C'è chi vive la primavera in anticipo e chi vive Halloween in ritardo. Da 25 novembre è al cinema Una famiglia mostruosa, il film di Volfango De Biasi che sarebbe stato perfetto il 31 ottobre, ma ci sta benissimo anche in questi giorni. In effetti è un prodotto che è stato pensato per Halloween, ma che si è scelto di far uscire ora, in maniera molto intelligente, per non andare allo scontro con La famiglia Addams in quei giorni. Una famiglia mostruosa è proprio questo, una Famiglia Addams all'italiana, o un Dark Shadows che incontra Ti presento i miei. È una commedia con suggestioni horror che gioca con le dinamiche familiari, che in fondo sono quelle di tutti noi. Al centro ci sono infatti due giovani che si conoscono e si innamorano. Quando lei rimane incinta, lui decide di farle conoscere la sua famiglia. Lui è un licantropo, ma in famiglia ci sono anche streghe e vampiri. Ma la famiglia di lei è ancora più sorprendente... "L'idea di base è che ogni famiglia è mostruosa e che non puoi conoscere una persona fino a che non è all'interno della sua famiglia" ci spiega Volfango De Biasi. "Io lavoro sempre sulla diversità: chi è mostro? Chi non è mostro? Volevo fare un film che potesse piacere alle mie figlie ma anche ai grandi, un film che riunisse la famiglia che parla della famiglia".
Volfango De Biasi: una grande sfida produttiva
Una commedia dai toni horror è qualcosa che raramente si è visto nel nostro cinema, e sembra arrivare, a un mese dall'uscita di Freaks Out di Gabriele Mainetti, per confermare una nuova tendenza del cinema italiano, la voglia di alzare finalmente il tiro, di provare a lavorare sui generi e trovare dei posizionamenti che di solito sono appannaggio del cinema americano "La sfida italiana è una grande sfida produttiva, siamo abituati a vedere blockbuster americani al cui confronto, come costi, il nostro film potrebbe essere il teaser" ragiona Volfango De Biasi. "Ci siamo seduti con gli sceneggiatori e gli esperti di effetti speciali, dicendoci: mettiamo tutto quello che abbiamo nel fotogramma". Gli effetti speciali di Una famiglia mostruosa sono di quelli che non si vedono, solitamente, nelle nostre commedie. Ma ci sono anche effetti molto antichi, sfruttati nel modo giusto. Come in quel momento in cui, quando Luna consegna dei fiori alla madre del suo ragazzo, questi per un incantesimo di colpo appassiscono, con uno stacco di montaggio che sarebbe piaciuto a Méliès. "Abbiamo cercato di far diventare tutto verosimile: molto umilmente, artigianalmente, abbiamo cercato di arricchire il fotogramma" spiega De Biasi. "In qualche maniera cerchi di capire cosa viene meglio, giocare con quel cinema di immaginazione, come quello di Méliès".
Una famiglia mostruosa, la recensione: Ti presento i miei, ma fanno paura...
Massimo Ghini: Parlo come l'Avvocato Agnelli
La famiglia mostruosa è formata da Massimo Ghini, un vampiro, Lucia Ocone, una strega, e da Paolo Calabresi, una sorta di Frankenstein senza cervello. "Mi piaceva l'idea di una commedia che non fosse scontata" commenta Massimo Ghini, "Spero che sia un passo avanti, una provocazione". "Ho cercato di far parlare il mio personaggio come l'Avvocato Agnelli perché è un personaggio nato tra il 1300 e il 1400 e non può parlare un dialetto" continua. "Mi ha fatto ridere l'idea di mettere insieme delle persone che cercassero di far capire agli altri chi sono veramente i mostri. I mostri veri si impressionano quando arrivano la banda di Lillo con la Hummer gialla. Era interessante perché lì scattava un meccanismo di comicità".
Ilaria Spada: Ci siamo ispirati a modelli alti...
Sì, la famiglia di lei è formata da Lillo Petrolo, ormai in stato di grazia, in versione costruttore arricchito o, se preferite, furbetto del quartierino, e da Ilaria Spada in versione Kim Kardashian. "Ci siamo ispirati a modelli alti" sorride Ilaria Spada "Quei mostri li abbiamo messi a loro agio, siamo stati più mostruosi di loro. Personaggi come questi ti danno la possibilità di sbracare. Quello che viene fuori è che questa famiglia è molto più mostruosa, prendendo spunti da mostruosità comuni a tutti. La tradizione italiana è portare in scena difetti propri di ogni essere umano".
Federica Lucisano: Ti presento i mei con mostri e cafoni
"Volevamo fare un ti presento i miei da una parte c'erano i mostri dall'altra i cafoni" spiega la produttrice Federica Lucisano. "Abbiamo cercato di razionalizzare gli effetti speciali come un protagonista del film. Volevamo che fosse un family movie che avesse caratteristiche di originalità. Il cast è eccellente, ogni protagonista è importante, ogni attore è stato scelto espressamente per il suo ruolo". Il finale del film sembra aprire lo spazio per un sequel. "Io lo sto scrivendo" ci svela alla fine De Biasi. "Spero che divenga un nuovo franchise. Vorrei superare i film di natale come longevità".
Massimo Ghini: il mostro è chi non si fa il vaccino
"I veri mostri sono altri" sentiamo dire alla fine del film. Ma chi sono i mostri nella nostra società? "Chi non si fa il vaccino" risponde deciso Massimo Ghini. "Secondo me oggi i no vax sono dei mostri".