È su Prime Video dal 5 agosto Tredici vite, film diretto da Ron Howard che racconta la vera storia di un salvataggio quasi miracoloso. Il 23 giugno 2018 13 ragazzi sono rimasti bloccati nella grotta di Tham Luang, in Thailandia, a causa di piogge improvvise. Sono rimasti lì sotto per 18 giorni, fino a quando una squadra internazionale di soccorritori è riuscita a portarli fuori.
Gli sforzi sono venuti da ogni dove e hanno coinvolto oltre 1000 persone: il governo locale, militari thailandesi, volontari, il sommozzatore Rick Stanton, Harry Harris, medico anestesista, John Volanthen, altro subacqueo, e Chris Jewell, sommozzatore esperto nell'esplorazione di caverne. A interpretarli sono rispettivamente Viggo Mortensen, Joel Edgerton, Colin Farrell e Tom Bateman.
Abbiamo incontrato gli attori Joel Edgerton e Tom Bateman, che si dicono fieri di aver fatto parte di un film che punta tutto sulla collaborazione tra persone: in questo momento storico ne abbiamo bisogno.
Tredici vite: intervista a Joel Edgerton e Tom Bateman
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Tredici vite e l'importanza del lavoro di squadra
Quanto è importante il lavoro di squadra? Questo film è un bellissimo esempio di un buon lavoro di squadra.
Joel Edgerton: Questa storia ci ricorda di cosa siano capaci le persone quando si uniscono, si sostengono e e trovano una soluzione a una sfida. Questo film mostra come persone provenienti da ogni parte del mondo, con abilità diverse, siano riuscite a creare una comunità che ha risolto quello che sembrava un problema impossibile. Penso sia la storia perfetta da raccontare in questo momento, visto che abbiamo vissuto e stiamo ancora affrontando una sfida molto difficile: con la pandemia ci siamo sentiti isolati. Sono molto felice di far parte di un film così.
Tom Bateman: Il vero Rick Stanton alla première ha detto proprio questo: ci sono riusciti grazie al lavoro di squadra e a cosa si riesce a fare quando si uniscono le forze. La cosa interessante di questo film è stata l'esperienza metacinematografica: c'è voluto lo sforzo di molte persone per realizzare quello che è stato un film molto difficile da girare.
Tredici vite e il coraggio di prendere decisioni difficili
Joel, in questo film sei quasi come Mr. Wolf, risolvi problemi. A volte per risolvere un problema dobbiamo prendere decisioni coraggiose e difficili. Ma è complicato. Per entrambi: pensate che film come questo possano darci il coraggio di prendere decisioni del genere? O è soltanto un film?
Joel Edgerton: Sì lo penso. La posizione in cui si è trovato il dottor Harris, di prendere una scelta basata sue due sue abilità, le immersioni e la medicina, è stata di enorme responsabilità. Per cercare di salvare i ragazzi c'era il rischio di essere responsabili delle loro morte. Non riesco a immaginare cosa si possa provare. Mi commuovo solo a pensare alla decisione che ha dovuto prendere. Deve essere stata una cosa enorme. Sono così felice, per lui e per tutti, che sia andata bene. Sarebbe potuta andare diversamente. Quei momenti nella vita in cui capisci che puoi prendere delle decisioni che possono fare del bene agli altri e provi a non pensare a te stesso e non essere egoista, sono molto difficili da affrontare. Spero di non dover mai prendere una decisione del genere!
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Tom Bateman: Si dice: "Se non tu chi? Se non ora quando?". È la cosa che mi ha colpito del film: ogni persona coinvolta nel salvataggio penso si sia posta questa domanda a un certo punto: "Se non io chi? Se non ora quando?" e si sia messa in gioco. Ognuno di loro, in ogni momento, avrebbe potuto dire: "Non posso farlo, mi tiro fuori!". Ma nessuno si è tirato indietro: ogni singolo Navy SEAL ha fatto la sua parte, portando provviste. Tutti volevano contribuire a salvare quei ragazzi. Tutti speriamo di avere la stessa forza nella vita reale".