Era il gennaio del 2015 quando, reduce dal successo di Immaturi di Paolo Genovese che l'aveva fatta notare al pubblico cinematografico, la modella e attrice spagnola Rocío Muñoz Morales approdava alla serie che le avrebbe dato la fama più popolare e seriale, Un passo dal cielo. Nel ruolo di Eva Fernandez, all'interno della terza stagione dello show, Muñoz Morales diventava l'interesse amoroso e compagna di Vincenzo Nappi (Enrico Ianniello). Nel novembre del 2019, alla fine della quinta stagione, quando la sua carriera fuori dal set di Un passo dal cielo stava ormai volando, Rocío decise di lasciare la serie con la sua Eva che scappava via, lasciando l'affidamento esclusivo della sua piccola appena nata, Carmela, detta Mela, al papà Vincenzo.
Da quel 2019 molto è cambiato nella vita privata e artistica di Rocío, che si è dedicata al cinema, al teatro ed ai programmi televisivi oltre che alla famiglia ed alle due figlie. Dopo dunque quasi quattro anni di assenza, l'attrice ha deciso di tornare nella famiglia di Un passo dal cielo, per la settima stagione e dare una seconda possibilità di maturazione e riscatto alla sua Eva. Durante la presentazione della stagione alla stampa, abbiamo incontrato Rocio Munoz Morales che ci ha spiegato il perché della decisione di tornare, i dubbi che all'inizio aveva al riguardo e gli spunti di riflessione che invece ha potuto offrire al pubblico, proprio rivestendo i panni di Eva.
Un passo dal cielo 7: intervista a Rocío Muñoz Morales
Tornare in famiglia
Che famiglia hai ritrovato?
Quella che mi ha visto crescere e che mi ha accolto anche quando sono arrivata in Italia. Non parlavo una parola di italiano, quindi ho ritrovato tante persone a cui voglio bene che in realtà non ho perso in questi anni. È stato bello anche ritrovarci evoluti, un po' diversi, un po' cambiati, cresciuti.
Perché hai deciso di tornare ad essere Eva e come la troviamo?
Non ti nego che avevo molti dubbi, non ero sicura quando la Lux Vide mi ha parlato di quest'idea perché avevo bisogno, eventualmente, di raccontare una donna diversa da quella che già avevamo visto. Penso che io non potrei più recitare la Eva delle altre stagioni perché anch'io sono cambiata come persona e come attrice, quindi volevo anche portare questo. Per me era fondamentale. Grazie agli autori siamo riusciti, dopo tante chiacchiere, a portare una Eva capace di essere madre, di stare vicino a sua figlia, che non ha più bisogno di essere salvata da qualcuno. Una Eva che si salva da sola, che, anche se fa casini a causa di questa sua purezza, è anche in grado di aiutare gli altri. Quindi per la prima volta non è lei che chiede aiuto, è lei che offre aiuto. Stimo tantissimo questa nuova Eva.
Donne complici e unite
Nelle note di produzione si dice: "Questa stagione si gioca sull'incontro tra femminile e maschile nelle sue infinite sfumature". Come si racconta, dunque, il femminile attraverso Eva?
Si racconta in un modo che io personalmente amo. Eva è complice delle altre donne, addirittura è complice e non è in competizione con la nuova compagna di Vincenzo, il padre di sua figlia. Quindi secondo me lancia un messaggio molto importante che la guerra tra donne non ci porta da nessuna parte. Anzi, se ci coalizziamo, se ci uniamo, siamo più forti. Eva quindi porta anche un messaggio al femminile molto bello.
Visto che, come hai detto, sei cambiata come attrice e come donna, cosa cerchi in questo momento nei personaggi che interpreti?
Sono sicuramente un pochino più esigente di prima, ho bisogno di evolvermi, di crescere, di sfide diverse. Io penso che da tutto si impari, però sicuramente sono più attenta alle sfumature, ad un sottotesto nelle storie che racconto. Sono cresciuta e così, come mi succede nella vita che il mio ruolo è cambiato, mi succede anche come attrice. Io sono una che si mette alla prova e che ha bisogno continuamente di scoprirsi e quindi mi piace farlo anche attraverso le storie che racconto.