E' durata solo un anno la direzione artistica di Paolo Virzì, eppure a pochi giorni dalla partenza della trentaduesima edizione del Torino Film Festival, in programma nel capoluogo piemontese dal 21 al 29 novembre prossimi, l'atmosfera non è affatto mesta, anzi. Emanuela Martini, nuova "responsabile" della rassegna cinematografica, presenza tra le più forti nel team creativo del Festival, con svariati anni di militanza alle spalle, ha presentato oggi un'edizione che si annuncia più ricca che mai. Non ci sarà una madrina, ma l'ospite d'onore della serata conclusiva, Anna Mazzamauro, dedicherà un omaggio ad Anna Magnani.
"Mi chiedono tutti cosa resterà delle esperienze dei tre direttori che mi hanno preceduta e con cui ho collaborato - ha detto Emanuela Martini in conferenza -, di Nanni Moretti direi il rigore, la sua capacità di mantenere la specificità del Festival, la sua essenza e identità. Di Gianni Amelio resta la passione cinefila, il suo interesse per il film del passato, senza dimenticare uno sguardo proiettato al futuro. Di Paolo Virzì, che ci raggiungerà a Torino in qualità di Guest Director, l'intelligenza nel sottolineare la natura pop, in senso alto, di questo festival. Per quanto mi riguarda, beh vi parlo di curiosità, la stessa che ho profuso in questi anni di lavoro come critica cinematografica".
Torino 32, il concorso
Articolato su diverse sezioni, tutte con un "colore" specifico, il Torino Film Festival propone in concorso 15 titoli, per lo più opere prime o seconde. "E' un concorso che rispecchia varie anime - ha proseguito la Martini -. I nostri autori amano riflettere sul mondo giovanile e sono molto orientati sui generi. Nel programma troviamo un horror, un paio di commedie, un melò e un poliziesco". Due le proposte italiane, firmate da Davide Maldi, autore di Frastuono, racconto sulla crisi adolescenziale di due ragazzi "stonati" e Eleonora Danco che ha diretto N-Capace, opera concentrata su di una donna che vaga tra Terracina e Roma, elucubrando sui temi complessi come religione, morte e sesso. Da segnalare anche il francese Mercuriales di Virgil Vernier, primo lungometraggio supportato dal Torino FilmLab.
A incoronare il film vincitore sarà la giuria presieduta da Ferzan Ozpetek e composta dall'inglese Geoff Andrew, Carolina Crescentini, la celebrata regista americana Debra Granik, che presenterà in Festa Mobile Stray Dog, e dall'autore ungherese György Pálfi.
La giuria del #TFF32
Un vincitore già esiste, si chiama Julien Temple e a lui è destinato il Gran Premio Torino, un riconoscimento che vuole sottolineare l'originalità di un regista inglese, noto per i documentari musicali, uno dei quali, Sex Pistols - Oscenità e furore, verrà proiettato il 22 novembre, al termine della cerimonia di premiazione.
Festa Mobile, il cinema si accende
"Festa Mobile contiene il meglio del cinema mondiale, che abbiamo raccolto tra le proposte presentate nei Festival internazionali e cose inaspettate. E' un miscuglio di film piuttosto importanti che, fortunatamente non oscurano i piccoli, semmai fanno da traino", ha spiegato Emanuela Martini. Cominciamo l'excursus dalla nuova fatica di Woody Allen, Magic In The Moonlight, con la strana coppia formata da Colin Firth ed Emma Stone, ovvero un mago specializzato nello sbugiardare i ciarlatani e una ragazza che dice di poter parlare con i morti. Attenzione alle stelle per la presentazione della versione "originale" di The Disappearance of Eleanor Rigby di Ned Benson, presentato a Cannes, in Un certain regard, in forma unica e proiettato a Torino nelle due parti che compongono il dittico, Her e Him; la pellicola racconta la storia di una coppia, interpretata da Jessica Chastain e James McAvoy, dilaniata da una tragedia e raccontata dal punto di vista dei due protagonisti.
Altro caposaldo del programma, Chi è senza colpa, noir di Michaël R. Roskam
interpretato da Tom Hardy, James Gandolfini e Noomi Rapace, tratto da un romanzo di Denis Lehane (Mystic River); il protagonista è un barista che si trova a combattere contro la mafia cecena.
Visti all'ultima Berlinale, The Better Angels di A.J Edwards e '71 di Yann Demange illuminano un programma che vedrà anche la presentazione di The Blue Room di Mathieu Amalric, tratto da Georges Simenon, The Homesman di Tommy Lee Jones, Jauja di Lisandro Alonso, The Rover di David Michôd, Li'l Quinquin di Bruno Dumont, Force Majeure di Ruben Östlund, tutti presentati a Cannes. Spazio anche a A Second Chance di Susanne Bier, attesa nella città piemontese per introdurre un dramma, interpretato da Nicolaj Coster-Waldau, incentrato sulle vicende di un poliziotto alle prese con un dilemma morale straziante.
Il giovane Stephen Hawking è il protagonista del biopic di James Marsh, La Teoria del Tutto, interpretato da Eddie Redmayne, che riceverà il Maserati Award, tormentato e geniale come l'eroe di Whiplash di Damien Chazelle. A proposito di personalità complesse, vi parliamo anche di Mark Ruffalo, stella del film di Maya Forbes, Infinitely Polar Bear, storia di un uomo affetto da disturbi bipolari e del rapporto con i suoi figli.
L'irriverenza del team creativo di Boris, Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, è al servizio della commedia anti-natalizia, Ogni maledetto Natale, con Corrado Guzzanti, Valerio Mastandrea, Laura Morante e Francesco Pannofino.
Fanno parte del programma di Festa Mobile anche i film di apertura e chiusura della rassegna, ovvero Gemma Bovery di Anne Fontaine, commedia ispirata all'omonima graphic novel di Posy Simmonds e il nuovo di Jean-Marc Vallée (Dallas Buyers Club), Wild, in cui Reese Witherspoon interpreta lo script firmato da Nick Hornby e ispirato alla biografia di Cheryl Strayed, una donna che dopo una serie di drammatiche esperienze decide di trovare se stessa in un lungo e solitario viaggio nella natura selvaggia.
Ciliegine finali di una torta succulenta, la proiezione in versione restaurata di due cult movie della storia del cinema, Via col vento, di Victor Fleming e Profondo Rosso firmato da Dario Argento. Nelle due sottosezioni di Festa Mobile, Ritratti d'artista e Torino incontra Berlino, vi segnaliamo la proiezione del documentario su Nick Cave,Nick Cave - 20.000 Days on Earth, diretto da Iain Forsyth e Jane Pollard e Diplomacy - Una notte per salvare Parigi.
Diritti e rovesci, donne per la vita
Curata dal Guest Director Paolo Virzì, la sezione Diritti e rovesci traccia attraverso cinque film la storia di un'Italia segreta, vista dagli occhi di un gruppo di autori come Antonietta De Lillo (Let's go), Susanna Nicchiarelli (Per tutta la vita), Wilma Labate (Qualcosa di noi), Costanza Quatriglio (Triangle), Erika Rossi e Giuseppe Tedeschi (Il viaggio di Marco Cavallo).
Afterhours, la paura vien di notte
Città magica, Torino si veste dei colori ambigui dell'horror e del thriller nella sezione After Hours che vedrà nel programma anche l'ultimo lavoro del maestro giapponese Sion Sono, Tokyo Tribe e di Cold in July, con Michael C. Hall nei panni di un padre di famiglia che uccide un ladro nel suo salotto. Da segnalare anche le retrospettive dedicate a Jim Mickle e Giulio Questi.
Ricchissima anche la sezione dedicata ai documentari, TFFdoc, suddivisa in Internazionale.doc e italiana.doc e al cinema sperimentale di Onde. Imperdibile per tutti gli amanti del cinema della New Hollywood la seconda parte della retrospettiva Suicide Is Painless che proporrà su grande schermo dei cult assoluti come Piccolo grande uomo di Arthur Penn, Sugarland Express di Steven Spielberg e I tre giorni del condor di Sidney Pollack.