Sono bastati un paio di episodi alla HBO per confermare quella che è la sua attuale serie di punta: subito dopo la programmazione e la conferma negli ascolti di Beautifully Broken, che ha totalizzato oltre 4 milioni di spettatori, la rete televisiva americana ha accordato la prevedibile quarta stagione a True Blood. E' un rinnovo, come detto, prevedibile, che arriva in un periodo in cui i vampiri consolidano la loro posizione nell'intrattenimento cine-televisivo, tra l'uscita di The Twlight Saga: Eclipse nelle sale e l'arrivo sulla tv mainstream americana di The Gates, nuova serie che ai discendenti di Dracula, ma non solo a loro, assicura spazio. Ma se il riferimento appare spontaneo per motivi legati all'attualità, non bisogna farsi ingannare, perchè la serie curata da Alan Ball a partire dai romanzi di Charlaine Harris rappresenta il contraltare dell'immagine vampiresca che scaturisce dai film che fanno capo ai libri di Stephenie Meyer, diventando quasi un antidoto sporco e carico di sangue a beneficio di chi è alla ricerca di qualcosa di diverso dal look pulito e patinato dei film interpretati da Robert Pattinson e Kristen Stewart.
Lo confermano le prime immagini di Beautifully Broken, dense di sangue ed organi tranciati in seguito allo scontro tra Bill ed i suoi sfidanti lupi, quasi a mettere subito in chiaro cosa ci si dovrà aspettare dal rapporto tra licantorpi e vampiri nel corso della stagione.
Ironia che ritroviamo nell'educazione da giovane vampira della povera Jessica, lasciata da sola a gestire le sue nuove pulsioni da succhiasangue, e soprattutto l'eliminazione del primo cadavere che ne è conseguito, e le vecchie che la spingono verso Hoyt. Ironia che traspare nei dialoghi scritti in modo brillante e colorito, con momenti sopra le righe che riescono quasi sempre ad evitare cadute di stile.
Il secondo episodio offre anche un paio di momenti più intimi, da quello tra Sookie e Jason a quello tra Tara e Lafayette durante la visita in ospedale alla madre di quest'ultimo, riservandosi quindi spazio anche per l'approfondimento emotivo dei personaggi principali e sottolineando la natura di sopravvissuti dei due cugini interpretati da Rutina Wesley e Nelsan Ellis. Sulla stessa linea più emotiva si innesta il sottoplot dedicato a Sam e la sua ricerca, riuscita, dei veri genitori, ma è presto per dire in che direzione si evolverà questa porzione di storia.
Per capire in modo definitivo l'intreccio principale della stagione 3 si dovrà aspettare qualche altro episodio, ma per ora rinnovata fiducia agli autori che, fin qui, non hanno deluso le aspettative.