Karin è sposata da quarant'anni con Sten, in quello che a tutti - e a lei per prima - sembra un matrimonio inattaccabile. Genitori di Fredrika, l'unica figlia che ha la stessa età delle nozze durature, si stanno preparando a organizzare il loro anniversario. Durante la festa Sten, in preda all'ebrezza e all'euforia, resta vittima di un incidente che lo costringe a un ricovero forzato in ospedale. Proprio in quell'occasione Karin ha modo di scoprire come il marito lo stia in realtà tradendo da tempo con un'altra donna.
Come vi raccontiamo nella recensione di Tuesday Club - Il talismano della felicità, la protagonista vede il mondo crollarle addosso, con tutte le certezze svanite ora in un lampo. Trova conforto nelle sue migliori amiche, con le quali finirà per iscriversi a un prestigioso corso di cucina orientale tenuto dal famoso chef stellato Henrick Moliner, da poco tornato in città dopo aver vissuto per anni all'estero. Quello che era nato come un semplice passatempo/tappabuchi si trasforma ben presto in qualcosa di più profondo, una sorta di vera ossessione nella quale rischia di far capolino anche l'amore, con il rude cuoco a far breccia nel suo cuore.
Mangia che ti passa
Da sempre il cibo su grande schermo si rivela una formula, se non sempre vincente dal punto di vista qualitativo, convincente nel suo approcciarsi al grande pubblico, rapito non soltanto da quanto accadente tra i personaggi ma anche dalla rappresentazione di queste prelibatezze, spesso esotiche o comunque curate al minimo dettaglio da far venire l'acquolina in bocca. E anche Tuesday Club - Il talismano della felicità non si sottrae a questa regola non scritta di questo particolare sottofilone del cinema leggero, con i titoli di testa già accompagnati da immagini di piatti assortiti: il messaggio è chiaro, meglio approcciarsi alla visione con lo stomaco pieno. Solo l'incipit di un film all'insegna della spensieratezza, destinato a quelli spettatori disimpegnati che cercano una serata di relax senza caricarsi di troppe pretese.
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Voglia di tenerezza
Questa produzione svedese opta per un approccio da commedia romantica relativamente classico, con la protagonista di mezz'età e le coetanee sue compari impegnate in una progressiva riscoperta di loro stesse, con la voglia di innamorarsi ancora una volta e dare una svolta alla propria esistenza anche quando ormai si pensava di essere arrivati a una sorta di stasi: non è un caso che la mezzora finale si trascini forzatamente su quell'happy ending generale, dove tutti sono felici e anche i principali nodi da sciogliere vengono sbrogliati velocemente e in maniera indolore. Un romanticismo semplice semplice, che ben si adatta alle sfumature e al relativo percorso degli innamorati in divenire, con la premura del contesto scandinavo a far capolino qua e là con i toni tipici di un certo aplomb nordico, anche proprio nella relativa gestione introspettiva delle numerose figure coinvolte.
I volti dell'amore
Privo ovviamente di eccessi melodrammatici, con qualche gag e battuta qua e là che sono sempre e comunque salutari al contesto, Tuesday Club - Il talismano della felicita offre un'ora e mezza di divertimento ad uso e consumo del principale target di riferimento, con sentimenti diretti e emozioni amabilmente retoriche seguenti il tipico canovaccio a tema, qui impreziosito dalla fase culinaria di supporto, con tanto di rallenty ad hoc proprio nei momenti maggiormente "appetitosi". Eterogeneo al punto giusto anche il cast, con una duplice menzione d'onore per le due figure principali: Marie Richardson, attrice che ha non a caso una solida base teatrale alle spalle, e soprattutto un inedito Peter Stormare, assai a suo agio in terra natia in un ruolo in cui non lo abbiamo visto così di sovente nell'arco della sua lunga carriera da caratterista d'eccezione, solitamente abbonato a parti da duro o da folle. E quel finale con tanto di concerto e balletto country è trascinante nella sua spudorata ricerca di far passare la genuina euforia dallo schermo a chi sta guardando, in una sorta di gradevole dialogo con il pubblico non sempre così scontato in pellicole omologhe.
Conclusioni
Sposata da quarant'anni, Karen scopre casualmente che il marito la sta tradendo da tempo e cerca di distrarsi insieme alle sue amiche, iscrivendosi a un corso di cucina orientale dove ha modo di conoscere un affascinante e burbero chef. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Tuesday Club - Il talismano della felicità, questa produzione svedese è leggera e intrattenente al punto giusto, perfetta per il suo principale target di riferimento e gradevole anche per il grande pubblico, a patto di approcciarvisi senza grosse pretese.
Perché ci piace
- Una storia semplice all'insegna di buoni sentimenti e facili emozioni per tutti.
- Buon cast, a cominciare da Peter Stormare in un per lui insolito ruolo leggero.
Cosa non va
- Lieto fine forzato, in una sceneggiatura a orologeria a suo modo furba.