbareschi aggiunge: "E' stata una grande fatica, il progetto costava 23 milioni di euro quindi servivano molte co-produzioni. E' la mia terza esperienza con Roman, questo è stato un film molto importante per lui e anche per il pubblico".