Le dita danzano sulla tastiera mentre scriviamo questa recensione di Trolls World Tour, perché il sequel del film d'animazione Dreamworks del 2016 conserva la medesima capacità di trascinare con i suoi colorati protagonisti e le loro esibizioni canore, fatte di cover illustri e numeri musicali articolati, resi ancor più ricchi dal lavoro sull'espansione del mondo in cui i Troll si muovono e le atmosfere che li caratterizzano. Tra continuità ed espansione, quindi, il film diretto da Walt Dohrn arriva a noleggio sulle piattaforme digitali dal 10 Aprile, in tempo per intrattenere gli spettatori più giovani e le loro famiglie nei giorni di Pasqua.
I confini si allargano
Con Trolls World Tour ritroviamo Poppy e il suo "amico" Branch impegnati nella loro vita quotidiana fatta di canto e ballo, ancora ignari di come e quanto la loro routine musicale sia destinata a cambiare. Un messaggio dall'esterno della loro comunità fa emergere una verità che il padre di Poppy conosce e ha sempre tenuto nascosto: "non siamo soli in questo mondo". Se loro, i Pop Troll, amano la musica con motivi orecchiabili, ci sono altre tribù che preferiscono sonorità diverse, divise in sei terre per altrettanti differenti generi musicali: Funk, Country, Techno, Classica, Rock e la loro, Pop. Poppy e Branch, insieme ad altri amici Troll, partono quindi per visitare le altre terre e salvare il loro colorato mondo dalle mire della Regina Barb che vuole unire tutte le tribù in una sola nazione... sotto il rock!
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Mitologia musicale
Nuovi mondi, nuove sonorità, nuovi personaggi. Il mondo di Trolls World Tour si estende e viene costruito in una vera e propria mitologia che ne racconta le origini e le differenze, costruendo quelle basi narrative che mancavano ai giocattoli ai quali il franchise Dreamworks si ispira. È un'evoluzione intelligente di quanto impostato nel primo film, che permette di mantenerne le caratteristiche e potenzialità di intrattenimento, ma aggiungendo novità e varietà con coerenza. Se alcuni personaggi si confermano, a cominciare dai protagonisti Poppy doppiata da Anna Kendrick (da noi Francesca Michielin) e Branch (Justin Timberlake, da noi Stash, chitarrista dei The Kolors), altri altrettanto accattivanti si aggiungono.
Ottima la new entry della Regina Barb, villain efficace doppiato da Elodie nel nostro paese (in originale è Rachel Bloom), ma abbiamo amato anche l'Hickory di Sam Rockwell, cowboy del mondo Country che riserva una sorpresa, e i sovrani del mondo Funk, Re Quincy e Regina Essence, che hanno le voci di George Clinton e Mary J. Blige. Assolutamente da segnalare anche il jazzista Chaz (Jamie Dorman) e l'impagabile Re Thrash di Ozzy Osbourne.
Le differenze che contano
Una varietà fondamentale per portare avanti il messaggio principale del film di Walt Dohrn: non siamo tutti uguali ed è un bene, perché un mondo in cui tutti sono uguali e amano le stesse cose non è sinonimo di armonia. "La vera armonia richiede molte voci, voci diverse" ci dice Trolls World Tour portando avanti un messaggio di accettazione del prossimo, di apertura e tolleranza quantomai importante nel mondo che ci circonda. Un messaggio ripetuto e sostenuto in modo semplice e diretto, per raggiungere il pubblico giovane che rappresenta il target primario del film, ma accompagnato da una messa in scena vivace e glitterata, che costruisce variopinti numeri musicali sulla colonna sonora curata da Theodore Shapiro, per passare un'ora e messa senza spensierata e allegra. Di questi tempi, non è poco!
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Conclusioni
Arriviamo alla conclusione della recensione di Trolls World Tour canticchiando una delle tante canzoni che ne compongono la ricca colonna sonora. Perché è questo l’effetto che fa anche questo secondo capitolo delle loro colorate avventure: lascia con il buon umore e sentimenti di positività. Sia chiaro, parliamo di un film che si rivolge soprattutto a un pubblico più giovane, ma lo fa con una consapevolezza e precisione che travolge, tra design colorato e pop, frenesia e varietà di messa in scena, e un messaggio di apertura e accettazione veicolato con semplice e diretta efficacia.
Perché ci piace
- La vivacità e i colori di design e impatto visivo accattivanti.
- La maggior varietà assicurata dall’aver ampliato il mondo dei Trolls.
- I numeri musicali ispirati a canzoni di successo e quindi trascinanti.
- Il messaggio importante, comunicato in modo semplice e diretto.
Cosa non va
- Per impostazione, look e semplicità nel comunicare il suo messaggio si rivolge soprattutto al pubblico più giovane.