Uncoupled, la recensione: storia di una separazione gay in salsa comedy

La recensione di Uncoupled, la nuova comedy di Darren Star per Netflix con protagonista Neil Patrick Harris nei panni di un uomo gay che viene lasciato e deve imparare a stare bene con se stesso, dal 29 luglio interamente disponibile sulla piattaforma.

Ci sono veramente tutti gli stilemi del genere - nel bene e nel male - in Uncoupled, la nuova comedy di Darren Star per Netflix con protagonista Neil Patrick Harris, dal 29 luglio interamente disponibile sulla piattaforma. Vediamoli insieme nella recensione di Uncoupled.

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Uncoupled: Neil Patrick Harris in un momento della serie

Neil Patrick Harris, dopo essere stato Barney Stinson, uno degli etero più convincenti e irresistibili nelle nove stagioni che hanno composto How I Met Your Mother, qualche comparsata qui e lì al cinema e TV e l'adattamento Netflix di Una serie di sfortunati eventi - e prima dello speciale in arrivo per il 60° anniversario del Doctor Who - torna sulla piattaforma grazie al sodalizio con Darren Star. Star, creatore delle single più amate del piccolo schermo, le protagoniste di Sex and the City, e dell'americana a Parigi più odiata, la Emily in Paris dell'omonima comedy Netflix, ora ci riprova con Uncoupled, serie che traporta l'idea della difficoltà dell'essere single dopo anni di relazione dal mondo etero a quello gay, come Harris è dichiaratamente nella realtà (è felicemente sposato da anni con David Burtka).

Stare bene con se stessi

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Uncoupled:Neil Patrick Harris in una scena

La storia è presto detta: Michael (Harris) dopo 17 anni di relazione e convivenza con un uomo più grande, Colin (Tuc Watkins, che aveva già interpretato Bob in Desperate Housewives) organizza una grande festa a sorpresa per il 50° compleanno del compagno, che però in realtà deve annunciargli che vuole lasciarlo e che ha già portato via la propria roba da casa loro. Ovviamente la vita di Michael va in pezzi e tutte le certezze in cui aveva creduto si sgretolano. Mentre cerca di capire se tornare con Colin sia un'opzione, inizia un viaggio di auto-consapevolezza e di scoperta di se stesso, per capire cosa vuole dalla propria vita e soprattutto per imparare a star bene con se stesso prima che con gli altri e all'interno di una coppia. Un insegnamento di cui dovremmo tutti fare tesoro ma che è stato già sviscerato e raccontato in molteplici film e serie, comiche, romantiche e non, lasciando davvero poco spazio all'originalità e alla novità in questo nuovo prodotto. Otto episodi che intrattengono ma che lasciano presto il posto ad altro una volta visti, venendo facilmente dimenticati.

Neil Patrick Harris, un mattatore da Oscar

Stereotipi e cliché in salsa comico-romantica

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Uncoupled: una scena della serie

Tra una risata e l'altra, tra una battuta sagace e attuale e altre meno riuscite, Star infarcisce la narrazione di stereotipi e cliché vari: gli amici eterni single uno per sfortuna l'altro per scelta (Emerson Brooks e Brooks Ashmanskas), la migliore amica e collega agente immobiliare visibilmente rifatta (Tisha Campbell-Martin già vista in Tutto in famiglia), alcune guest star che provano a impreziosire la narrazione (la terribile ricca neo-divorziata interpretata da Marcia Gay Harden). Tutto sotto il cielo di una New York sfavillante e luccicante che fa da sfondo alle infinite possibilità della scena single odierna (che però fa tanto anni '90), per parlare comunque di una classe benestante e non di omosessuali che faticano ad arrivare a fine mese. La prova di tutto ciò sta nell'epilogo e nel finale di stagione, figlio della TV generalista e del complimento delle storyline dedicate ai vari personaggi "secondari" simpatiche ma nulla di più. Nulla che porti a tifare davvero per loro e a interessarsi alle loro storie se non, diciamolo, il nome dell'attore protagonista e l'amore praticamente universale per lui.

Conclusioni

A chiusura della recensione di Uncoupled sottolineiamo come, a dispetto dei buoni intenti, Darren Star proponga una comedy troppo infarcita di cliché e stereotipi di genere, arrivando a un epilogo poco appagante e avvincente, e il carisma e il fascino di Neil Patrick Harris non riescono a salvare un prodotto carino ma che davvero non lascia nulla ai posteri.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
2.6/5

Perché ci piace

  • Il carisma e l’amore universale per Neil Patrick Harris.
  • Il provare a raccontare il mondo dei single gay oggi...

Cosa non va

  • ...riuscendoci poco e male, con troppi cliché e stereotipi.
  • Gli otto episodi arrivati alla fine sono facilmente dimenticabili.
  • I personaggi secondari sono poco approfonditi.
  • Un finale classico da tv generalista vecchio stampo.