Una vita che va oltre la favola
L'eredità che un artista lascia al mondo è la sua opera; nel caso degli scrittori, sono le loro storie, quello che hanno deciso di comunicare, di condividere, di confessare. Per questo, per qualcuno scavare nella vita di un artista è una sorta di profanazione, perché quello che voleva dare di sé è già lì davanti ai nostri occhi, e tutto il resto deve rimanere ignorato, anche per non turbare l'ideale che ci si è figurati nella mente con informazioni sgradite. Ma è anche vero che conoscere la vita di un letterato, di un pittore, di un regista ci aiuta a comprenderne le scelte, a capire l'origine di quelle opere che tanto ci appassionano, di comporre un quadro più completo e coerente di una figura ispiratrice. Addirittura, a volte l'esistenza quotidiana si può rivelare persino più interessante di quello che emerge dai prodotti dell'invenzione, specialmente se i prodotti in questione avevano un destinatario in particolare. Mentre la realtà parla sempre a tutti. Come nel caso di Enid Blyton, prolifica scrittrice inglese di storie per bambini attiva nella prima metà del Novecento, i cui libri vendono ancora oggi più di otto milioni di copie all'anno.
Enid, il dramma televisivo diretto da James Hawes con protagonista Helena Bonham Carter, esordisce con il racconto dell'infanzia della protagonista, un'infanzia felice, illuminata dalla presenza del padre, sempre allegro e disponibile al gioco. E' per tranquillizzare i suoi fratelli durante le litigate tra questo padre, premuroso ma infedele, e la madre frustrata dai continui tradimenti, che Enid inizia a inventare le storie fantastiche che saranno poi protagoniste della sua vita e del suo successo. Abbandonata la famiglia dopo la partenza del padre, la ragazza si adatterà a lavorare come insegnante prima che, dopo anni di tentativi inutili, una casa editrice decida di pubblicare i suoi racconti. Con la popolarità arriverà anche l'amore: Enid sposerà infatti il proprio editore.
L'equilibrio dimostrato dalla pellicola, che non ci risparmia la descrizione di un'antipatia che raramente abbiamo visto in un protagonista, ma che sa anche offrirci, senza atteggiamenti compassionevoli, la prospettiva degli aspetti più privati, autentici e generosi della sua vita, è forse la chiave di lettura più corretta della storia di questa straordinaria scrittrice. E' l'eterno conflitto tra verità e immaginazione, e, per quanto sia deprecabile subordinare le persone alle idee, avendo a disposizione un'immaginazione così vivida e potente, forse sarebbe stato difficile per chiunque, o addirittura un peccato, non lasciarsene divorare.