Quando le persone chiedono alle grandi star del football o del cricket cosa gli mancherà di più quando arriverà il tempo di ritirarsi, loro ti diranno che si tratta del momento in cui gli arriva la palla. In quel momento c'è quella meravigliosa ansia, quella sensazione tipo 'Ti prego, non farmi rovinare tutto'. Se io non avessi la possibilità di fare quello che faccio, questo è ciò che mi mancherebbe più di ogni altra cosa. Quel terrore è ciò che mi fa sentire vivo. È una sensazione meravigliosa, come nient'altro al mondo.
E nell'arco di una carriera che ormai va avanti da più di quarant'anni, e che conta oltre una cinquantina di film e un gran numero di partecipazioni a serie TV e di esperienze da doppiatore, di momenti d'ansia Tom Hanks deve averne provati davvero parecchi. In compenso l'attore californiano, arrivato al successo all'improvviso nel 1980 come co-protagonista della sitcom televisiva Henry e Kip, ha dimostrato di possedere il talento, l'umiltà e l'intelligenza necessari a non "perdere la palla", per continuare con la metafora sportiva.
A partire dal 1984, quando divenne una superstar del grande schermo grazie alle commedie Splash - Una sirena a Manhattan e Bachelor Party, Tom Hanks si è costruito una delle filmografie più invidiabili di Hollywood, in cui dai ruoli brillanti dei suoi trent'anni è passato, negli anni Novanta, alle indimenticabili prove drammatiche per le quali è tutt'oggi uno degli interpreti più stimati e premiati del cinema americano, senza dimenticare i cimenti da regista e soprattutto da doppiatore (da citare almeno lo Sceriffo Woody nella tetralogia animata di Toy Story) o le sue interpretazioni, meno memorabili ma in grado di sbancare il box office, nei panni dell'esperto di simbologia Robert Langdon nei tre thriller tratti dai best-seller di Dan Brown, sempre per la regia di Ron Howard.
Tom Hanks, insomma, continua a essere considerato l'eterno "bravo ragazzo" del cinema americano, erede naturale di attori come Cary Grant e Gregory Peck: un 'eroe' gentile, rassicurante, con il volto di un attore che sa incarnare alla perfezione gli everyman di ieri e di oggi. Un aspetto che, in qualche modo, lega fra loro tutti i personaggi più celebri di Tom Hanks, e che nel 2019 è stato rimarcato anche dal suo ritratto di Fred Rogers, il popolare conduttore dello show per bambini Mister Rogers' Neighborhood, in Un amico straordinario di Marielle Heller, riportandolo in lizza per la sesta volta agli Oscar.
E a questa carriera straordinaria vogliamo rendere omaggio con una classifica dedicata alle migliori interpretazioni e ai migliori film di Tom Hanks, con una rassegna di alcuni fra i ruoli più belli a cui l'attore ha saputo dare vita.
12. Sully
E alla categoria degli "uomini comuni" chiamati a compiere azioni eroiche, facendo ricorso al proprio senso di responsabilità come priorità irrinunciabile, appartiene senz'altro Chesley Sullenberger, il coraggioso pilota al centro di Sully. Diretto dal maestro Clint Eastwood nel 2016, il film è basato sulla vera storia di un pilota d'aereo che, nel 2009, eseguì un atterraggio d'emergenza nelle acque del fiume Hudson, salvando la vita di tutti i passeggeri ma andando incontro a un'indagine sulla sua condotta; e la solidità morale del personaggio è incarnata alla perfezione da un Tom Hanks sapientemente misurato e sotto le righe.
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11. Prova a prendermi
È più unico che raro pensare di vedere Tom Hanks in un ruolo da antagonista, e in effetti anche il suo personaggio in Prova a prendermi, film di Steven Spielberg campione d'incassi nel 2002, non è certo un classico villain: al contrario, Carl Hanratty è un agente dell'FBI e uno strenuo difensore della legge, tanto da sacrificare ogni sua energia al fine di catturare finalmente il giovane truffatore Frank Abagnale Jr, impersonato invece da un magnetico Leonardo DiCaprio. In una delle commedie più acute, vivaci e sottilmente amare della produzione di Spielberg, Hanks si offre come l'ideale nemesi del piccolo genio trasformista Abagnale: un uomo assorbito dalla propria professione, ma in grado anche di instaurare un'inattesa empatia con il ragazzo a cui dà la caccia.
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10. La guerra di Charlie Wilson
Nell'ultimo film diretto dal grande Mike Nichols nel 2007, La guerra di Charlie Wilson, Tom Hanks si confronta con un protagonista per lui un po' atipico: Charlie Wilson, deputato democratico del Texas nell'epoca di Ronald Reagan, è infatti un uomo che si crogiola nei vizi dell'alta società, tra mondanità sfrenata, donne e cocaina. Wilson, tuttavia, saprà distinguersi per la sua abilità nell'operare dietro le quinte, in collaborazione con la CIA, allo scopo di intervenire sul conflitto in Afghanistan, scacchiera cruciale nell'ambito della Guerra Fredda. In questo dramma politico narrato con cadenze di commedia, Hanks riesce a trasferire sulla figura di Charlie Wilson il carisma e la simpatia che lo contraddistinguono; al suo fianco due comprimari eccellenti come Julia Roberts e Philip Seymour Hoffman.
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9. Apollo 13
Tom Hanks nella sua comfort zone, ovvero alle prese con quella tipologia di personaggi con cui, dalla metà degli anni Novanta, il pubblico ha iniziato a identificarlo: il marito e/o padre di famiglia affettuoso con il coraggio per compiere grandi imprese e una nobiltà d'animo tale da costituire un perfetto modello di riferimento. È il caso di Jim Lovell, altro ruolo biografico per l'attore: l'astronauta della NASA che, nell'aprile 1970, guidò la missione Apollo 13, con l'obiettivo di compiere un nuovo allunaggio. Lo sfortunato viaggio spaziale venne però funestato da un grave incidente, che per giorni interi avrebbe tenuto il mondo con il fiato sospeso per la sorte dell'equipaggio. In Apollo 13, enorme successo di critica e di pubblico diretto dal sodale Ron Howard nel 1995, Hanks dà vita a una prova molto intensa, confermandosi ancora una volta fra gli attori più quotati dei nostri tempi.
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8. Il ponte delle spie
È un altro "eroe discreto" quello interpretato nel 2015 da Tom Hanks ne Il ponte delle spie di Steven Spielberg: James B. Donovan, avvocato presso un rinomato studio legale di New York e premuroso family man, è solo l'ultimo - in ordine di tempo - nella galleria di personaggi determinati e idealisti nel repertorio dell'attore. Ambientato tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta, durante una delle fasi più incandescenti della Guerra Fredda, il film di Spielberg racconta l'azione diplomatica intrapresa in gran segreto da Donovan, inviato dalla CIA in una Berlino appena lacerata dalla costruzione del muro, nello strenuo tentativo di salvare tre vite umane usando le armi della ragionevolezza e della solidarietà. Magistrali i duetti fra il Donovan di Tom Hanks e la spia sovietica Rudolf Abel di Mark Rylance.
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7. Salvate il soldato Ryan
La prima collaborazione fra Tom Hanks e Steven Spielberg in uno dei più importanti e stupefacenti film bellici negli annali del cinema: Salvate il soldato Ryan, imponente ricostruzione dello sbarco in Normandia da parte delle truppe degli Alleati nel giugno del 1944. Accolto da uno strepitoso successo e ricompensato con cinque premi Oscar, Salvate il soldato Ryan vede Tom Hanks capofila di un cast superlativo nella parte di John Miller, Capitano di un battaglione di Ranger statunitensi, impegnato insieme ai suoi soldati nella missione di recuperare il giovane paracadutista James Francis Ryan (Matt Damon). Coraggioso, saggio, autorevole, ma soprattutto dotato di un profondo senso di umanità, il John Miller di Tom Hanks (candidato all'Oscar come miglior attore) rimane uno dei memorabili eroi del cinema spielberghiano.
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6. Big
Già diventato una star della commedia americana degli anni Ottanta, è nel 1988 che un Tom Hanks trentaduenne riceve il pieno riconoscimento della propria versatilità, ottenendo fra l'altro il Golden Globe e la sua prima nomination all'Oscar: e il film in questione è Big, gigantesco successo diretto da Penny Marshall, con Hanks come assoluto mattatore. Il suo bizzarro ruolo in questa commedia che ha fatto scuola è Josh Baskin, un dodicenne che all'improvviso vede esaudito il suo maggiore desiderio: diventare 'grande'. Adolescente costretto a celarsi nel corpo di un adulto, John è impersonato da Tom Hanks con il candore e la solare vivacità di un teenager, e il suo contagioso entusiasmo costituisce l'autentica linfa vitale del film.
5. Captain Phillips
È il film che, nel 2013, ha segnato il ritorno di Tom Hanks al genere drammatico in cui è sempre stato un attore eccelso, e ancora una volta nella parte di un "eroe per caso" la cui vicenda è modellata su una storia vera: Richard Phillips, comandante di una nave mercantile, la Maersk Alabama, diretta in Africa orientale per una missione umanitaria. La pellicola, Captain Phillips, per la regia di Paul Greengrass, segue l'avventura vissuta da Phillips e dal suo equipaggio: l'assalto da parte di una ciurma di pirati somali che, nell'aprile 2009, presero possesso della nave, minacciando la vita dell'ufficiale e dei suoi marinai. In un'opera caratterizzata da suspense e colpi di scena, Hanks si immedesima in un personaggio costretto a mantenere il sangue freddo in una situazione di massimo pericolo, e pronto a tutto pur di garantire l'incolumità dei propri compagni di viaggio.
4. Era mio padre
Incredibile a dirsi, eppure Tom Hanks è riuscito a catturare l'empatia del pubblico perfino quando si è trovato a dover impersonare il più improbabile degli eroi: un killer professionista al soldo della malavita. È questo il ruolo ricoperto infatti dall'attore nel 2002 in Era mio padre, splendida opera seconda di Sam Mendes, ambientata nell'Illinois degli anni Trenta: l'emozionante racconto del rapporto tra un padre, Michael Sullivan, sicario al servizio dell'anziano boss John Rooney (un superbo Paul Newman), e il suo figlio dodicenne, Michael Jr (Tyler Hoechlin), testimone involontario di una delle 'esecuzioni' consumate dal padre. In un film ammantato di un classicismo vibrante e mai accademico, Hanks esprime tutta la complessità del suo controverso protagonista, sfoderando una performance misuratissima e di innegabile impatto.
3. Cast Away
È un moderno Robinson Crusoe il Chuck Noland interpretato da Tom Hanks in Cast Away, altro film campione d'incassi, diretto da Robert Zemeckis nel 2000: un dirigente di un'agenzia di spedizioni il cui futuro radioso (Chuck è in procinto di sposare la fidanzata Kelly) si infrange all'improvviso durante un viaggio di lavoro in Malesia, quando un incidente aereo lo conduce su un'isola deserta nel bel mezzo dell'oceano. La lunga e logorante lotta per la sopravvivenza dell'uomo, completamente solo in un ambiente sconosciuto che dovrà diventare la sua casa, costituisce una delle performance più impegnative ed estreme di Tom Hanks, mattatore assoluto della pellicola. Una prova che gli è valsa il Golden Globe come miglior attore, il quarto della sua carriera, e la sua quinta (e finora ultima) nomination all'Oscar.
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2. Forrest Gump
Non è solo il ruolo-simbolo nella carriera di Tom Hanks, ma anche uno dei personaggi più famosi e amati del cinema americano, al punto da poter essere considerato un'icona: si tratta di Forrest Gump, un ragazzo affetto da una deficienza cognitiva, testimone - e, in molti casi, protagonista - di alcuni dei principali eventi della storia americana dagli anni Cinquanta agli anni Settanta, incluso il conflitto in Vietnam. Basato sul romanzo di Winston Groom e diretto nel 1994 da Robert Zemeckis, Forrest Gump è stato uno dei principali eventi cinematografici di fine millennio: un'opera entrata nell'immaginario collettivo e premiata con sei Oscar, tra cui miglior film. Anche grazie alla prova di Tom Hanks, il quale conferisce al suo buffo eroe un'aura di candore e di ingenuità, e che per la sua prova si è aggiudicato il Golden Globe e il suo secondo Oscar consecutivo come miglior attore.
1. Philadelphia
Incredibile a dirsi, ma un anno prima dell'uscita di Forrest Gump Tom Hanks aveva regalato al pubblico un'interpretazione ancora più potente, probabilmente la sua migliore prova di sempre, in un altro film diventato da subito un cult: Philadelphia. Diretto nel 1993 da Jonathan Demme, Philadelphia è la storia della battaglia legale condotta da Andrew Beckett, un avvocato molto stimato ma licenziato di colpo dal proprio studio legale poiché malato di AIDS, il quale ricorrerà all'assistenza di un collega, Joseph Miller (Denzel Washington), per combattere la sua battaglia in tribunale.
Nella parte di Beckett, vittima delle discriminazioni e dei pregiudizi del proprio ambiente di lavoro sia a causa del suo stato di salute, sia per la sua omosessualità, Hanks raggiunge livelli di intensità e di pathos stupefacenti, in un'opera con la quale per la prima volta Hollywood prese di patto alcuni dei tabù della società americana; mentre il commovente ritratto di Andrew Beckett ha fatto guadagnare all'attore il premio Oscar, il Golden Globe e l'Orso d'Argento al Festival di Berlino, consacrandolo definitivamente fra gli irrinunciabili talenti della sua generazione.
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