Una fama planetaria, unita a un successo che non conosce battute d'arresto: è questa l'unica sintesi possibile per la carriera ultra trentennale di Tom Cruise, cui il suo sito ufficiale ha dedicato un video riassuntivo davvero emozionante (<https://www.tomcruise.com/#/retrospective>).
Attore, produttore e filantropo, la superstar calca le scene dal 1981, anno in cui debuttò al cinema con una piccolissima parte in Amore senza fine, e del più importante Taps - Squilli di rivolta. Trentadue anni dopo Thomas Cruise Mapother IV (questo il suo nome completo) si appresta a tornare in sala con il film numero 37, il fantascientifico Oblivion, che lo vede impegnato nel ruolo di un riparatore di droni in missione sul pianeta Terra, abbandonato dopo decadi di guerre contro misteriose creature.
Un gioco da ragazzi per uno abituato a "missioni impossibili" di ogni tipo. Uno che in poco più di tre decadi è stato pilota di caccia, samurai, veterano di guerra, agente segreto, rockstar ed è sopravvissuto a invasioni aliene e guerre mondiali. Uno che sul set non si tira indietro nemmeno di fronte alle scene più pericolose, facendo quasi sempre a meno degli stuntman, per la disperazione dei registi e delle produzioni costretti ad assistere inermi alle spericolate prodezze della superstar. Una star intergenerazionale, amata e conosciuta allo stesso modo dai sessantenni e dai quindicenni e che è destinata a far parte di quella cerchia di privilegiati che sembrano non invecchiare mai. Eppure il tempo passa anche per lui, che il prossimo 3 luglio (sì, per un pelo non è davvero "nato il 4 luglio") di anni ne compirà 51. Roba da non credere. Soprattutto quando lo si vede a petto nudo in Rock of Ages o in Oblivion. Con buona pace di tutti i nuovi divi del momento, come Ryan Gosling e Bradley Cooper, che seppur con vent'anni in meno sulle spalle, sanno che competere con Tom non è cosa facile e che di strada ne dovrano fare ancora tanta per raggiungere le sue vette.
Ha lavorato con i registi più importanti, da Steven Spielberg a Francis Ford Coppola, Martin Scorsese e Ridley Scott. Diciassette dei suoi film hanno superato i 100 milioni di dollari d'incasso solo negli Usa e 200 nel mondo e il suo record è stato registrato nel 2011 da Mission: Impossible - Protocollo Fantasma, che ha toccato la cifra capogiro di 700 milioni di dollari. Un successo annunciato per una saga che lo stesso Cruise ha fortemente voluto e prodotto e che ha fatto incassare complessivamente due miliardi di dollari. Niente male per un ragazzo venuto dal nulla, figlio di un insegnante e di un padre violento e autoritario con cui tagliò i ponti da ragazzino per poi ritrovarlo solo a un passo dalla sua morte (era il 1984). Una storia che racconta il sogno americano di chi con le proprie forze e il proprio talento riesce a scalare le montagne e a farcela nonostante le avversità della vita. E proprio per questa ragione si fatica a credere che la grande America non lo abbia ancora mai insignito del suo riconoscimento più importante: il premio Oscar. Nonostante le tre nomination (per Nato il quattro luglio, Jerry Maguire e Magnolia) e i tre Golden Globes conquistati (per gli stessi film citati) stupisce l'assenza della statuetta dorata sugli scaffali dei suoi successi. Successi che restano comunque indiscussi e confermati dalle tante attestazioni di popolarità attribuite negli anni dai magazine più autorevoli, come People, Empire e Forbes che nel 2006 lo nominò star più popolare del pianeta. D'altra parte importanti sono stati i riconoscimenti per il suo impegno umanitario. Lo scorso anno proprio per questi meriti ha ricevuto l'Entertainment Icon Award, attribuito in passato solo ad altri tre illustri colleghi: Douglas Fairbanks, Cary Grant e Frank Sinatra. Meno fortunata invece è stata finora la sua vita sentimentale, già segnata da tre divorzi. Il primo nel 1989 dall'attrice Mimi Rogers, che lo avvicinò a Scientology, movimento filosofico-religioso di cui è diventato fervente membro ed esponente. Famosissima poi la sua storia d'amore con l'attrice Nicole Kidman, conosciuta nell'89 sul set di Giorni di tuono e con la quale rimase sposato fino al 2001, dopo aver adottato due bambini, Isabella Jane e Connor Antony. La loro relazione fu bersagliata da numerosi gossip, tra cui quello, molto poco originale, che insinuava che il loro matrimonio fosse una copertura per l'omosessualità di lui. Nel 2001 Cruise ebbe una relazione con Penélope Cruz, con la quale aveva diviso il set di Vanilla Sky. La storia fu un fuoco di paglia e l'amore tornò a bussare alla porta dell'attore nel 2005, quando l'attore incontrò la giovane collega Katie Holmes. Passata alla storia la puntata dello show di Oprah Winfrey, durante la quale per dichiarare a tutti il suo amore per Katie, Tom prese a saltare sul divano e per tutto lo studio, in preda alla gioia e all'eccitazione. Nell'aprile dell'anno successivo i due diventarono genitori della piccola Suri e a novembre convolarono a nozze in Italia, sul lago di Bracciano. Un'altra storia bersagliata dai pettegolezzi che la volevano studiata a tavolino dalla setta di _Scientology _e che non ha avuto sorte migliore delle precedenti, concludendosi nel 2012 con il terzo divorzio per la star. Ora Tom sembra concentrato solo sul proprio lavoro, al quale, come sempre, dedica anima e corpo. Concluso il tour promozionale per Oblivion, l'attore tornerà sul set per tre nuovi film: Van Helsing di Rupert Sanders, The Man from U.N.C.L.E. di Guy Ritchie e Mission: Impossible 5, in cui tornerà nei panni dell'ormai mitica spia Ethan Hunt, diretto da Christopher McQuarrie, che lo aveva già diretto in Jack Reacher - La prova decisiva. Prima ancora però lo vedremo nell'action/sci-fi All You Need Is Kill, che è già in fase di post-produzione e in cui Tom dovrà vedersela ancora con gli alieni e che lo vedrà intrappolato in un loop temporale che lo costringe a morire e resuscitare ogni volta. Insomma pare proprio che anche adesso che ha superato i 50, non ci siano sfide che l'attore non sia disposto a cogliere e, anche dopo 30 anni di onorata carriera, Tom Cruise rimane quel tipo d'uomo in grado di tenere sempre alto il tiro e di regalare al suo pubblico grandi emozioni e soprattutto enorme spettacolarità. Per averne conferma l'appuntamento è in sala con Oblivion.