"La monogamia non è realistica"
Dopo anni di onorata carriera nell'universo della raunchy comedy, termine americano che indica pellicole comiche a sfondo sessuale maschiliste, sboccate e volgarotte, Judd Apatow sta cercando di elevare la sua produzione. Senza dubbio Funny People rispondeva in pieno al desiderio di deviare dal binario del demenziale, ma con Un disastro di ragazza Apatow compie un passo ancora ulteriore attraverso un intelligente lavoro di analisi e rovesciamento delle convenzioni nella trattazione dei rapporti tra i sessi. Il merito - va detto - stavolta non è tanto suo quando dell'incredibile Amy Schumer, interprete e sceneggiatrice di Un disastro di ragazza.
Amy Schumer è un fenomeno tutto americano. Erede della comicità più intelligente, provocatoria e autoironica (alla Tina Fey o Amy Poehler, per intenderci), prima di Un disastro di ragazza l'attrice era nota soprattutto ai seguaci della serie di Comedy Central Inside Amy Schumer. Dopo il passaparola scatenato dal film di Apatow, che arriverà in Italia il 17 settembre, Amy è già stata lanciata nell'olimpo delle attrici più hot e il suo nome è sulla bocca di tutti. Bionda, formosa e paffutella, Amy Schumer ha deciso di mettersi a nudo costruendo un racconto in gran parte autobiografico incentrato sull'incapacità del suo alter ego (che, guarda caso, si chiama proprio Amy) di impegnarsi con l'altro sesso per più di un paio d'ore di divertimento tra le lenzuola.
Come far esplodere i cliches con ironia
Partiamo proprio da qui. Siamo nel 2015 e non ci dovrebbe turbare più di tanto vedere una donna assumere comportamenti maschili. Lo stesso concetto di maschile e femminile, oggi, viene ripetutamente messo in discussione. Di figure femminili incapaci di impegnarsi e dedite al sesso 'mordi e fuggi' ne abbiamo già incontrate nel nostro cammino di spettatori, ma Amy Schumer si spinge oltre analizzando le molteplici motivazioni del suo personaggio, Amy Townsend, giornalista che lavora in un magazine 'for men'. L'allergia di Amy alle relazioni a lunga durata e la sua esuberanza sessuale sono in gran parte un retaggio dell'eredità paterna. Un disastro di ragazza ce lo illustra in un esilarante flashback in cui la piccola Amy e la sorellina Kim assistono alle giustificazioni del libertino genitore, che tenta di spiegare alle piccole le ragioni del divorzio dalla madre, motivato dalle sue tante infedeltà, con un'ardita metafora che coinvolge le bambole. L'esempio paterno sortisce reazioni opposte nella disinibita Amy e nella sorella Kim (Brie Larson), monogama e tradizionalista. Ma la vulcanica Schumer non si ferma qui e nel mostrarci le sue frequenti serate da una botta e via con uomini incontrati nelle situazioni più disparate, non lesina nel soffermarsi in quei dettagli tediosi che fanno parte del quotidiano, ma che nei film non vengono mai messi in evidenza. Quanto è fastidioso dormire con qualcuno che ti alita sulla spalla o che ti tiene stretta in una posizione scomoda in cui, di fatto, è impossibile prendere sonno? Per Amy queste sono ragioni più che sufficienti per imporsi una regola: dopo il sesso, subito a casa. O sono solo scuse per proteggersi dal rischio di un cuore infranto?
A letto con lo sportivo
La corazza protettiva di Amy comincia a vacillare dopo l'incontro con un medico sportivo che lavora con star come LeBron James, Tom Brady e Roger Federer. Ad affidarle l'incarico di intervistarlo è la sua caporedattrice, una Tilda Swinton in versione vamp sofisticata che crede nel potere degli opposti che si attraggono e decide che la sua penna più allergica agli sport è la persona giusta per l'incarico. Aaron, interpretato da un compassato Bill Hader, ha un enorme difetto: è l'uomo (quasi) perfetto e la sua dolcezza e comprensione intrappolano Amy in una specie di fidanzamento mettendo a rischio il suo disinibito tran tran. Bill Hader è la controparte perfetta, con il suo aplomb, per arginare la debordante energia della Schumer, ma va detto che, come in molti lavori di Judd Apatow, anche nei ruoli secondari c'è un perfetto lavoro di casting che amplifica a dismisura gli effetti comici. Ad affiancare Aaron in veste di consigliere sentimentale vi è uno dei suoi pazienti più celebri, l'apprensivo LeBron James, qui in veste esistenzial-poetica, ma tra i camei più esilaranti si segnala quello del wrestler John Cena, i cui appuntamenti galanti con Amy sono tra i momenti più divertenti del film. Per non parlare della pellicola che Amy e Cena vanno a vedere al cinema, la love story canina The Dogsitter, che vede un improbabile incontro tra il dogsitter Daniel Radcliffe e una Marisa Tomei cotonata come il barboncino che la accompagna.
Femminismo tutto da ridere
Un disastro di ragazza non è un film perfetto, ma contiene tutti gli ingredienti giusti per catturare il grande pubblico che vuole ridere in maniera intelligente. Dopo una prima parte scoppiettante, il film si concede alcune pause malinconiche in cui viene approfondita la relazione di Amy col padre e con la sorella: momenti che sfiorano il dramma e creano un forte contrasto con le parentesi più sessualmente esplicite e boccaccesche. Gag e battute più volgari non mancano, ma l'arguta Amy Schumer le sfrutta ad hoc per scardinare l'immagine del gentil sesso veicolata in anni e anni di perbenismo. L'attrice non rinuncia neppure al finale romantico e l'uso della musica - in particolare il brano preferito dal medico Aaron, Uptown Girl di Billy Joel, che diviene una sorta di tormentone sentimentale del film - sottolinea i momenti in cui emerge una visione più tradizionale di coppia. Concessione al perbenismo americano? Resa al commerciale? Forse, ma la missione che Amy Schumer si era prefissata è stata portata a termine con successo. Dopo la visione di Un disastro di ragazza, l'immagine tradizionale delle protagoniste delle commedie romantiche non sarà più la stessa.
Movieplayer.it
3.5/5