Per chi ha più di 15 anni il fenomeno Violetta è probabilmente incomprensibile o sconosciuto, a meno che non sia un genitore ossessionato dai figli impazziti (se il caso è questo siamo solidali con voi): analizzare un film destinato a un pubblico così specifico non è semplice, perché o si cerca di guardarlo con il punto di vista dei suoi spettatori, o lo si guarda come qualsiasi altra pellicola, con risultati involontariamente comici. Nata quattro anni fa, la telenovela argentina, prodotta da Disney Channel, è diventata ben presto un fenomeno mondiale: la sua protagonista, Martina Stoessel, è una vera e propria star tra gli adolescenti e probabilmente, anche se non la conoscete, avete sicuramente visto la sua faccia stampata su penne, quaderni o altri gadget, che hanno invaso anche l'Italia già molto tempo fa. Ormai diciannovenne, la Stoessel, cantante, attrice e ballerina, come nella migliore tradizione delle baby star Disney, sente ora il bisogno di crescere e staccarsi dal suo personaggio, per poter cominciare un nuovo capitolo della sua vita.
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Per compiere questo passaggio col minor dolore possibile, soprattutto per i fan, Disney ha portato la serie al cinema, mettendo in scena una vicenda che, almeno nella premessa, sembra molto aderente alla realtà: sopraffatta dalla fama, e spinta da problemi d'amore (il fidanzato storico Lèon, interpretato da Jorge Blanco, anche lui una celebrità, non si fa sentire da mesi e forse frequenta un'altra ragazza), Violetta si rifugia in Italia, in Sicilia, dove, in mezzo a una natura bellissima, cerca di trovare se stessa, grazie all'aiuto di altri ragazzi con ambizioni artistiche, soprattutto del pescatore Caio (Adrián Salzedo), che sogna di diventare un ballerino.
Da Violetta a Tini
Elegante nel look (la moda dei colletti importanti è probabilmente esplosa grazie a lei), Martina Stoessel ha sempre più cercato di rendere il personaggio simile a lei, o almeno alla sua immagine pubblica: il confine tra l'attrice e Violetta si è sempre più assottigliato, fino ad arrivare a Tini - La nuova vita di Violetta, film grazie a cui non solo la serie arriva al cinema, ma permette alla sua protagonista di reinventarsi. Proprio come nel film, l'attrice è in fase di cambiamento e ha sovrapposto il suo soprannome nella vita reale, Tini, a quello di Violetta, mettendo bene in chiaro che d'ora in poi è così che vuole essere identificata.
Per fare questo il film dà al pubblico che è cresciuto con la serie esattamente quello che vuole: canzoni pop tutte molto simili tra loro, orecchiabili quanto facilmente dimenticabili, coreografie da videoclip, storie d'amore strappa lacrime e plateali, passaggi logici praticamente assenti e tanti, tanti vestiti con ricami e pizzi. Un incubo per chi non è dentro il mondo di Violetta, che si trasforma presto in un formidabile spettacolo comico: impossibile, per uno spettatore più adulto e smaliziato, non cogliere riferimenti maliziosi che riguardano la crescita sentimentale della protagonista; altrettanto impossibile non sorridere di fronte a dinamiche stereotipate e dialoghi da Baci Perugina (il culmine è raggiunto dalla citazione del Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry). Non tutto il male viene per nuocere però: accettata la realtà plastificata in cui vivono i protagonisti e abituato l'occhio alla fotografia patinata, lo spettatore più adulto potrebbe divertirsi in modo inaspettato, proprio come il suo pubblico di riferimento, che sicuramente apprezzerà questa nuova fase della vita del proprio idolo.
Movieplayer.it
1.5/5