Una scuola elementare del Connecticut, lo scenario familiare di tante commedie prevedibili e rassicuranti; Un piccolo favore, il nuovo film di Paul Feig, però, non è né l'una nè l'altra cosa, e forse non è nemmeno una commedia; o almeno non è soltanto una commedia.
Se bazzicate qualsiasi scuola elementare all'orario di uscita, vi capiterà costantemente di sentire una mamma chiedere all'altra un piccolo favore. Una telefonata all'insegnante d'inglese, un passaggio alla scuola calcio, un pomeriggio di babysitting a buon rendere.
Questo è lo spunto estremamente banale da cui prende le mosse l'esordio letterario di Darcey Bell A Simple Favor, da cui è tratto il film, un romanzo thriller dimenticabile attorno al quale il regista de Le amiche della sposa realizza un nuovo pastiche di generi che valorizza, come da suo marchio di fabbrica, il carisma e la comicità al femminile.
La sceneggiatrice Jessica Sharzer, che viene dall'horror postmoderno di American Horror Story ma ha scritto progetti eterogenei soprattutto per la TV, ha indubbiamente irrobustito gli aspetti umoristici della storia, ammantando di ironia i colpi di scena più implausibili e le rivelazioni più grottesche, e la mano esperta di Feig ne ha fatto un'opera che si muove senza sforzo tra generi come il noir, il thriller e il melò, nella luce e nel nitore dei sobborghi residenziali; a unificare il tutto, e a renderlo vibrante, sono però le due incantevoli e bravissime protagoniste.
Un'amica improbabile
Anna Kendrick veste i panni di Stephanie, una giovane vedova che vive con i soldi dell'assicurazione del marito e si prodiga nelle attività scolastiche del figlio di sei anni, oltre a dedicarsi al suo videoblog in cui propone ricette e idee di creatività casalinga per mamme full time. Il sorriso vivace e i giulivi calzettoni di Target con gli animaletti non riescono a nascondere la realtà della sua disperata solitudine. Per questo quando la bellissima e sboccata mamma di Nicky, Emily (Blake Lively) entra nella sua vita, tra uno svolazzo di capelli biondi e il primo di una lunga serie di martini ghiacciati, è prontissima ad abbandonarsi alle gioie dell'amicizia e della confidenza al femminile.
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La trama prende una piega inaspettata quando una mattina la nuova amica, che lavora come PR in una casa di moda a New York, chiede a Stephanie il piacere di prendere a scuola Nicky per un lungo playdate con Miles nell'attesa che lei sbrogli una situazione in ufficio. Ma Steph (e Nicky) attenderanno invano: Emily sembra svanita nel nulla, e la sua devota amica si inventa detective - con tanto di aggiornamenti regolari alle sue mamme-follower in rete - per scoprire a cosa si deve questa improvvisa sparizione.
I segreti sono come la margarina: facili da spalmare, dannosi per il cuore
Quello che segue è un intreccio che affastella un colpo di scena dopo l'altro fino al delirio, e ha forse un debito un po' troppo evidente con un'altra accoppiata libro-film più propriamente thriller che non nominiamo (nonostante sia citata nel materiale promozionale) per evitare spoiler ma anche per non creare aspettative sbagliate. Perché pur non essendo intelligente e pieno di cuore come i migliori film di Paul Feig, Un piccolo favore ha il pregio di ambire, pure attraverso una trama frammentaria e un po' confusa e a un insieme di riferimenti e suggestioni altrettanto arbitrarie, a esprimere una sua voce originale, e tutto sommato ci riesce. Anche grazie a una generosa mano di vernice iper-chic amplificata da una colonna sonora a base di canzoni pop francesi degli anni '60.
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La donna del ritratto
Ma come accennavamo poco sopra, questo successo si deve soprattutto ai due personaggi principali. Anna Kendrick non è certamente nuova ai ruoli brillanti, e con la parabola dell'ingenua e un po' patetica mamma nerd che si trasforma in investigatrice sempre più sexy e sicura di sé, Sharzer e Feig le hanno certamente dato pane per i suoi denti. L'unico problema che abbiamo con Blake Lively, invece, è che ha uno screen time inferiore a quello della collega. Il celebre consorte Ryan Reynolds ha trovato la sua dimensione ideale nei panni del supereroe screanzato Deadpool e lei, icona fashion diventata famosa grazie a Gossip Girl, non si accontenta certo dei ruoli da bellezza decorativa, anzi dimostra di non essere da meno del marito con il registro politically incorrect. La sua Emily, una donna in carriera con più di una punta di psicosi, completi gessati e tacchi a spillo che beve come una spugna, che dice le parolacce davanti ai bambini e tiene in salotto un nudo che la ritrae con i capelli rosa e il sesso in bella vista, è una sfida tonificante e abrasiva agli stereotipi della mamma perfetta.
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3.0/5