Subito dopo la presentazione ufficiale, questo programma della 72. Mostra d'internazionale del Cinema di Venezia è stato immediatamente oggetto di dure critiche: si è parlato di "programma debole", dell'incapacità/impossibilità di assicurarsi alcuni film importanti a causa della concorrenza dei festival nordamericani (Toronto e New York in primis), o di rivolgere troppa attenzione alle star piuttosto che ai film (come se poi fosse diverso da altre parti). In realtà che si tratti di un anno non particolarmente favorevole ai festival di cinema l'ha già ampiamente dimostrato Cannes con quella che forse è stata l'edizione più debole da molti anni a questa parte, ma da qui a definire poco interessante un programma come quello imbastito da Alberto Barbera, alla sua quarta edizione consecutiva, ce ne passa.
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Perché se non possiamo in nessun modo garantire sulla qualità dei film, di certo proponendovi quelle che sono le nostre 15 pellicole più attese - e, badate bene, soltanto tra quelle presenti nelle sezioni principali, e anche così ne abbiamo dovute escludere parecchie, a partire dai documentari di Frederick Wiseman, Noah Baumbach o Tsai Ming-Liang o il biopic un regista che amiamo molto come l'argentino Pablo Trapero - ci rendiamo conto che la varietà, mai come quest'anno, proprio non manca. Ed un concorso che offre opere prime e grandi maestri, ex Leoni d'oro e autori che più volte sono stati (anche ingiustamente) snobbati, non può che essere di interesse per qualsiasi cinefilo e appassionato.
Non dimentichiamo poi che a presiedere la Giuria Internazionale c'è un regista (e uomo) di grande cultura e intelligenza come Alfonso Cuarón, un regista da cui siamo soliti aspettarci moltissimo e che finora non ci ha mai deluso, e proprio per questo speriamo che non ci deluderà anche in un ruolo così delicato e spesso impopolare.
Tra questi 15 film che citiamo si nasconde forse il Leone d'oro? O sarà una delle opere meno pubblicizzate ad impressionare Cuarón e il resto della giuria? Lo sapremo solo durante la serata di premiazione del 12 settembre, nel frattempo godiamoci insieme questa breve panoramica e prepariamoci a vederne davvero di tutti i colori.
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15. Non essere cattivo
Cominciamo subito da un titolo italiano, uno degli eventi speciali di questa Mostra. Si tratta dell'ultimo film di Claudio Caligari, regista di culto del cinema italiano che ci ha lasciato lo scorso 26 maggio con solo due pellicole all'attivo (Amore tossico e L'odore della notte) e questa terza opera conclusa appena in tempo grazie anche al prezioso aiuto dell'amico e produttore Valerio Mastandrea, che del secondo lungometraggio era stato protagonista.
Si tratta di una storia ambientata negli anni '90 nella periferia romana, e segue due protagonisti poco più che ventenni, Vittorio e Cesare, che si avvicinano ad un mondo fatto di droga, macchine potenti e soldi "facili".
14. Janis
Sono anni, anzi lustri, che sentiamo parlare di film su Janis Joplin eppure non se ne è mai fatto nulla, nonostante l'interesse di molteplici star hollywoodiane, tra cui quello più recente di Amy Adams. Nel frattempo la documentarista Amy Berg, già conosciuta per ottimi e celebrati lavori non fiction quali West of Memphis o Deliver Us from Evil, con l'aiuto del produttore Alex Gibney (di cui abbiamo visto recentemente il controverso Going Clear: Scientology e la Prigione della Fede) porta a Venezia e poi a Toronto questo documentario che promette di raccontarci tutto quello che c'è da sapere su La regina del Soul Psichedelico, una delle più grandi voci del rock mai esistite, compresa la turbolenta vita che la portò alla morte a soli 27 anni. Un film da non perdere per tutti i fan del rock, a maggior ragione se si considera che la voce narrante è quella di Cat Power.
13. Remember
Atom Egoyan è un cineasta dalla filmografia molto variegata e discontinua: abbiamo amato in passato opere quali Exotica o Il dolce domani, ma per esempio il suo ultimo film, The Captive presentato a Cannes nel 2014, ci aveva lasciato molto perplessi. Questo nuovo thriller - una sorta di revenge movie che vede protagonista un novantenne, ex vittima dell'Olocausto che soffre di Alzheimer - potrebbe essere altrettanto rischioso, ma avere nel cast tre grandi veterani del cinema internazionale come Christopher Plummer, Martin Landau e Bruno Ganz non può che aiutare le aspettative di qualsiasi film.
12. L'attesa
E tra i nostri più attesi non poteva esserci un titolo più adatto! Scherzi a parte, questa opera prima di Piero Messina ha diversi elementi di grande interesse: la presenza di Juliette Binoche ovviamente, affiancata da un ottimo attore come Giorgio Colangeli, e anche il breve ma significativo curriculum del giovane regista siciliano (34 anni) che può contare premi e presenze importanti a festival cinematografici (tra cui Cannes) con i suoi cortometraggi e soprattutto un passato da assistente alla regia di Paolo Sorrentino per This Must Be the Place e La grande bellezza. Se riuscirà a seguire le orme del premio Oscar napoletano è impossibile dirlo, ma di certo concorrere per il Leone d'oro con la prima opera non è cosa da tutti.
11. Equals
Come abbiamo già visto e continueremo a vedere scorrendo le posizioni più alte, in questo concorso veneziano non dovrebbero mancare i film di genere: questo di Drake Doremus - già autore di Like Crazy, grande sorpresa del Sundance di 5 anni fa - si presenta come un mix tra dramma, fantascienza e romantico, e soprattutto con una trama davvero curiosa: in un futuro in cui i sentimenti umani sono stati completamente eradicati e si vive in perfetta pace e tranquillità, un improvviso morbo colpisce alcuni uomini e donne che, pian piano, tornano a provare amore, paura, tristezza e felicità. Il cast può contare su due attori giovani e molto amati quali Nicholas Hoult e Kristen Stewart ma anche su due nomi di esperienza e qualità come Guy Pearce e Jacki Weaver.
10. Sangue del mio sangue
A Venezia Marco Bellocchio è di casa: nel 2011 ha anche ricevuto il Leone d'oro alla carriera, ma il suo nome in Laguna è molto spesso anche legato a feroci polemiche, come quelle di Buongiorno, notte nel 2003 o quelle più recenti di tre anni fa, dopo la presentazione di Bella addormentata. Con questo nuovo film torna a collaborare con molte facce conosciute del suo cinema, come Roberto Herlitzka, Alba Rohrwacher, Filippo Timi ed ovviamente anche il figlio Pier Giorgio Bellocchio. Sarà la volta buona per il cinema italiano e per il regista di Bobbio?
9. 11 minutes
Anche l'ultimo film di Jerzy Skolimowski era passato in concorso a Venezia: si tratta dell'affascinante Essential Killing del 2010, con protagonista Vincent Gallo. Questo nuovo film è come sempre avvolto nel mistero, l'unica cosa che si sa è che dovrebbe essere un thriller e raccontare 11 minuti nella vita di diverse persone. Ma considerata la caratura del regista polacco e la sua filmografia ormai sempre più rada (però l'abbiamo visto l'ultima volta sul grande schermo come attore in The Avengers, era il generale russo ex KGB che veniva umiliato da Vedova Nera) ce lo faremo bastare.
8. Anomalisa
Potremmo certamente sbagliarci, ma così ad occhio ci sembra che si tratti del primo film finanziato da Kickstarter (oltre $ 400.000 da poco più di 5700 donatori) ad arrivare in concorso ad un festival internazionale. Sicuramente è l'esordio nel campo del cinema d'animazione per il geniale Charlie Kaufman che ritorna dietro la macchina da presa - anche se coadiuvato dall'esordiente Duke Johnson che ci aveva regalato in TV un episodio capolavoro in stop motion di Community: L'incontrollabile Natale di Abed - dopo Synecdoche, New York. Considerate queste premesse quello che ci aspettiamo è un film originale e completamente folle, e difficilmente, almeno sotto questo aspetto, verremo delusi.
7. Black Mass - L'ultimo gangster
La vera storia di Whitey Bulger, uno dei criminali più violenti della storia della mafia (irlandese) USA, ma anche informatore per l'FBI. Il regista è Scott Cooper, alla sua terza opera dopo il successo a sorpresa di Crazy Heart (due Oscar, canzone e attore protagonista) e il meno riuscito Il fuoco della vendetta, ma è soprattutto il cast ad essere impressionante: dal protagonista Johnny Depp, all'ennesima trasformazione, all'amatissimo Benedict Cumberbatch, da Kevin Bacon a Joel Edgerton, passando infine per due prime donne quali Sienna Miller e Dakota Johnson, alla sua prima apparizione sul grande schermo dopo il chiacchieratissimo Cinquanta sfumature di grigio.
6. A Bigger Splash
Il precedente film di Luca Guadagnino, Io sono l'amore, era passato proprio a Venezia (nella sezione Orizzonti) ma era stato accolto con grande clamore sopratutto negli USA nei mesi successivi, dopo il passaggio al Sundance ed ottime critiche. Questo suo nuovo film è una co-produzione italo-francese girato in lingua inglese, e può già contare su un distributore statunitense di prestigio come Fox Searchlight: d'altronde il cast di altissimo livello - non solo la fedelissima Tilda Swinton, ma anche Matthias Schoenaerts, Dakota Johnson (sì, ancora lei!) e il sempre affascinante Ralph Fiennes - garantiscono una buona visibilità e, potenzialmente, anche un posticino nella Award Season.
5. Everest
Nel momento in cui scriviamo il caldo continua a farsi sentire, ma giuriamo che se abbiamo inserito il film di apertura della Mostra in quinta posizione non è solo per il fresco piacere che ci provocano le immagini del film di Baltasar Kormákur. La storia tragica e vera della disastrosa spedizione del 1996 che provocò la morte di 12 persone è di quelle che hanno fatto scalpore venti anni fa ed è difficile da dimenticare. Già dal trailer il film promette di essere spettacolare e drammatico, e la presenza di uno dei cast più ricchi e variegati (Jason Clarke, Jake Gyllenhaal, Josh Brolin, John Hawkes, Robin Wright, Michael Kelly, Sam Worthington, Keira Knightley e Emily Watson) che ricordiamo da molto tempo a questa parte lascia davvero ben sperare.
4. Francofonia - Il Louvre sotto occupazione
Non sono moltissime le informazioni finora trapelate sul nuovo film di Aleksandr Sokurov, Leone d'oro quattro anni fa con Faust, ma già sapere che dopo 13 anni è tornato a girare in un museo non può che renderci felici. Il Louvre di questo Francofonia come l'Ermitage di Arca russa? Sarà di nuovo girato tutto con un unico piano sequenza? Non ci resta che aspettare la proiezione veneziana per saperne di più, ma sappiamo già che si tratterà certamente di un'opera fuori dal comune.
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3. Beasts of No Nation
Dopo l'inaspettato ed improvviso successo della prima stagione di True Detective - grazie alla quale ha anche vinto un meritatissimo Emmy per la regia del quarto episodio Cani sciolti - il regista Cary Fukunaga ha abbandonato la HBO per trasferirsi presso la "nemica" Netflix, che gli ha affidato un importante ruolo, quello di lanciare definitivamente la sezione "film originali". Questo Beasts of No Nation dopo Venezia e Toronto verrà infatti lanciato direttamente sulla piattaforma di streaming il prossimo 16 ottobre. Faremo in tempo anche in Italia? In ogni caso il film, scritto dallo stesso Fukunaga ed interpretato da Idris Elba, racconta la terribile storia di Agu, un ragazzino africano che, nel bel mezzo di una guerra civile e dopo aver assistito all'uccisione dell'intera famiglia, è costretto ad unirsi ad un gruppo di mercenari senza scrupoli.
2. The Danish Girl
Si tratta di una delle world premiere di questa Mostra, ed è probabilmente la più succulenta, considerato il già considerevole Oscar buzz che circonda questa pellicola. E non è nemmeno difficile capire perché, basterebbe il solo argomento (più che mai attuale tra l'altro): la vera storia di Lili Elbe, il primo transgeder della storia ad essersi sottoposto ad un'operazione chirurgica per cambiare sesso. Il protagonista del film è il fresco premio Oscar Eddie Redmayne e insieme a lui c'è la lanciatissima Alicia Vikander (appena vista in Ex Machina e Operazione U.N.C.L.E.) oltre che il già citato Matthias Schoenaerts, Ben Whishaw ed Amber Heard. Come se non bastasse alla regia c'è Tom Hooper, un altro favorito dell'Academy dopo i successi de Il discorso del re e Les Misérables.
1. Il caso Spotlight
Diretto dal talentuoso Thomas McCarthy attore/sceneggiatore/regista a cui si devono alcuni gioielli indie come Station Agent, L'ospite inatteso e Mosse vincenti, il film che più ha catturato la nostra curiosità in questi mesi è il dramma che racconta l'indagine su alcuni casi di pedofilia legati all'arcidiocesi di Boston che fece scandalo nel 2002, che spinse l'arcivescovo Bernard Francis Law a dimettersi e finì col fruttare un premio Pulitzer al team di giornalisti del Boston Globe. Non solo l'argomento promette polemiche, ma il trailer è di grande efficacia, così come il cast composto, tra i tanti, da Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Michael Keaton, Stanley Tucci, Liev Schreiber e John Slattery. Sarà anche questo un potenziale film da Award Season o l'argomento troppo scabroso ne minerà le possibilità? Probabilmente già a Venezia sapremo dirvi di più!