TITOLO ALTERNATIVO: Transformers One, il produttore Lorenzo di Bonaventura: "Conoscerete Megatron meglio di chiunque altro" oppure "sotto una luce diversa"
Certe saghe non muoiono davvero mai, anzi trovano nuovi modi per risorgere, e a volte ripartire con una ritrovata freschezza. Sicuramente è il caso di Transformers che ora torna al cinema dal 26 settembre con Eagle Pictures (dopo le anteprime del 21 e 22) con Transformers One, primo lungometraggio interamente animato del franchise. Per l'occasione abbiamo fatto una chiacchierata con il produttore della prima ora Lorenzo di Bonaventura, che ci ha raccontato le difficoltà nel realizzarlo e la grande scommessa su cui hanno puntato nel farlo. Il box office ripagherà?
Quando è nata l'idea di Transformers One?
La nostra intervista inizia con la genesi del progetto, ricollocabile addirittura a Transformers - La vendetta del caduto come ci racconta Lorenzo di Bonaventura: "Ogni volta che facevamo un sequel e dovevamo scegliere quale storia raccontare, c'era quella di questo film che ritornava a partire dal secondo capitolo, perché è un racconto molto emozionante ed è in fondo l'evoluzione di due personaggi e del loro arco narrativo caratteriale".
Continua il prolifico produttore: "Penso che uno degli aspetti più difficili nel realizzare un film sia non perdere di vista proprio la parte emotiva, i risultati più soddisfacenti sono tali proprio perché non si dimenticano di quest'aspetto. È fondamentale. Volevamo farlo insomma da tantissimo tempo ma i live action continuavano ad avere successo e quindi continuavamo a rimandare. Uno dei dibattiti più grandi era se dovessimo passare all'animazione ma finalmente eravamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda per farlo".
Nuovi e vecchi spettatori
Transformers One racconta l'origin story della faida tra Optimus Prime e Megatron, che inizialmente erano amici fraterni ed erano robot minatori che non potevano trasformarsi. Una svolta parecchio dark (leggi la recensione).
Quindi si tratta di un film pensato per i bambini o per gli adulti? "Speravamo fosse per tutti, pensavamo che potesse essere un ottimo titolo affinché gli adulti accompagnassero in sala i loro figli. I fan dei Transformers vedranno robot mai visti in televisione o al cinema oltre alla loro backstory inedita. La lezione della fine di un'amicizia inoltre colpisce chiunque. I bambini probabilmente non ne comprendono la portata fino in fondo come noi adulti, però colgono altri aspetti, e viceversa".
Questo reboot potrebbe portare nuovi fan oltre ai vecchi al franchise, proprio per la sua peculiarità e unicità all'interno della saga: "Penso che si vedranno Optimus e Megatron sotto una luce diversa. Ti dispiace per entrambi i personaggi e ti fa avvicinare a loro in maniera nuova e differente. Porteremo nuovi spettatori necessariamente perché i bambini è probabile che non abbiano ancora visto i live action e magari gli verrà voglia di recuperarli. Eppure saranno proprio loro a comprendere meglio di chiunque altro Megatron, rispetto al pubblico adulto cresciuto coi capitoli precedenti".
Un cast pieno di stelle nel film d'animazione
Chris Hemsworth, Brian Tyree Henry, Scarlett Johansson, Keegan-Michael Key, Steve Buscemi, Laurence Fishburne e Jon Hamm. Questi i nomi coinvolti per dare voce ai protagonisti della pellicola. Un ensemble incredibile: "I doppiatori sono incredibilmente importanti nell'animazione perché danno per davvero vita ai personaggi. L'unico che ci ha fatto perdere più tempo è stato trovare la voce giusta per Optimus e scegliere Chris Hemsworth, dato che Peter Cullen è proprio una leggenda. Questa storia necessitava di un doppiatore più giovane che esprimesse l'ingenuità del personaggio, la sua esuberanza. Chris non possiede solo quella capacità ma può fare anche la voce grave all'occorrenza. Si può vedere l'evoluzione di Optimus dall'inizio alla fine del film, in modo che diventi più vicino a Cullen".
Della Marvel Reunion con Scarlett Johansson invece ci racconta: "Abbiamo provato ad averla ma non eravamo sicuri di riuscirci. Lei però aveva già lavorato col regista del film, Josh Cooley, e si erano trovati bene. Ci si è messo poi anche Chris a dirle 'Dai vieni' e ce l'abbiamo fatta! (ride)"
L'animazione può salvare la crisi della sala cinematografica?
L'animazione come ancora di salvezza
Il linguaggio dell'animazione potrebbe essere non solo la "soluzione" migliore per reboottare la saga ma anche per la crisi della sala cinematografica che stiamo affrontando in tutto il mondo? Di Bonaventura ne è convintissimo: "Ciò che è grandioso dell'animazione è che non ci sono limiti alla tua immaginazione. Penso che attirare e trattenere le persone in sala necessiti della più grande immaginazione possibile. Quindi credo che sarà una parte fondamentale di questo processo di salvataggio. Apre le porte e permette di fare cose che altrimenti non sarebbero realizzabili. Cybertron che si trasforma? Non sarebbe stato possibile con nessun altro linguaggio se non con l'animazione. È vero per altri aspetti ma più di tutti apre il mondo dell'immaginazione".
Non possiamo non chiudere l'intervista chiedendogli il Transformer preferito, per quanto possano essere tutti come suoi figli, e la risposta ci sorprende: "Bumblebee da sempre. Però devo dire che nel capitolo inaugurale avevamo Ironhide e ci faceva molto ridere perché non faceva altro che dire 'Posso sparare ora?' quindi in un certo senso è il mio preferito in segreto (ride)".