Top Gun: Maverick ha dovuto affrontare un compito piuttosto arduo: la leggendaria pellicola originale del 1986 del regista Tony Scott ha fatto in modo che qualsiasi sequel avrebbe camminato sui carboni ardenti se non fosse stato realizzato con le giuste intenzioni ma, nonostante queste altissime aspettative, il nuovo successo di Tom Cruise ha effettivamente migliorato e approfondito appropriatamente alcune delle tematiche proposte dal film originale. Se non hai ancora visto il legacysequel e stai cercando di evitare gli spoiler , puoi leggere la nostra recensione ufficiale di Top Gun: Maverick al fine di non imbatterti in alcuni colpi di scena presenti nella pellicola che figurano in questo approfondimento. In caso contrario, è il momento di volare dritti nel cuore di ciò che rende il tanto atteso seguito diretto da Joseph Kosinski il perfetto sequel del film del 1986 che rese Cruise una star.
Top Gun: Maverick dà un nuovo significato al film originale
Per anni e anni, dopo l'uscita di Top Gun, i fan di tutto il mondo hanno citato le battute del film e imitato i suoi protagonisti mentre la sigla di Kenny Loggins, "Danger Zone", ha risuonato incessantemente in ogni angolo del pianeta terra. Top Gun: Maverick non solo riporta il Capitano Pete "Maverick" Mitchell (Tom Cruise) sul grande schermo, ma fornisce un nuovo significato alla pellicola originale mettendo alla prova il suo protagonista con una serie di sfide da affrontare, sia in senso materiale che figurato. La morte di Goose è solo una parte dell'equazione, poiché molti altri elementi del capitolo precedente di Tony Scott trovano un posto nel nostro mondo moderno.
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Il passato del capitano Mitchell, a partire dalla morte di Goose, è il suo più gran nemico
Le ferite del passato non sono state guarite dal tempo, tutt'altro: Top Gun 2 reintroduce Maverick, ancora al grado di Capitano, mentre pilota un prototipo di caccia supersonico che deve raggiungere i Mach 10. Per quanto pericolose possona essere la sua testardaggine e la sua presunzione, il più grande nemico del Capitano Mitchell è indubbiamente il suo passato. Anche se le sue divergenze con il vice ammiraglio Beau "Cyclone" Simpson (Jon Hamm) hanno messo a dura prova la sua vita professionale, e sebbene continui a sfidare l'autorità e fare le cose a modo suo, Maverick è più vulnerabile che mai: in una sequenza iniziale arriva persino a ricordare a Cyclone che non dovrebbe addestrare le sue reclute soltanto a portare a termine la missione ma, soprattutto, a "tornare a casa". Tutti coloro che conoscono Top Gun sanno che questa è una lezione che Mav ha imparato in prima persona, pagando un prezzo altissimo.
La morte di Nick "Goose" Bradshaw (Anthony Edwards) è ancora una delle scene più commoventi del cinema d'azione degli anni '80. Kosinski avrebbe potuto decidere di utilizzare quel momento, cristallizzato nella memoria collettiva degli spettatori, come una scorciatoia emotiva per mostrare quanto Pete sia ancora profondamente addolorato per quanto accaduto, ma il regista ha saggiamente deciso di elaborare questo aspetto della narrazione da un altro punto di vista. Viper (Tom Skerritt) racconta a Maverick di aver lavorato con suo padre, Duke Mitchell, durante la guerra del Vietnam, nella speranza di ispirarlo ad andare avanti: questo gli permette di esorcizzare il suo passato, di trovare la pace e di lasciare la sua eredità in mano al tenente Bradley "Rooster" Bradshaw (Miles Teller), cercando di diventare un mentore per la nuova generazione.
I momenti più iconici di Top Gun ritornano in Maverick per i giusti motivi
Il film ama parlare dei bei tempi andati e ripropone una serie di momenti iconici tratti direttamente dal film di Tony Scott. L'interpretazione di Miles Teller di "Great Balls of Fire" ricorda la scena in cui Anthony Edwards e Cruise cantano quella stessa canzone nel film originale, mentre la sequenza della partita di pallavolo lascia il posto ad una una versione modificata del football americano. Questi momenti non sono semplicemente degli espedienti narrativi volti a compiacere i fan, poiché in realtà hanno uno scopo ben preciso.
La scuola di Top Gun è fondata su una serie di tradizioni e, al fine di permettere a Maverick di guarire davvero, egli deve abbracciare le lezioni che ha imparato durante i suoi giorni da studente: è proprio questo che lo ispira a insegnare ai nuovi giovani aviatori l'importanza del lavoro di squadra, trasformando i ragazzi in un vero team attraverso un match sulla spiaggia. La canzone di Teller, invece, ci riporta indietro nel tempo, mostrando allo spettatore come le ferite possano rimanere aperte per decenni se il dolore e i sensi di colpa vengono ignorati deliberatamente.
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Il cameo di Val Kilmer racchiude il messaggio della pellicola
Oltre a quanto menzionato precedentemente, il ritorno dell'attuale ammiraglio Tom "Iceman" Kazansky (Val Kilmer) era probabilmente il momento che più rischiava di trasformarsi in un banale riferimento al film originale ma, fortunatamente per i fan, non è stato affatto così: con una breve ed intensa scena e con l'inclusione della battaglia dell'attore contro il cancro alla gola nella storyline del suo personaggio, la sequenza di Val rappresenta uno dei principali punti di forza di Top Gun 2.
Quando Maverick fa visita al suo vecchio amico, nonché l'uomo che ha contribuito a impedirgli di essere cacciato dalla Marina, quest'ultimo scopre che la sua storica nemesi si porta ancora appresso la morte di Goose. L'ammiraglio Kazansky decide quindi di provare per l'ennesima volta a liberare il Capitano Mitchell dalle sue sofferenze, scrivendo il seguente messaggio sullo schermo di un computer: "È ora di lasciar andare il passato." Il più grande ostacolo per l'intera vita e carriera di Pete è stato il suo rifiuto di elaborare la morte di Nick Bradshaw, Kazansky lo sa benissimo e, prima di morire, prova ancora una volta ad impartirgli questa lezione fondamentale. Il messaggio di Top Gun: Maverick è lo stesso della pellicola originale ma questa volta il personaggio di Cruise è finalmente costretto a fronteggiare i suoi demoni.
Top Gun: Maverick è il completamento perfetto del film originale
Il capitano Pete Mitchell impara la lezione alla fine del film, o almeno così sembra se analizziamo l'evoluzione del suo rapporto con Penny Benjamin (Jennifer Connelly) e le incredibili vicende che, inevitabilmente, lo riavvicinano a Rooster. Il sequel affronta le ferite del passato, evidenzia i difetti di Maverick e, in questo modo, il ritorno del Capitano Mitchell diventa qualcosa di più che un semplice film nostalgico, trasformandosi in un'occasione per chiudere una volta per tutte la sua storia, iniziata decenni fa in quello che è divenuto uno dei film più iconici di sempre.
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