Giovani e ancora terribilmente arrabbiati. Se c'è una cosa che la conferenza stampa di presentazione della decima edizione delle Giornate degli Autori - Venice Days ha dimostrato è che i rappresentanti del cinema italiano non ci stanno al mancato rifinanziamento del Tax Credit e ai tagli al Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) e lo dicono senza mezzi termini. Nonostante la deprimente atmosfera del periodo, però, o forse proprio in risposta a tutto ciò, la sezione collaterale della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, al via il prossimo 28 agosto, sfodera gli artigli e si appresta a celebrare il suo importante compleanno senza autocompiacimento, ma con la voglia di rimarcare la forza di un progetto nato per esaltare la creatività e l'originalità del cinema indipendente internazionale. Due voci, due stati d'animo, che questa mattina si sono sentiti chiaramente e distintamente alla Casa del Cinema di Roma. Ha cominciato il presidente della sezione produttori dell'ANICA, Angelo Barbagallo, leggendo un durissimo comunicato rivolto all'Esecutivo Letta. "Dicono non ci sia copertura per rinnovare con gli stessi fondi il tax credit ed è un falso - ha aggiunto a margine Barbagallo -. Era stata creata una nuova accisa sulla benzina quando era stato lanciato e quest'accisa esiste ancora, solo che è destinata a sostenere la nautica di lusso". Ha proseguito l'Assessore alla Cultura e allo Sport della Regione Lazio, Lidia Ravera, secondo cui "In tempo di crisi produrre tanti film non è solo necessario, ma anche urgente e se si deve protestare contro l'ennesimo taglio alla cultura, lo si farà con forza sempre maggiore"; ha poi concluso il presidente dell'Associazione Culturale Giornate degli Autori, Roberto Barzanti. "Il decimo anniversario ci trova in salute ed entusiasti, almeno nello spirito - ha raccontato -, ma non è una situazione solida dal punto di vista delle risorse. Noi però facciamo come se i finanziamenti fossero al livello necessario, come se l'attenzione fosse giusta, come se tutti facessero la loro parte. Non siamo un'élite programmatica, ma lottiamo per le nostre scelte, consapevoli di essere anche uno spazio libero di confronto". "Anac e Api sono sempre state in prima fila per una battaglia che è parte integrante del nostro spazio di confronto e di lavoro - ha poi concluso, - non indifferente ai grandi temi che agitano il mondo dell'audiovisivo in Italia". Uno spazio con un'identità sempre più precisa, dunque, attento alle sollecitazioni dell'epoca contemporanea, senza perdere di vista la leggerezza e il rapporto col pubblico. "Abbiamo fatto un manifesto per pigliarci in giro", ha confessato il Delegato Generale Giorgio Gosetti, parlando della bellissima immagine che raffigura un leone, protetto dalla pioggia grazie ad un ombrello sostenuto da un elefante, mentre guarda l'arcobaleno. E l'arco multicolore che rallegra il cielo dopo un temporale rappresenta idealmente tutti i film che verranno presentati. Quest'anno si tocca il record delle opere prime presentate, con particolare attenzione al cinema non europeo. Dodici le pellicole della selezione ufficiale, con tre eventi speciali, due corti del progetto Women's Tale e due proiezioni speciali per la pre-apertura e la chiusura.
Iniziamo dal principio con la pre-apertura che sarà affidata il 27 agosto a L'arbitro, esordio registico di Paolo Zucca, una commedia surreale ambientata in una Sardegna in bianco e nero che vede tra i protagonisti Stefano Accorsi, Geppi Cucciari e Francesco Pannofino. Difficile rintracciare un fil rouge che leghi i lungometraggi della selezione ufficiale, è possibile però trovare degli argomenti che ne accomunano alcuni. I giovani e le loro problematiche sono al centro di La belle vie del francese Jean Denizot, storia vera di un padre che dopo aver perso l'affidamento dei figli, li rapisce, Siddhart, produzione indo-canadese diretta da Richie Mehta, dedicata al tema del lavoro minorile e il turco Koksuz (Nobody's Home), per la regia di Deniz Akçay Katıksız, in cui un ragazzino si trova a dover guidare la famiglia dopo la morte del padre. Il delicato rapporto padre-figlio viene esplorato invece nel bulgaro Alienation di Milko Lazarov, mentre in La reconstruccion dell'argentino Juan Taratuto un uomo ritrova l'affettività perduta incontrando un vecchio solitario. C'è spazio anche la tragicommedia diretta da Cherien Dabis, May in the summer, in cui una sofisticata newyorchese torna nella natia Giordania per organizzare le sue nozze e scopre di avere una famiglia infernale. Non mancano i thriller come Traitors di Sean Gullette e Bethlehem di Yuval Adler, opera israeliana che ha come protagonista un ragazzo palestinese che fa la spia. A Venezia sbarca anche il controverso cineasta americano Bruce La Bruce con il suo Gerontophilia, storia d'amore sui generis tra un diciottenne e un'ottantaduenne ricoverato nella clinica in cui il ragazzo lavora. I brividi di paura arrivano dall'Oriente con il debutto dell'hongkongese Juno Mak, Rigor Mortis, che rende omaggio alla tradizione del cinema di vampiri e vede Takashi Shimizu alla produzione. L'Italia sarà rappresentata da Daniele Gaglianone autore di La mia classe; Valerio Mastandrea veste i panni di un attore che deve insegnare l'italiano ad un gruppo di stranieri; loro si auto interpretano e il corto circuito che si innescherà con l'entrata in campo del regista sarà tutto da seguire. Dulcis in fundo arriva dagli Stati Uniti Giovani ribelli - Kill Your Darlings di John Krokidas, opera prima che racconta la vita di tre grandi della beat generation, William Burroughs, Jack Kerouac e Allen Ginsberg. Cast stellare con Michael C. Hall e Daniel Radcliffe. "Siamo stati davvero felici di pescare nel mondo indipendente americano - ha aggiunto Gosetti -, sono diventati più bravi e meno convenzionali". E da questo amore reciproco è nata una vera e propria sinergia con il Tribeca Film Festival di New York. Lo scambio culturale permetterà ad un film scelto segnalato dalla rassegna americana, nella fattispecie Lenny Cooke dei fratelli Sadfie, di essere presentato a Venezia in anteprima internazionale come Evento Speciale; Oltreoceano risponderanno dando visibilità nella prossima edizione ad un'opera europea, scelta dalle Giornate.E a proposito di Eventi Speciali, non possiamo segnalare la presentazione di Julia, opera prima di J. Jackie Baier che racconta la storia di un ragazzo lituano che si prostituisce a Berlino in abiti femminili e Venezia Salva di Serena Nono, liberamente ispirata alla tragedia di Simone Weil sul tentato sacco spagnolo di Venezia nel 1618, "Probabilmente la riflessione più acuta su bellezza, politica e cultura che abbiamo visto", ha spiegato Gosetti. Ritroveremo poi il progetto Women's Tale con la proiezione di altri due lavori della serie di corti diretti per Miu Miu da registe internazionali, come Ava DuVernay, autrice di The Door e Hiam Abbass che lascia momentaneamente Israele per raccontare Le donne della Vucciria. Il rosa sarà il colore dominante anche del film di chiusura, Tres bodas de Mas, di Javier Ruiz Caldera, in cui la povera protagonista, Inma Cuesca, viene invitata alle nozze del suo ex. Questa mattina sono stati anche presentati i tre film finalisti del Premio LUX 2013, riconoscimento dedicato al cinema continentale; si tratta di Miele di Valeria Golino, The Selfish Giant della britannica Clio Barnard e The Broken Circle Breakdown del belga Felix van Groeningen. Un premio potrà assegnarlo anche il pubblico che potrà scegliere on line il film del decennio, quell'opera e quell'autore che incarnano al meglio lo spirito dei Venice Days; fino al 20 agosto si potrà votare un massimo di cinque titoli tra quelli presenti nell'apposita sezione del sito e il prescelto sarà festeggiato al Lido.