La vostra missione, se doveste accettarla, sarà quella di credere a questo articolo. Abbandonate ogni perplessità e sospendete l'incredulità, perché quando si parla di Tom Cruise il concetto di "impossibile" diventa relativo, non assoluto, sopravvalutato. Noto per la sua dedizione maniacale al lavoro e per la sua devozione alla sua causa attoriale, il divo americano ha forgiato il suo stesso mito a suon di personaggi eroici e indomiti, capaci di spericolate peripezie in volo e di spettacolari imprese in bilico tra la vita e la morte. Dall'antico Giappone de L'ultimo samurai sino al sorriso indimenticabile del mitico Maverick di Top Gun, Tom Cruise è stato spesso sinonimo di eroismo puro. Però, nonostante la miriade di personaggi eccezionali messi in scena, ce n'è uno diverso da tutti gli altri, qualcuno in cui Cruise si è riconosciuto e specchiato, sino a fondersi completamente con lui: Ethan Hunt. A metà strada tra classe di James Bond e il pragmatismo di Jason Bourne, il sagace agente della saga di Mission: Impossible ha conquistato il buon Tom sino a rubargli anima e corpo, tanto da spingere l'attore a diventare produttore del franchise, rendendo il personaggio un'icona assoluta dell'action movie. Soltanto un attore del calibro di Cruise poteva diventare Ethan Hunt senza essere soffocato da Ethan Hunt; sopravvivere al mito del simbolo senza diventarne vittima. E invece così è successo. Cruise è più forte di qualsiasi suo ruolo, anche quando decide di concedergli ogni parte di sé.
Anche a rischio della sua stessa vita. Ormai noto per l'allergia agli stuntman, Cruise ha preso talmente sul serio le missioni d Hunt da volerle vivere sulle sua pelle senza alcuna controfigura. Salti nel vuoto, scalate estreme, inseguimenti in moto (rigorosamente senza casco) a tutta velocità, aerei presi letteralmente al volo: ogni cosa è stata girata da Tom Cruise in persona. E poco importa se un salto da un tetto all'altro gli abbia procurato una frattura alla caviglia e un trauma all'anca. È successo sul set del prossimo Mission: Impossible - Fallout, in arrivo al cinema il 29 agosto, un film grazie al quale Cruise ha persino imparato a pilotare gli elicotteri. Un film che ci dà un ottimo pretesto per ripercorrere le dieci scene più spettacolari della saga di Mission: Impossible, ovvero quella lunga epopea in cui lo spettacolo resta addosso anche una volta usciti dalla sala. Quel cinema puro, fatto soprattutto di immagini in movimento, che non si autodistrugge dopo cinque secondi.
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1. Salto nel mito - Mission: Impossible (1996)
Forse non la sequenza più estrema, sicuramente la più iconica. Assieme al tema musicale, riconoscibile come quello di Bond, c'è anche un'immagine in grado di rappresentare al meglio la saga di Mission: Impossible: Ethan Hunt appeso a un filo, appena calato dal soffitto, attento affinché anche la più piccola goccia di sudore non tocchi terra per non far scattare l'allarme. Stracolma di pathos e di tensione, questa scena diretta da Brian De Palma è stata girata più volte, non senza qualche botta in testa subita dal nostro indomito. Semplice solletico rispetto a quello che verrà dopo.
2. Acqua e vetro - Mission: Impossible (1996)
Inquadratura obliqua, espressioni tese, presagio di una situazione pronta a precipitare. La scena del ristorante di Mission: Impossible è una delle più impregnate del franchise, infatti per girarla sono serviti ben 16 tonnellate di acqua. Inizialmente De Palma non aveva alcuna intenzione di girare senza controfigura, ma l'insistenza di Cruise ebbe la meglio, con tanto di disappunto del regista. Noncurante delle schegge di vetro e dell'onda anomala sollevata dagli acquari andati a finire in mille pezzi, Cruise ci ha tenuto a rendere visibile il suo volto mentre sfugge alla piccola catastrofe.
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3. Le ferie tranquille di Ethan Hunt - Mission: Impossible II (2000)
Ovvero come mettere in chiaro le cose sin dai primi secondi di un film. Spettacolare, estremo, capace di ridefinire un genere senza tradire lo spirito di una saga, Mission: Impossible II è forse il capitolo meglio riuscito della serie, forte della regia dinamica di John Woo e di un Ethan Hunt al suo apice estetico. Talmente all'apice da aprire il film con una memorabile sequenze di free climbing (ovvero la banale attività ricreativa di Hunt quando decide di rilassarsi in ferie) tra le vette del Dead Horse Point, un arido parco nel bel mezzo dello Utah. Dotato solo di canotta nera, capello fluente e imbracature eliminate in post-produzione, Cruise non ha voluto né stuntman né reti di sicurezza sotto di lui. Il risultato? Ingenti dosi di ansia per un terrorizzato Woo, una spalla ferita a causa dopo un salto tra uno scoglio e l'altro e la nascita di un altro momento indimenticabile per i fan.
4. Occhio, Ethan - Mission: Impossible II (2000)
È labile il confine tra coraggio, follia e masochismo. Ecco, Cruise su quel confine ci ha piantato una tenda. Durante uno dei più violenti scontri corpo a corpo con il mellifluo e riuscito antagonista di Mission Impossibile: 2, interpretato da Dougray Scott, Cruise chiese al collega di usare tutta la sua forza, e di spingere, senza alcuna remora o esitazione, la lama di un pugnale il più vicino possibile al suo occhio. Immaginate, ancora una volta, la serenità del povero John Woo.
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5. Due ruote in fiamme - Mission: Impossible II (2000)
Terza sequenza per uno dei sequel migliori della storia del cinema. E non è un caso, perché il tasso di adrenalina di Mission: Impossible II è direttamente proporzionale al passare dei minuti. Poteva forse mancare una sequenza estrema in sella ad una moto? Certo che no. Lunga ben otto interminabili minuti, la scena vede Hunt a bordo di una Triumph nera, rigorosamente senza casco, pronto a sfrecciare tra proiettili, inseguimenti e duelli su due ruote. La chicca finale? Attraversare le fiamme con una nonchalance invidiabile, sottolineata da un rallenty in cui Cruise è assolutamente impassibile.
6. Tuffo nel vuoto - Mission: Impossible III (2006)
Non ce ne voglia J.J. Abrams, ma il suo Mission: Impossible III non è certo pieno di bei ricordi. Privo di mordente e con una storia senza picchi, il terzo capitolo sembrava mostrare il fianco di una saga col fiatone. Peccato, perché un attore del calibro di Philip Seymour Hoffman (quanto ci manchi) prometteva un antagonista di spessore. Promessa purtroppo non mantenuta. A restare costante, invece, ci sono le peripezie di Tom Hunt (o di Ethan Cruise, fate voi), questa volta impegnato in un salto da un grattacielo a un altro. La sequenza fu girata su un set costruito appositamente, un contesto più sicuro, certo, ma non privo di pericoli. Anche in questo caso il regista era talmente preoccupato da aver ridotto al minimo il minutaggio dedicato all'ennesima follia di turno.
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7. Tra le nuvole di Dubai - Mission: Impossible - Protocollo Fantasma (2012)
Se il terzo capitolo mostrava stanchezza, Mission: Impossible - Protocollo fantasma tira a lucido il brand e ci mostra un Ethan Hunt in forma, motivato, ancora capace di stupire. Nonostante la presenza di due bellezze femminili agli antipodi come Paula Patton e Léa Seydoux, alle prese con una diatriba alquanto estrema, l'episodio ambientato a Dubai verrà ricordato per un'altra incredibile scalata di Cruise. Questa volta la missione possibile è quella di volteggiare, saltare e arrampicarsi con le proprie mani su un lato del palazzo più alto del mondo (il Burj Khalifa). Dopo mesi di duro allenamento, però, Cruise ha ammesso di aver avuto un solo grande nemico: il vento che lo ha fatto sbattere con violenza contro le vetrate. A provare le vertigini, però, è solo il pubblico. Lui no di certo.
8. Autoscontro marocchino - Mission: Impossible - Rogue Nation (2015)
In mezzo a questo turbinio di pazzie degne di un manicomio ben assortito di spericolati, un inseguimento in auto sembra quasi una passeggiata, roba da dilettanti senza un briciolo di fegato.
Bene, per cambiare idea, provate a rivedere la sequenza di Mission: Impossible - Rogue Nation ambientata in Marocco in cui Tom mette in mostra una guida sportiva con tanto di curve ardite in spazi angusti, retromarce da capogiro e tirate di freno a mano più letali di una mitragliatrice.
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9. Check-in al volo - Mission: Impossible - Rogue Nation (2015)
Ridefinite il vostro concetto di "spericolato" e mettete il faccione di Tom Cruise nel dizionario dei sinonimi al fianco della definizione "matto totale". Quella del quinto capitolo della serie è forse l'impresa delle imprese, la punta di un iceberg che affonda nella cieca devozione al proprio lavoro. La storia è questa: Tom Cruise si è letteralmente aggrappato a un aereo in fase di decollo. Il tutto alla modesta velocità di 300 chilometri orari. Pare che, in mezzo all'incredulità generale, Cruise sia persino arrivato a far valere con severa fermezza la sua posizione di produttore pur di girare questa scena incredibile, girata ben otto volte, dopo che la pista era stata ripulita da detriti e volatili con cui c'era il rischio di scontrarsi. Scrollandosi un po' di polvere dalle spalle, Cruise ha poi ammesso candidamente: "In effetti, è stata la cosa più pericolosa che abbia mai fatto". Meglio tardi che mai, Tom.
10. Missione possibile - Mission: Impossible - Fallout (2018)
Per ora si è parlato di Mission: Impossible - Fallout a soprattutto per due cose. Per i baffi di Henry Cavill, che hanno costretto la produzione di Justice League a spendere un patrimonio per eliminarli (male) in post-produzione dopo le riprese aggiuntive e per la caviglia rotta del nostro durante uno dei suoi tanti balzi. Però la distribuzione del film ha già reso disponibile il backstage della nuova peripezia di casa Cruise: il volteggio in elicottero. Dopo tre mesi di duro addestramento e una concentrazione ferrea in grado di stupire i suoi insegnanti di volo, Cruise ha imposto la totale assenza di green screen e si è messo da solo alla guida di un elicottero da far roteare a 360 gradi. Dalla regia l'unica indicazione è stata: "Mi raccomando, Tom. Non esagerare". Poveri illusi.