Vampire Dormitory, recensione dei primi episodi: ancora vampiri?

Un grande classico tra le storie d'amore: una relazione con un vampiro! Vampire Dormitory, il nuovo anime su Crunchyroll, come ci è sembrato all'anteprima del Comicon di Napoli?

Vampire Dormitory, recensione dei primi episodi: ancora vampiri?

Dopotutto, la domanda sorge spontanea: ha ancora senso parlare di vampiri? Abbiamo visto il primo episodio di Vampire Dormitory in occasione del Comicon Napoli 2024, che per celebrare i 70 anni della rivista Nakayoshi (Kodansha), e i 20 anni dal debutto dell'autrice Ema Toyama, ha trasmesso l'anime, con un breve intervento in esclusiva di Nobuhiko Kurosu, produttore per Crunchyroll.

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I protagonisti in una scena dell'anime

Eppure è da secoli che i vampiri hanno eserciti di fan, di lettori e lettrici appassionati a saghe celebri e notti perdute tra abbracci mordaci. Al confine tra il sensuale e il peccato, tra il perverso e l'orrore, i vampiri hanno popolato l'immaginario della cultura, letteraria e non. Anche quella giapponese, ovviamente. Forse vi ricorderete di grandi classici come Ransie la strega, shōjo di Koi Ikeno dei primi anni '80, o ancora il celeberrimo Vampire Hunter D: Bloodlust di Yoshiaki Kawajiri, per non parlare della saga di Castlevania, interamente dedicata all'antica battaglia tra Dracula e la famiglia Belmont. Insomma, di vampiri ne abbiamo visti parecchi negli ultimi 40 anni da parte dell'animazione giapponese. Quindi ci chiediamo: che emozioni può regalarci ancora una storia d'amore con dei succhiotti complicati?

Dopo Vampire Knight

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Un'immagine dell'anime Vampire Dormitory

Una scuola per vampiri elitari, una dolce ragazza dall'oscuro passato legato a uno di loro e un cacciatore vampiro: Vampire Knight, disegnato da Matsuri Hino, ai tempi era un caposaldo tra le storie d'amore vampiresche. Aveva tutto ciò che il target di riferimento potesse desiderare, compreso uno strano colpo di scena un po' troppo maturo per gli standard degli shōjo. In un certo senso, Vampire Dormitory sembra avvicinarsi a questa storia.
Sin dal primo episodio, è possibile riconoscere gli elementi che accomunano i due titoli: una ragazza impacciata e innamorata, il vampiro romantico e morsi sul collo, con tanto di gridolino strozzato. Tuttavia il nuovo anime di Crunchyroll, tratto dall'omonima opera di Ema Tōyama, si discosta (e non di poco) per alcune caratteristiche. Tanto per incominciare per la trama, i personaggi e i loro sviluppi.

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Schiavi e padroni, ma chi è chi?

Vampire Dormitory parte da un presupposto interessante: un orfano adolescente di nome Mito Yamamoto è pronto a togliersi la vita. D'altronde non ha nulla da perdere, non ha un lavoro, non ha una famiglia, è stato abbandonato dai suoi stessi parenti dopo la morte dei genitori. Senza casa, senza amore e senza scopo, Mito sopravvive più che vivere. In attesa di cercare un lavoro per avere almeno una stabilità economica, si imbatte improvvisamente in La Fraise, un famoso bar gestito da camerieri affascinanti, dove rompe accidentalmente un vaso e si taglia un dito, facendolo sanguinare. Uno dei camerieri Ruka Saotome lo porta nella stanza sul retro per curarlo e Mito scopre così che Ruka è un vampiro.

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I personaggi principali in una tenera scena

In questo intro così movimentato, c'è un aspetto che rende il tutto ancora più agitato per il futuro: Mito non è un maschio. Questo complica non poco la sua relazione con Ruka, il vampiro misterioso che le ha salvato la vita, in quanto questo è disgustato dal sangue delle donne. Tuttavia, Ruka e Mito stringono un patto, Mito nutrirà Ruka ogni volta che lo desidera e Ruka in cambio le farà scoprire cosa significhi essere amati, rendendo così il suo sangue delizioso.

Vampiri contro vittime

Vampire Dormitory all'inizio della sua avventura presenta un punto di vista interessante: cosa succede a un vampiro che disdegna il sapore del sangue delle fanciulle? Il tutto è reso ancora più interessante (e saporito) dal segreto tra Mito e Ruka: lui non sa che Mito è una ragazza. Questo arricchisce la trama che, però, non riesce a svilupparsi come potrebbe. La sensazione che lo spettatore ha sin dal primo episodio, che sia un fan del genere o meno, è di una fretta smielata. Non si riesce a empatizzare a sufficienza coi protagonisti, nonostante si intuisca che abbiano una storia che muove i loro passi. Si fa molta fatica a seguire il percorso della storia d'amore, eccessivamente zuccherata, troppo affrettata, troppo sbrigativa. Tutto è forse fin troppo semplice tra i due, nonostante le loro complessità iniziali.

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Un'immagine promozionale di Vampire Dormitory

Una nota positiva di questo primo episodio è il punto di vista che offre su una realtà ben consolidata in Giappone, soprattutto a Tokyo: i maid café. Questo particolare tipo di locali è caratterizzato dalla presenza di cameriere vestite come domestiche vittoriane, con tanto di gonne nere, grembiulini bianchi e berrettine. Sono dei bar estremamente di tendenza e ne esistono anche di controparte maschile, ovvero i Butler's Café, in cui il personale è appunto formato da camerieri. Tra i più famosi, c'è di gran lunga lo Swallowtail Cafè nei pressi di Ikebukuro, così chiamato in onore del vestito elegante che i camerieri indossano. In Vampire Dormitory è possibile notare numerosi riferimenti a questo tipo di figura lavorativa, che permettono agli spettatori di vedere (e imparare) quanta realtà si nasconda dietro a una storia di fantasia.

Aspettative o basta vampiri?

Non scherziamo: ai vampiri non diremo mai di no. Daremo ancora una chance anche a Vampire Dormitory, sebbene come primo approccio ci abbia più disilluso rispetto a farci sognare. Ma questo può essere soltanto l'inizio di un lungo e interessante viaggio. D'altronde basterebbe approfondire i personaggi, caratterizzarli meglio e dargli il giusto spazio. Chissà, magari potrebbe persino sorprenderci.

Conclusioni

Vampire Dormitory rischia di fare più addormentare che risvegliare un grande classico tra le storie d'amore. I personaggi e le loro intenzioni risultano troppo sbrigativi e piatti, nonostante siano mossi da motivazioni che speriamo possano venire presto approfondite.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • Un inizio tutt'altro che piatto e noioso.
  • Una finestra interessante su uno dei lavori più strani e di tendenza in Giappone: i maid café.

Cosa non va

  • I personaggi hanno corso troppo e non è possibile entrare subito in empatia con loro.