In un periodo in cui il medical drama è tra i generi che va per la maggiore e ha trovato una seconda o terza giovinezza, bisogna imparare a distinguersi. E in questo filone che si inserisce Transplant, la nuova serie dal 27 settembre su Sky Serie e NOW. Come spiegheremo in questa recensione di Transplant, lo strumento con cui il nuovo prodotto sceglie di immettersi in un genere così battuto unisce l'utile al dilettevole, l'originale all'attuale. Da paziente infatti il protagonista diventerà medico, da immigrato diverrà specializzando.
Da paziente a medico
Come si diventa medici dopo essere stati pazienti al fittizio York Memorial Hospital di Totonto? Succede se ti chiami Bashir Hamed (Hamza Haq, fra gli attori di Jett - Professione ladra), sei un rifugiato in fuga dalle guerra in Siria dove eri medico di guerra ma in Canada non puoi esercitare perché non riesci ad ottenere dal tuo governo i documenti necessari. Allora ti reinventi cuoco in un ristorante mediorientale. Ma se un giorno in quello stesso ristorante accade una terribile tragedia e tu sei l'unico che sa cosa fare, finendo per salvare vite umane, arrivato all'ospedale potresti passare dall'altra parte della barricata, se qualcuno crede sorprendentemente in te. La fortuna bussa alla tua porta, pur nella tragedia.
E così devi trovare il modo di bilanciare gli aspetti di questa tua nuova vita in un Paese che parla una lingua che non è la tua, che ha tradizioni usi e costumi diversi dai tuoi, che non ti accoglie esattamente a braccia a parte ma che ti dà una seconda chance, il che è già molto di più di quanto ottengono altri. Bashir ha a carico anche una sorellina di 12 anni che è altrettanto spaesata ma anche caparbia e determinata. Il ragazzo va incontro a un diverso tipo di approccio medico, da quello improvvisato e spesso estremo di guerra al pronto soccorso e al centro traumatologico di un ospedale ben equipaggiato, e al divario medico con cui deve metterti in pari, tornando specializzando e ricominciando da capo.
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Ricominciare da zero
Non riparte proprio da zero Bashir ma quasi e troverà un equipe di medici pronti ad aiutarlo anche se un po' scettici all'inizio. In fondo la missione di tutti in ospedale è (o dovrebbe essere) guarire i pazienti. Così i temi dell'immigrazione e dell'integrazione si mescolano ai casi di puntata e alle vite personali dei medici dell'ospedale, anche se rimane preponderante la storia e la caratterizzazione del protagonista. Impreziosito da John Hannah (Spartacus) nei panni del primario, Transplant non si riferisce ai soli casi di trapianto, come si può erroneamente pensare, ma al gioco di parole sul protagonista trapiatanto in una società che non è la sua ma che dovrà imparare a chiamare casa.
Gli sguardi duri della polizia, il pericolo di essere additato come terrorista a cui va incontro ogni volta che qualcuno lo guarda con sospetto, e altre mille sfide attendono Bashir in questo nuovo capitolo della propria vita. Le storie che parlano di ricominciare da zero piacciono molto al pubblico oltreoceano e questa unisce anche l'elemento integrazione molto attuale facendo jackpot. Ovviamente si tratta di un pretesto per denunciare altre falle del sistema medico, come già fatto da The Resident o in New Amsterdam. È un medical drama che ci mette di fronte a domande scomode su cosa faremmo in determinate situazioni al limite, che sfida la nostra conoscenza del genere per provare a raccontare una storia diversa. I casi di puntata sono originali e spesso al limite, a testimoniare l'impronta traumatologica dello show, a renderlo quasi "un medical di guerra".
Conclusioni
Chiudiamo questa recensione di Transplant ricordando come questa serie trovi un ulteriore nuovo punto di vista al genere medical drama ovvero quello dell’immigrazione e dell’integrazione. Questo, unito a un protagonista carismatico, anche se fin troppo centrale nella trama, rende la novità seriale un appuntamento settimanale interessante che fa riflettere mentre intrattiene.
Perché ci piace
- L’elemento dell’immigrazione e dell’integrazione come nuova tematica nel genere medical.
- Un protagonista carismatico ben caratterizzato fin da subito...
Cosa non va
- ...ma fin troppo centrale, oscurando le storie degli altri medici.
- Il valore di denuncia delle falle nel sistema sanitario dopo un po’ risulta ridondante.