Tredici, stagione 2: le altre versioni della storia

Il controverso e audace teen drama di Brian Yorkey prosegue il suo corso con una seconda stagione ancora più corale, che esplora l'universo della Liberty High e le vite dei giovani protagonisti diversi mesi dopo il suicidio di Hannah Baker.

Era inequivocabilmente troppo tardi per lei, ma Hannah Baker alla fine è stata ascoltata: ha toccato, attraverso i tredici nastri registrati in cui, in un racconto fluviale e sconvolgente, illustrava le ragioni del suo suicidio, le esistenze di Clay Jensen e di numerosi altri coetanei, lasciando un segno duraturo nella vita dell'intera comunità.
Diversi mesi dopo la morte di Hannah, i ragazzi hanno tentato di lasciarsi alle spalle quanto possibile di quel dolore: Clay fa coppia con Skye, l'amica d'infanzia che gli aveva lanciato un timido grido d'aiuto, Alex e Jessica tornano a scuola sperando di sopravvivere a ferite recenti e nebulosi, atroci ricordi; Zach aiuta Alex con la fisioterapia, tenendo a bada Bryce e i propri sensi di colpa; Courtney pondera il proprio coming out, Sheri si riabilita faticosamente, Marcus si prepara per Harvard, Tyler si fa nuovi amici. Nel frattempo, nonostante la confessione degli stupri di Jessica e Hannah registrata da Clay, Bryce Walker continua a spadroneggiare a scuola e a esercitare il suo ascendente sui compagni. Il processo che vede Olivia Baker, la madre di Hannah, chiedere conto alla scuola dei tormenti subiti dalla figlia, farà precipitare nuovamente le vite di molti ragazzi in uno stato di confusione e precarietà.

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Tredici: Kate Walsh in una foto della seconda stagione
Tredici: Kate Walsh in una foto della seconda stagione

Ritorno alla Liberty High

Hai ascoltato la mia storia nel modo in cui io volevo che fosse raccontata, ma c'è sempre un'altra versione della storia - Hannah Baker

Tredici: l'attore Dylan Minnette in una foto della seconda stagione
Tredici: l'attore Dylan Minnette in una foto della seconda stagione

Queste sono, molto in breve, le premesse narrative della seconda stagione di Tredici; al posto dei tredici nastri lasciati da Hannah, un altro elemento vintage, tredici polaroid che raccontano altre storie terribili, i segreti inquietanti degli adolescenti. Chi le sta lasciando, una dopo l'altra, nell'armadietto di Clay? E chi sta cercando di intimidire gli studenti chiamati a deporre al processo per impedire che la verità venga fuori?
Ancora più thriller, ancora più corale della prima stagione, questo secondo ciclo di episodi di Tredici esce dai confini narrativi del romanzo di Jay Asher per continuare a esplorare le vite dei giovani protagonisti e le dinamiche tossiche che si innescano all'interno di un liceo, affrontando le difficoltà educative che si presentano agli adulti in un sistema culturale persistentemente sessista, classista e razzista. Con la maturità che gli abbiamo riconosciuto sin dall'inizio, Brian Yorkey torna ad affrontare a brutto muso una serie di temi delicatissimi, attraverso personaggi complessi e situazioni realistiche (e spesso reali), e sempre gestiti con grande intelligenza, sensibilità e apertura mentale.

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Tredici: Tony in crisi in una foto della seconda stagione
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She's Not There

Tredici: l'attore Dylan Minnette in una foto della seconda stagione
Tredici: l'attore Dylan Minnette in una foto della seconda stagione

Hannah, il suo talento e la sua ironia, e con lei la grazia di Katherine Langford, ci restano accanto in questo nuovo viaggio: non un ricordo, e nemmeno un'ossessione persistente nella vita di Clay che l'ha amata e non l'ha potuta salvare, quanto una coscienza attiva e produttiva che cerca di andare incontro alle frustrazioni del ragazzo e a guidarlo nelle azioni che sceglierà di percorrere di fronte alle ingiustizia subite dall'amica anche dopo la sua morte, oltre che dagli altri emarginati silenziosi della Liberty High.
Altre azioni verranno compiute sulla scia delle menzogne e delle manipolazioni andate in scena di fronte alla giuria, e questo è uno degli elementi più inquietanti del plot: tra le conseguenze del bullismo, della sopraffazione e della violenza, oltre a traumi duratori e debilitanti, c'è il trasmettersi dell'odio e dell'aggressività dai carnefici alle vittime. Così le parole della legale della scuola Sonya Struhl (Allison Miller), che nell'arringa di apertura del processo, accennando alla possibilità di una corresponsabilità di Hannah in quanto accadutole, dice "nessuno è soltanto una vittima", assumono un ruolo particolarmente pregnante nell'architettura narrativa della stagione.

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Giovani e dannati

Tredici: una foto tratta dalla seconda stagione
Tredici: una foto tratta dalla seconda stagione

Attraverso deposizioni, rivelazioni spesso inattendibili, brevi flashback e le performance vibranti e ricche di sfumature dei membri del cast (Kate Walsh giganteggia come nella prima stagione, ma numerose gemme arrivano anche dagli attori più giovani, non ultimo Justin Prentice, chiamato ad espandere il difficilissimo ruolo del predatore Bryce Walker), una scrittura densa e coscienziosa, Yorkey e i suoi collaboratori costruiscono un intreccio avvincente, sebbene a tratti appesantito dal didascalismo e dalla responsabilità fortemente sentita nei confronti di un giovane e fragile pubblico. Il risultato è un'altra ansiogena e istruttiva discesa negli inferi del disagio adolescenziale, che può aiutarci nella comprensione e nella gestione di problemi che riguardano non solo ragazzi e genitori, ma l'intera società contemporanea, e insegnarci ad abbracciare la lezione di empatia, gentilezza e solidarietà che è il retaggio di Hannah Baker.

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Movieplayer.it

3.5/5