Rimettersi in gioco. Affrontare il passato, riaccendere le proprie emozioni. Contro il tempo che vola, ma che non scalfisce i ricordi e, anzi, li fortifica. Siamo arrivati alla fine di Un amore, serie tv in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, che racconta appunto di una storia d'amore lunga venticinque anni. Da una parte Ale, interpretato da Stefano Accorsi, e dall'altra ecco Anna, con il volto di Micaela Ramazzotti. Una promessa, quella di scriversi e di non vedersi, vidimata negli Anni Novanta, in un viaggio in Spagna zaino-in-spalla. Diretta da Francesco Lagi, su idea di Stefano Accorsi ed Enrico Audenino, Un amore affronta i sentimenti dalla prospettiva di una coppia che, negli anni, ha preso direzioni diverse, ma si ritrova ora a condividere la stessa esistenza lasciata in sospeso.
Se le prime due puntate sono state introduttive, i successivi episodi - complice un weekend fuori città - hanno rafforzato la vicinanza ma anche la distanza tra Ale ed Anna. Come spiegato dagli stessi protagonisti (qui la nostra intervista a Stefano Accorsi e Micaela Ramazzotti), Un amore si sviluppa diametralmente, tra una linea temporale all'altra (negli Anni Novanta troviamo Beatrice Fiorentini e Luca Santoro nei ruoli di Anna e Ale), segnando le differenze emotive tra un'epoca analogica e l'epoca digitale che, forse, ha annullato il pensiero in funzione di una velocità, anche sentimentale.
Un amore: video intervista a Ottavia Piccolo e Alessandro Tedeschi
A tal proposito, durante la presentazione alla stampa, abbiamo intervistato i co-protagonisti di Un amore, ossia Ottavia Piccolo, che interpreta la mamma di Stefano Accorsi, e Alessandro Tedeschi, nel ruolo del compagno di Anna. Due presenze fondamentali che, in un certo, senso, influiscono ed indirizzano le scelte di Ale ed Anna. "Sono analfabeta digitale, e mi devo far aiutare in tutto. Capisco che il mondo va avanti, può essere semplificato. Eppure, abbiamo perso il contatto con le cose. Un amore tira fuori un concetto antico e meraviglioso come le lettere, le cartoline, i francobolli. Oggi si è persa la capacità di scrittura. Non sapere più scrivere, fa perdere connessioni mentali. Bisogna riflettere su questo aspetto. Guadagniamo delle cose, ma ne perdiamo altre, ugualmente importanti. La serie è importante anche per questo motivo", spiega Ottavia Piccolo, che in Un amore ha un'evoluzione decisamente interessante. In un certo senso, mantiene un approccio reale verso le cose, anche in base alla malattia che inizialmente tiene nascosta. "Il rapporto umano di qualsiasi genere, è fondamentale. Poi arriva tutto dopo. Bisogna guardarsi in faccia, nel bene e nel male", prosegue.
"La digitalizzazione rende tutto più complicato"
Tra i personaggi migliori di Un amore - e tra quelli più sfumati - c'è poi Guido, con il volto del bravo Alessandro Tedeschi. Cerca di tenere un equilibrio con Anna, via via più distratta dal ritorno di Ale. Anche lui, con noi di Movieplayer.it, ha spiegato quanto la serie colga la bellezza della scrittura come valore assoluto: "Il tempo della scrittura, è il tempo del pensiero. Scrivere è un gesto fisico. Scrivere con il telefonino ti fa scrivere delle cose che magari non hai assunto a livello intellettuale. Scrivere a mano ti fa ragionare sul pensiero, ti fa capire il periodo, anche a livello intellettuale. Dobbiamo tenere duro, perché la digitalizzazione rende tutto più complicato".
Invece, sui rapporti odierni ormai cambiati. Alessandro Tedeschi rivela che: "Conosco un sacco di persone molto innamorate, che si stanno per sposare, che si sono conosciute sui social o nelle app di incontri. Io sono per la birra in un bar, per il caffè insieme. Tuttavia, questo fa parte di una modernità e di una contemporaneità. Vedo che alcuni sentimenti puri e tradizionali possono nascere tramite modi un tempo inaspettati".