Si può anteporre il bene della persona amata ad ogni nostro bisogno? Bam in Tower of God intreccia questo strano rapporto di dipendenza con Rachel, una ragazzina che per diverso tempo è stata per lui specchio di un mondo che non ricordava. Ed è proprio quel mondo spietato e intrigante a regalare a questo anime il successo che ha avuto: un folto gruppo di appassionati che si sono uniti ai già tanti che dal 2010 seguivano assiduamente il manhwa da cui è tratto e che è ancora in corso di pubblicazione.
L'opera di Lee Jong-hui, in arte SIU, ha offerto buon materiale per una serie animata che costantemente si è divisa tra aderenza al materiale di partenza e originalità riadattando il tutto in modo piuttosto intelligente, anche se operando diverse semplificazioni e scorciatoie, specialmente nella seconda parte della prima stagione uscita In Italia ad aprile 2020 su Crunchyroll. E dopo quattro anni di attesa è finalmente giunto il momento di dare il benvenuto, sempre sulla piattaforma dedicata agli anime, a una seconda stagione che adatterà l'arco narrativo de Il ritorno del principe.
La trama tra vecchi e nuovi episodi
Quello che vediamo, infatti, è un completo cambio nelle ambientazioni. La prima stagione si era conclusa con un Bam scoraggiato e ferito dal tradimento di Rachel, solo e creduto morto da coloro che lo consideravano, più che uno sfidante, un amico e compagno. Le prove per scalare la torre si erano rivelate estremamente pericolose e insidiose e più che la violenza a farla da padrone erano state le strategie nascoste di vari partecipanti all'impresa, oltre che le motivazioni segrete di una Rachel che, fin da subito, non si è rivelata di certo un personaggio amato e amabile.
Ora nei nuovi episodi di Tower of God quello a cui è assistiamo è un completo cambio di prospettiva: sembra, infatti, di intuire sia passato diverso tempo dalla conclusione delle precedenti vicende. Ci troviamo al ventesimo piano della torre, un vero e proprio mondo urbano che si muove secondo proprie regole e nel quale tutti i regolari che vogliono proseguire devono sottoporsi a una nuova valutazione per accedere alle prove e ai piani successivi.
Facciamo qui la conoscenza di Ja Wangnan, un ragazzo un po' spiantato e pieno di debiti che più volte ha tentato di superare la valutazione senza riuscire. All'ennesimo tentativo fa però la conoscenza di un giovane misterioso e dalla forza impressionante che si mostrerà da subito taciturno e ostile nei confronti di ciascuno dei partecipanti. Il ragazzo risponde al nome di Jue Viole Grace ed è palese fin da subito che il suo look e il suo modo di essere nascondono un segreto che ha a che fare con l'autorità che governa buona parte della torre, Jahad, o forse con quelli che possono essere suoi nemici.
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Lo spirito di Tower of God
Anche se inizialmente la diversa ambientazione e il grande rilievo che viene dato ai nuovi personaggi può spiazzare, questa seconda stagione sembra mantenere intatto lo spirito e le diverse caratteristiche positive che contraddistinguevano la precedente. Il tema della solitudine, anzi, sembra diventare ancora più centrale nella storia.
Ciascun combattente vive l'assenza di legami in modo diverso: ognuno di loro può rivelarsi per l'altro sconfitta o risorsa e il bisogno di riconoscere la vicinanza degli altri sembra farsi sentire forte in un meccanismo spietato che effettua ad ogni livello una selezione tanto stringente quanto, a volte, cruenta. Quelli che abbiamo avuto modo di vedere sono soltanto i primi due episodi, ma sembra già chiaro che sia Ja Wangnan che il ragazzo che si fa chiamare Jue Viole Grace non potranno fare a meno di affidarsi in alcune occasioni a coloro che, volente o nolente, sono diventati per loro compagni.
Qualche cambiamento nell'estetica
A subire i cambiamenti più profondi è stato proprio il comparto tecnico. Il disegno si modifica, infatti, abbandonando quella marcata bidimensionalità che caratterizzava la prima stagione. Il tratto si fa più esile perdendo, forse, un po' di caratterizzazione e riconoscibilità ma allineandosi qualitativamente agli altri Original di Crunchyroll.
La produzione è ancora in mano allo studio sussidiario della TMS Entertainment, Telecom Animation Film, anche se qui si intuiscono risorse maggiori così come un più consapevole uso delle tecnologie a distanza di quattro anni dagli episodi precedenti. Tower of god si riconferma, quindi, ancora una serie interessante che, anche se cedendo a qualche compromesso narrativo e a fronte di un miglioramento tecnico, riesce ancora ad intrattenere e appassionare
Conclusioni
Come vi abbiamo raccontato, l'anime Tower of God continua sulla scia impostata dagli episodi usciti nel 2020 apportando, però, diverse migliorie nell'aspetto tecnico e nello stile di disegno che diviene più contemporaneo. La tematica della solitudine diviene ancora più centrale e nuovi personaggi sono introdotti in un mondo che riconferma il suo fascino.
Perché ci piace
- L'introduzione di nuovi personaggi.
- La tematica della solitudine ulteriormente approfondita.
- Il worldbuilding ancora affascinante.
- Il nuovo stile di disegno, più contemporaneo...
Cosa non va
- ... che perde un po' di personalità.
- Un inizio un po' spiazzante.