Non ho un senso dell'umorismo di alcun tipo riconoscibile.
Nella sommessa autoironia di questa frase è racchiusa l'immagine di un attore che, con un affettuoso paragone, potremmo associare immediatamete al nano Brontolo. Tommy Lee Jones, del resto, è stato spesso fatto oggetto di motteggi per quella sua espressione dura, severa, perennemente imbronciata, che sembra accomunare i suoi personaggi più celebri alle rare manifestazioni pubbliche dell'attore. E in fondo va benissimo così: perché senza gli zigomi squadrati, lo sguardo tagliente e segnato dalle rughe, Tommy Lee Jones non avrebbe quel volto insolitamente - e squisitamente - 'cinematografico' tanto conosciuto e apprezzato dal pubblico.
Oggi questo "texano dagli occhi di ghiaccio" nato nel 1946 nella piccola cittadina di San Saba, amante della campagna e dei cavalli, festeggia settant'anni, di cui almeno due terzi sono stati dedicati a costruirsi una carriera fra le più floride di Hollywood. Dall'esordio nel 1970, con una particina nel cult Love Story, ai primi ruoli da leading man, poco più che trentenne, nel thriller Gli occhi di Laura Mars accanto a Faye Dunaway, nel biopic La ragazza di Nashville, con Sissy Spacek, e nel remake televisivo de La gatta sul tetto che scotta, con Jessica Lange, per arrivare poi alla piena consacrazione negli anni Novanta.
Dopo l'Oscar per Il fuggitivo ecco arrivare dunque altri grandi successi di cassetta come Il cliente, con Susan Sarandon, e soprattutto il campione d'incassi Men in Black, che nel 1997 lo vide dividere lo schermo con Will Smith in questa scanzonata commedia, ai limiti della parodia, su un'improbabile coppia di agenti speciali impegnati a difendere la Terra da un'invasione aliena. Non a caso in quasi tutti i suoi film più famosi (inclusi quelli appena citati) Tommy Lee Jones ha impersonato poliziotti, agenti federali, sceriffi, militari e simili: nel suo curriculum abbondano infatti questo tipo di personaggi, proprio in virtù dell'atteggiamento rigido e autoritario espresso dall'attore con una semplice occhiata.
Certo, nella sua filmografia non manca qualche ruolo più insolito, a partire dal cartoonesco Due Facce nel Batman Forever sfrenatamente kitsch di Joel Schumacher del 1995; ma fondamentalmente Jones si è sempre attenuto a una precisa tendenza nella scelta dei ruoli, con una predilezione per il genere drammatico, per un certo cinema d'autore (Radio America di Robert Altman, In the Electric Mist - L'occhio del ciclone di Bertrand Tavernier) e, appunto, per le parti da 'brontolone' (il marito anaffettivo di Meryl Streep nel dramedy Il matrimonio che vorrei). E mentre, in questi giorni, Tommy Lee Jones è nelle nostre sale con l'action movie Jason Bourne nei panni (guarda caso) di un inflessibile direttore della CIA, celebriamo il suo settantesimo compleanno proponendovi una classifica di cinque fra le sue migliori interpretazioni di sempre.
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5. Lincoln
È il film per il quale nel 2012 Tommy Lee Jones ha incassato la quarta nomination all'Oscar della propria carriera, sfiorando la sua seconda statuetta come miglior attore supporter (fu superato, si presume per un soffio, da un ghignante Christoph Waltz). In Lincoln, kolossal storico di Steven Spielberg dedicato alla Presidenza di Abraham Lincoln in un'America devastata dalla Guerra di Secessione, Jones presta il volto a Thaddeus Stevens, deputato al Congresso degli Stati Uniti e tra i principali promotori dell'abolizione della schiavitù. Buona parte del film è costruita sul rapporto politico fra Stevens e il Presidente Lincoln (un monumentale Daniel Day-Lewis) e Tommy Lee Jones, che mostra fra l'altro una somiglianza impressionante con il 'vero' Thaddeus Stevens, riesce a trasmettere con sapienza i lati più umani del suo personaggio, con una performance sotto le righe di indubbia efficacia.
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4. Le tre sepolture
Nel 2005 Tommy Lee Jones ha firmato in qualità di regista il suo primo lungometraggio cinematografico, Le tre sepolture, dramma di ambientazione western sceneggiato da Guillermo Arriaga. Questo film on the road ambientato fra i brulli paesaggi del Texas, ispirato in parte per la struttura narrativa al capolavoro di William Faulkner Mentre morivo, vede lo stesso Jones come protagonista nella parte di Pete Perkins, un capo ranch che 'sequestra' la guardia di frontiera Mike Norton (Barry Pepper), responsabile della morte del messicano Melquiades Estrada (Julio Cedillo) a causa di un tragico equivoco; per i due uomini inizierà così un viaggio oltre il confine, alla volta di un villaggio in Messico, per dare una degna sepoltura ad Estrada. Tommy Lee Jones, che si è guadagnato il premio come miglior attore al Festival di Cannes, regala una prova superba nella parte di quest'uomo integerrimo, alfiere di un profondo senso della morale e del rispetto della dignità umana. Nel 2014 Jones ha diretto (e interpretato) un secondo film, il western The Homesman, anch'esso presentato a Cannes.
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3. Non è un paese per vecchi
"L'ho sempre saputo che uno deve essere disposto a morire se vuole fare questo lavoro, ma non ho intenzione di mettere la mia posta sul tavolo. Di uscire e andare incontro a qualcosa che non capisco. Significherebbe mettere a rischio la propria anima, dire 'Ok, faccio parte di questo mondo'". Rappresenta in qualche modo la "bussola morale" del microcosmo oscuro e folle messo in scena dai fratelli Coen il personaggio di Ed Tom Bell, sceriffo di una desolata area di provincia nel Texas del 1980 impegnato a seguire le tracce di un misterioso killer professionista di nome Anton Chigurh (Javier Bardem). Figura malinconica, rassegnato di fronte agli orrori del mondo ma non per questo disposto a venir meno al proprio dovere (anzi, se possibile ancora più motivato), lo sceriffo Bell è una delle incarnazioni più profonde e memorabili di Tommy Lee Jones. Il film, ovviamente, è Non è un paese per vecchi, pluripremiato instant classic diretto dai fratelli Coen nel 2007 dall'omonimo romanzo di Cormac McCarthy.
2. Il fuggitivo
Nel 1991, dopo vent'anni di carriera, Tommy Lee Jones otteneva la sua prima nomination all'Oscar grazie al breve ma incisivo ruolo del losco uomo d'affari Clay Shaw in JFK - Un caso ancora aperto di Oliver Stone; la statuetta sarebbe arrivata però due anni più tardi, quando Jones avrebbe vinto l'Oscar come miglior attore non protagonista e il Golden Globe interpretando il tenente della polizia federale Samuel Gerard ne Il fuggitivo, thriller campione d'incassi diretto da Andrew Davis e basato sulla celebre serie televisiva degli anni Sessanta. Jones presta il volto a una sorta di moderno ispettore Javert, determinato a consegnare alla giustizia il dottor Richard Kimble (Harrison Ford), stimato chirurgo condannato per uxoricidio dopo essere stato abilmente incastrato e sfuggito alle autorità mentre veniva condotto nel "braccio della morte". In questa forsennata caccia all'uomo, Jones risulta perfettamente convincente nei panni di un antagonista che agisce per conto della legge, ignaro dell'innocenza della 'preda' che vuole catturare ad ogni costo. L'attore texano sarebbe tornato a vestire i panni del tenente Gerard nel 1998 nel poliziesco U.S. Marshals - Caccia senza tregua.
1. Nella valle di Elah
Nel 2007, oltre al coraggioso sceriffo di Non è un paese per vecchi, Tommy Lee Jones ha impersonato un altro ruolo magnifico regalando quella che è forse la sua performance più complessa: Hank Deerfield, veterano della polizia militare il cui figlio Mike (Jonathan Tucker) risulta disperso nel conflitto in Iraq. Il ritratto di questo padre angosciato per la scomparsa del figlio e determinato a far luce sulla verità legata alla sua sorte è al cuore di Nella valle di Elah, il film realizzato nel 2007 dal regista Paul Haggis a partire da un reportage giornalistico di Mark Boal su una vicenda analoga realmente accaduta. Alle prese con un personaggio pensato inizialmente per Clint Eastwood, Tommy Lee Jones mostra una sensibilità sorprendente reggendo sulle proprie spalle una pellicola dura e toccante, che avrebbe meritato maggior attenzione da parte del pubblico; e proprio per Nella valle di Elah, Jones si è meritato la sua unica nomination all'Oscar nella categoria per il miglior attore protagonista.