Dove ci sono opere prime e thriller, è lì che si possono ritrovare i Manetti Bros ultimamente. Mentre cercano nuovi spunti per il prossimo film dopo il grande successo di Ammore e malavita si dedicano sempre più assiduamente alla carriera di produttori. Di loro produzione è infatti Tutte le mie notti, thriller psicologico, opera prima di Manfredi Lucibello, prodotto dalla loro Mompracem e da Carlo Macchitella.
Mentre The End? L'inferno fuori di Daniele Misischia prodotto dai Manetti era stato presentato l'anno scorso alla Festa di Roma, per Tutte Le mie notti la sezione di riferimento è la 16esima edizione di Alice Nella Città, particolarmente adatto per un film che sotto la superficie che lo vuole etichettato sotto la denominazione thriller nasconde un'anima da coming of age.
Alessio Boni torna a interpretare un uomo dalla personalità inquietante e dalle azioni discutibili e attorno a lui due donne si conoscono e confrontano: Barbora Bobulova e Benedetta Porcaroli. Ambientato in una città di mare tra boschi e ville isolate, Tutte le mie notti narra la storia di Sara (Porcaroli) che in fuga da qualcosa o qualcuno viene "salvata" da una donna elegante e di poche parole, Veronica (Bobulova). In una notte piena di silenziosi e subdoli colpi di scena i loro destini si intrecceranno sempre di più.
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Nessuno è quello che appare
"Abbiamo seguito una struttura tipica da thriller nel creare interesse su questi personaggi e svelarli pian piano per poterli raccontare in maniera più intrigante" rivela il regista mentre spiega la scelta di ritmo del film, il dispiegarsi lento dei segreti dei suoi protagonisti. Sulla difficoltà nel capire i tempi con cui vengono rivelati i segreti dei personaggi interviene Barbora Bobulova che aggiunge: "Abbiamo fatto parecchie letture della sceneggiatura e anche noi ci chiedevamo sempre e mettevamo in discussione molti punti della sceneggiatura proprio per capire a che punto venivano svelate certe cose e credo che questa sia la parte più forte del film". Aggiunge Benedetta Porcaroli: "In realtà tutto è determinato dal fatto che queste due donne non si conoscono ma in fondo tutti e tre i personaggi non conoscono neanche bene loro stessi. È un thriller ma non è crime, è psicologico, ti racconta il processo mentale che fa ognuno dei personaggi di questo film".
Un deus ex machina
Inizialmente, al centro del racconto doveva esserci Federico Vincenti, il personaggio interpretato da Alessio Boni: "Quando il film era solo un'idea, la figura di Vincenti doveva rappresentare un uomo dei nostri tempi, un imprenditore messo in ginocchio dalla crisi costretto a fare di tutto per salvare la propria azienda. Questa crisi però rivela il suo animo più oscuro. Pian piano che lavoravo al film questa figura poi è diventata un deus ex machina e non più il centro del racconto perché pensavo fosse più interessante spostarmi su Sara e Veronica, anche se in realtà lui rimane sempre presente".
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Un thriller fatto di dialoghi
Tutte le mie notti è un thriller di dialoghi, di atmosfere create dal triangolo di parole con cui i tre protagonisti danzano nel film. "Avevo molta paura di fare questo film perché il mio sogno è di fare un film muto e quando in sceneggiatura vedo che ci sono tanti dialoghi mi spavento un po'" dichiara Barbora Bobulova con la complicità di Benedetta Porcaroli e aggiunge: "Abbiamo messo a dura prova i regista perché sia io che Benedetta avevamo sempre qualcosa da dire e contestare".
Il fascino del male per Alessio Boni
Dopo La ragazza nella nebbia e Respiri sembra essere consolidata la fascinazione di Alessio Boni per i ruoli controversi all'interno di thriller psicologici: "Mi piace spezzare le gambe, tagliare i corpi, seppellirli nel giardino" dichiara tra il serio e il faceto". L'attore che prima di fare l'attore aveva ambizioni da psicologo, cita Shakespeare e ammette: "Mi attrae il lato oscuro e più bieco dell'essere umano. Tutto sommato dopo 400 anni ci piace ancora Shakespeare. Senza dover arrivare a tragedie umane, di questo personaggio mi ha affascinato il fatto che un uomo normale potesse diventare un mostro".
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Le opere prime di Barbora Bobulova
Negli ultimi due anni Barbora Bobulova è diventata musa di registi esordienti che le hanno regalato ruoli intensi e importanti. Strategia o casualità? "Confermo che negli ultimi due anni ho girato solamente opere prime e seconde di registi giovani che mi hanno dato la possibilità di mettermi in gioco come attrice e gli sono molto grata" risponde l'attrice e infine aggiunge: "Il fatto di lavorare con i giovani è anche una mia strategia, quando avrò 70 anni loro ne avranno 50 o 60 e spero che mi richiamino".
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Le baby squillo dai Parioli al cinema
In Tutte le mie notti la Sara di Benedetta Porcaroli compie azioni che potrebbero spingere lo spettatore a rievocare eventi di cronaca come quelli delle Baby Squillo dei Parioli. Pur essendo nel cast della serie italiana Baby di Netflix diretta da Andrea De Sica che trae proprio spunto da questi avvenimenti, Benedetta Porcaroli tiene fermamente a distanza quel personaggio da quello interpretato in Tutte le mie notti: "Ho letto tante cose, conosco bene l'argomento e la zona" conferma "ma in questo caso la storia delle baby squillo è comunque molto lontana da questo personaggio. Sara non è una ragazza della Roma bene, credo che lei abbia un problema di abbandono e smarrimento che può manifestarsi a questa età in scelte sbagliate. Fondamentale è l'incontro con questa donna che non conosce e che le fa aprire gli occhi su se stessa". "Alla fine del film" conclude l'attrice "la cosa importante è che queste donne conoscono se stesse".