A caccia di ricordi per risolvere un mistero. E poi le vibes anni Novanta, le fotografie analogiche e un crime alternativo che ricorda - con le dovute proporzioni - Twin Peaks. Sotto, i riverberi di una spontaneità forse persa, in funzione di una comoda realtà. "Non so se abbiamo perso spontaneità. Forse l'abbiamo acquisita, proprio perché tutto si può rifare. All'epoca la spontaneità era codificata, dovevi fare un lavoro sulle foto. Diciamo che era diverso", spiega Lino Guanciale, protagonista di Un'estate fa, serie Sky Original in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. Una serie thriller che si snoda, letteralmente, tra il passato ed il presente, seguendo due linee narrative che hanno per protagonisti gli stessi personaggi, a cavallo tra la luce e l'ombra
Elio (Guanciale e Filippo Scotti), famiglia perfetta e lavoro perfetto, ma con un tarlo che lo perseguita, tornato in superficie quando viene ritrovato il corto di Arianna (Antonia Fotaras), di cui era innamorato da ragazzo, scomparsa nell'estate del 1990. Lui è l'indiziato numero uno, ma dopo aver subìto un incidente Elio si ritrova a viaggiare nel tempo tramite la memoria, rivivendo le notti magiche e gli ultimi giorni insieme ad Arianna. Un'estate fa è diretta da Davide Marengo e Marta Savina, creata da Michele Alberico e Massimo Bacchini e scritta da Valerio Cilio, Federico Favot, Michele Alberico e Massimo Bacchini.
Un'estate fa: video intervista a Lino Guanciale, Claudia Pandolfi, Filippo Scotti
Un'estate fa, otto puntate e la suggestione di poter rivivere gli anni più belli, è un miscuglio di oggetti, musica, sensazioni appartenenti al passato. Un collage che porta (forse) alla risoluzione del caso, ma intanto resta addosso al pubblico, che scava nei cassetti dei ricordi. Come spiega Claudia Pandolfi, che interpreta Costanza (da adulta): "Eravamo più disincantati. Più spontanei. Lo scatto fotografico di allora era estemporaneo, ora gestisci tutto. Non potevi verificare. Prima c'era più fascino, c'era più tempo. La praticità fa perdere poesia. Era un mondo diverso, ed è assurdo pensare siano passati pochi anni".
A proposito di foto, vero filo conduttore della serie, Filippo Scotti racconta: "Scatto foto, di tanto in tanto. Con una macchinetta fotografica analogica che mi ha regalato mio padre. Ogni volta che scatto, sento il valore di questo gesto, perché ci vuole tempo. Quando dedichi del tempo a qualcosa torna l'importanza. C'è una differenza tra le foto che scatto con il telefono, o con la macchina fotografica. Ecco, è una questione d'attenzione. Oggi abbiamo perso l'attenzione, non la spontaneità".
Un passato da rimpiangere, un presente da vivere
Guardando Un'estate fa riflettiamo su quanto si tenda a rimpiangere il passato, pur essendo noi gli artefici del presente. "Nella serie, più che tuffarsi, i personaggi cercano di recuperare qualcosa nel passato. Non tutti sono paradigmatici in base al restare attaccati al passato. Poi si rendono conto di aver perso qualcosa. È sempre una questione di valore", prosegue Lino Guanciale. Profondo, Filippo Scotti: "Dal presente si valuta il passato. C'è una battuta nella serie che parla di ricordi. Ma è sempre rapportato al presente, al momento che viviamo. È il presente a farci valutare la memoria, magari cambiando il pensiero". Se il passato torna, creando un cortocircuito, Claudia Pandolfi invece vive saldamente nel presente: "Tuffarmi nel passato? No, non faccio la time traveler. Sono per il qui e per l'adesso..."