Continua la cavalcata trionfale della stagione 3 di True Blood verso il suo imminente finale: ascolti stabili sui 5 milioni di spettatori a settimana e nuova serie di episodi, ancora 12, per il 2011. Il tutto mentre sui piccoli schermi americani si sussegono episodi impreziositi da trovate coraggiose, punte geniali, e, purtroppo, qualche dubbio che riguarda soprattutto il fulcro narrativo della stagione, poco sviluppato e poco incisivo, soprattutto ora che è stato maggiormente spiegato nel decimo episodi I Smell a Rat. Se però la trama di base di quest'anno, quella che ruota intorno alla figura della Sookie di Anna Paquin, non sembra avere la giusta dignità, è pur vero che nessun personaggio è stato trascurato nei nuovi episodi e che tutti hanno il loro spazio, la loro evoluzione fatta di tormenti e problemi di varia natura, in un'alternanza perfettamente equilibrata, come raramente capita in serie con così tante figure di contorno da seguire e portare avanti. Tanti pezzi che stanno contribuendo a formare un quadro complessivo che potrà essere giudicato, o criticato, quando l'immagine sarà composta nel giro di due settimane.
Uno dei personaggi secondari che gli autori stanno tratteggiando è la novità di quest'anno, Russell, il Re del Mississipi, egregiamente dipinto su schermo da Denis O'Hare. E' lui il protagonista del coraggioso e magnifico finale del nono episodio, Everything Is Broken, che lo vede fare il salto definitivo nella follia dopo l'omicidio del suo amato Talbot per mano di Eric: l'incursione in diretta TV per sottolineare la già in precedenza accennata supremazia dei vampiri sugli umani è forse la scena migliore dell'intera serie e, dal punto di vista narrativo, rappresenta un climax di notevole impatto, al quale speriamo che gli autori sapranno dare il giusto seguito. Dopo una scena di tale impatto, infatti, il rischio e di non riuscire a mantenere alto il livello del racconto, di non trovare le adeguate soluzioni narrative per completarlo, svilupparlo e sfruttarlo.
I Smell a Rat, dicevamo, rivelazione su Sookie a parte, è un episodio poco incisivo che poco aggiunge a livello emotivo, limitandosi a preparare il campo al gran finale.
La perdita di controllo di Sam, introdotta nel nono episodio e ribadita nel successivo, il bizzarro rapporto di Jason con Crystal e la natura di quest'ultima, la relazione tra Lafayette e Jesus condita dal delirio da V, l'odio di Tara per i vampiri dopo quanto accadutole con Franklin, l'arroganza di Tommy e la sofferenza di Jessica, sono tanti elementi che lo condiscono, ma non lo caratterizzano.
La natura di fata di Sookie è un elemento già noto a chi conosce i romanzi dai quali Alan Ball ha tratto True Blood, quindi l'enfasi torna subito dopo sul rapporto tra lei e Bill ed in particolare sul perchè la ragazza non si può fidare del vampiro, e sarà probabilmente centrale nella prossima stagione, accompagnandosi ad altri elementi già introdotti quest'anno: sappiamo già da Everything is Broken che il figlio della cugina Hadley è ugualmente telepatico e che quindi ci sono altri membri della famiglia che condividono la natura della ragazza; e soprattutto rientra in questo quadro la recente introduzione del personaggio di Claudine (nell'episodio Hitting the Ground), a cui dà il volto Lara Pulver.
Se questa stagione è quasi terminata, quindi, True Blood resta un cantiere aperto e si continua a lavorare per il suo futuro.