Upload 2, recensione: la vita continua nell’aldilà virtuale su Prime Video

La recensione della seconda stagione di Upload, la serie comedy di Greg Daniels sulla vita digitale dopo la morte.

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Upload 2: una scena della serie

Con la recensione di Upload 2, la nuova stagione della comedy di Greg Daniels che torna su Prime Video con sette episodi inediti, torniamo in quel mondo bislacco dove i defunti possono continuare a vivere in un aldilà digitale (da cui il titolo della serie). Un mondo che nella primavera del 2020 conquistò gli utenti della piattaforma, al punto da ottenere il rinnovo per una seconda annata appena sette giorni dopo il debutto della prima stagione completa. Un bel trionfo soprattutto per Daniels, che dopo anni di serie da network ha trovato una nuova vena creativa nello streaming, inventando uno show dove i singoli episodi funzionano individualmente ma sono anche parte organica di un tutto che mescola commedia e mistero, unitamente a riflessioni etiche e filosofiche su cosa significhi tornare dal regno dei morti. N.B. La recensione, senza spoiler, si basa sulla visione in anteprima della stagione completa.

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Upload 2:una scena della seconda stagione

Alla fine della prima stagione di Upload avevamo lasciato Nathan (Robbie Amell) in uno stato di sospensione, declassato a residente in una zona da due gigabyte al mese e quindi sostanzialmente incapace di interagire con gli altri, fino all'arrivo di Ingrid (Allegra Edwards) che si è sottoposta all'upload in modo da poter stare con lui per sempre. Mentre i due si preparano per una nuova vita insieme a Lakeview, lui continua a pensare a Nora (Andy Allo), la quale però si è recata in una comunità dove tutti si astengono da ogni strumento digitale e pertanto è irraggiungibile. In tale contesto lei entra in contatto con una congiura che punta a colpire tutte le aziende tecnologiche che commercializzano l'aldilà, e mentre Nora si ritrova divisa tra la voglia di ribellione e il desiderio di stare con Nathan, in altri luoghi continua l'indagine sulla morte di lui, ufficialmente deceduto in un incidente d'auto ma in realtà vittima di omicidio.

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Troppa carne al fuoco

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Upload 2: un'immagine della serie

La prima stagione era molto efficace grazie alla sua semplicità, con una premessa fantascientifica che mescolava in modo organico commedia romantica e satira sociale, con un po' di mistero per alimentare la trama orizzontale. La seconda mantiene le stesse caratteristiche ma si fa anche più ambiziosa con la storyline del complotto anticapitalista, un'aggiunta teoricamente interessante ma in realtà piuttosto insipida, perché da un lato porta a un certo squilibrio tonale (accentuato dalla diminuzione degli episodi da dieci a sette, una conseguenza della pandemia insieme alla riduzione di scene in esterni), e dall'altro sa di ipocrisia dato che lo show è di Amazon, un'azienda che non è innocente di certe cose che i Luds - i militanti antitecnologia - contestano alle società fittizie che fanno parte del mondo della serie. Di conseguenza la sottotrama è sterile e priva di mordente, lontana anni luce da qualcosa come I Simpson (da cui proviene anche Greg Daniels) che negli anni d'oro mandava a quel paese il proprio network con semplice e lampante ferocia.

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Upload 2: una foto di scena della seconda stagione

In tal senso, la serie è un po' vittima del proprio successo, volendosi spingere più in là senza fermarsi per capire cosa fosse il punto di forza dei primi dieci episodi. O meglio, alcuni di questi li ha identificati, promuovendo la strepitosa Edwards a membro del cast fisso e aggiungendo nuovi dettagli alla componente satirica legata al mondo di Lakeview (la gag sui bambini digitali è fenomenale), ma integrandoli in un contesto narrativo che, forse anche per il numero ridotto di episodi, si è fatto un po' confuso, con tanti elementi che si intersecano in modo sbrigativo. È come un aggiornamento che vorrebbe migliorare le funzionalità del prodotto, ma in questo caso finisce solo per appesantire. E quindi questo Upload 2.0, che ovviamente lascia la porta aperta per una terza stagione, dà più l'impressione di una pallida fotocopia che di una vera evoluzione. Fa ancora ridere, ma non con la stessa forza di due anni fa.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Upload 2 sottolineando come la seconda stagione voglia espandere il mondo creato da Greg Daniels ma lo faccia in modo farraginoso, creando uno squilibrio tonale che incide sull'impatto emotivo della trama orizzontale.

Movieplayer.it
3.0/5

Perché ci piace

  • Robbie Amell e Andy Allo rimangono un duo efficace.
  • La promozione di Allegra Edwards a membro del cast fisso è meritata.
  • Le gag continuano a far ridere.

Cosa non va

  • L'espansione della trama orizzontale cozza con il tono generale dello show.