Una lavorazione alquanto movimentata quella del remake de Il presagio, almeno stando alle parole dei componenti del cast artistico e tecnico, ma considerato quanto successo sul set di Omen - Il presagio, diretto da John Moore ed interpretato da Leiv Schreiber, Mia Farrow, Julia Stiles e dal piccolo Seamus Davey-Fitzpatrick, verrebbe da pensare facilmente a grossolane montature pubblicitarie divulgate per incuriosire il pubblico.
Già ai tempi del film di Richard Donner girarono preoccupanti voci relative ad una probabile maledizione che gravava sul film: si disse addirittura che Gregory Peck era riuscito a scampare ad un attentato dell'IRA in un ristorante di Londra nel quale stava cenando e che Lee Remick fu costretta a rivolgersi ad uno psicologo per riuscire a superare l'angoscia accumulata sul set del film. Per il film di Moore, sinistri racconti di questo tipo si sono sovrapposti in modo tanto frenetico, da ricordare l'intenso bombardamento mediatico che fu effettuato ai tempi de La passione di Cristo: misteriose intossicazioni alimentari, scene contraffatte, o addirittura scomparse, ed addirittura la preoccupazione della gente comune. Una giovane donna ha manifestato il timore di dare alla luce l'Anticristo, ed una signora di Daytona Beach invece, quando ha visto un aereo che trascinava uno striscione pubblicitario sul quale era scritta la data di uscita del film - furbamente stabilita il 6/6/'06 - e la scritta Siete stati avvertiti, ha pensato ad un attacco terroristico, e non ha esitato a chiamare l'FBI.
Ed a proposito di attentati terroristici, il regista di Omen - Il presagio è riuscito a far parlare di sè anche per la scelta discutibile di inserire nel film alcune immagini dell'attentato al World Trade Center dell'11 settembre 2001, anche se poi sembrerebbe averci ripensato.
Il film racconta la storia di Kathryn, una donna che ha appena dato alla luce un bambino morto: suo marito Robert Thorn è preoccupato per lei - considerato che la donna ha già subito due aborti spontanei - e su consiglio del prete dell'ospedale, decide di sostituire a sua insaputa il figlio morto ad un altro bambino, nato la notte stessa e che ha perso sua madre, morta durante il parto. Dopo pochi anni dalla nascita di Damien, iniziano ad accadere fatti tanto inquietanti, da far pensare che il piccolo sia in realtà l'Anticristo.
A Julia Stiles è stato affidato il ruolo di Katryn Thorn, madre adottiva del piccolo Damien: l'attrice che si definisce una fan degli horror, sostiene che i film più spaventosi siano quelli che hanno una forte componente psicologica, come appunto The Omen, però non sente di aver "tradito" un classico dell'horror anni '70 intepretando questo remake diretto da John Moore: "Credo che questo sia il momento giusto per riportare questo film al cinema, e credo che sia anche più adatto al pubblico di adesso, piuttosto che a quello di trent'anni fa". Julia, che aveva visto il film di Donner alcuni anni fa, ha voluto rivederlo quando ha accettato il ruolo di Kathryn: "Ha catturato totalmente la mia attenzione, e non riuscivo più a staccare gli occhi dallo schermo".
Al contrario della Stiles, Mia Farrow - che nel film interpreta Mrs. Blaylock, la diabolica governante che accetta di prendersi cura del piccolo Damien - non ha voluto vedere il film di Donner, perchè John Moore le ha chiesto di interpretare il personaggio in maniera diversa. Mia stava lavorando ad un dramma teatrale di cui era protagonista proprio assieme a Julia Stiles, e fu contattata da Moore che era intenzionato ad affidarle il ruolo della Blaylock. Nonostante l'attrice e il regista fossero d'accordo sul fatto che l'interpretazione di Billie Whitelaw nel ruolo della governante fosse stata eccellente, Moore voleva qualcuno che avesse un aspetto - a suo dire - più angelico e meno sinistro, una donna di cui fidarsi immediatamente: "Chi assumerebbe una baby-sitter di aspetto così sinistro, soprattutto di questi tempi?".
La Farrow, che non crede all'esistenza del Diavolo, ma solo al male che è insito nell'uomo, non si è detta contraria alla moda dei remake: "Spero però che alcuni film non vengano toccati: non riesco proprio ad immaginare un remake di Via col vento, o di Lawrence d'Arabia, così come di alcuni film di Alfred Hitchcock. I capolavori sono tali grazie al lavoro di un grande regista, non necessariamente per la storia che raccontano. E credo che anche Rosemary's baby - Nastro rosso a New York faccia parte di questo tipo di film: chiunque avrebbe potuto raccontare la stessa storia, ma l'avrebbe raccontata con la stessa maestria?".