Three Thousand Years of Longing è stato presentato fuori concorso il 20 maggio 2022 presso la 75ª edizione del Festival di Cannes: Idris Elba, Tilda Swinton e il regista George Miller hanno incantato il pubblico della conferenza stampa della Kermesse francese con una serie di riflessioni interessanti relative all'adattamento cinematografico di uno dei racconti della raccolta del 1994, scritta da Antonia Susan Byatt, intitolata Il genio nell'occhio d'usignolo (The Djinn in the Nightingale's Eye).
Secondo quanto riferito, la proiezione del film al Palais Theater di Cannes è stata seguita da un applauso e da una standing ovation di sei minuti, durante la quale Elba e la Swinton si sono scambiati uno splendido abbraccio. La star di Luther ha letteralmente conquistato il pubblico con una sua risposta relativa alla natura della pellicola e del suo personaggio per poi infiammare la sala con una battuta esilarante. Three Thousand Years of Longing racconta la storia di Alithea, un'accademica solitaria (Swinton) che decide di comprare una vecchia bottiglia dopo averla trovata per caso in un bazar di Istanbul. Non appena Alithea, una volta a casa, inizia a pulire il suo nuovo acquisto dall'ampolla salta fuori un genio (Elba), pronto a esaudire i suoi desideri.
George Miller spiega come è nato il film
George Miller ha aperto le danze rispondendo ad una domanda relativa alla genesi del progetto: "Per prima cosa ho letto The Djinn in the Nightingale's Eye, il racconto di A.S. Byatt, e devo dire che mi ha colpito molto, mi è sembrato subito che ci fosse del potenziale. Quindi lo abbiamo scritto, ed in seguito, col passare del tempo, siamo riusciti a realizzare il film. Forse così può sembrare un processo molto semplice, in realtà non lo è affatto, ma la storia era molto forte. La maggior parte delle storie che raccontiamo sono incapsulate in questo racconto ed è per questo motivo che ho deciso di realizzarlo, mi è rimasto addosso per anni. Ricordo che quando ho parlato per la prima volta con Idris lui ha accettato immediatamente di fare il film ma mi ha chiesto di girare prima i flashback della storia, affinché durante le sequenze nella stanza di hotel con Tilda potesse sentirsi come se avesse effettivamente vissuto quelle esperienze fantasiose."
Idris Elba: "Three Thousand Years of Longing sono due film in uno"
In seguito Idris Elba ha spiegato che cosa ha tentato di costruire durante le riprese, per quanto concerne il suo personaggio, al fine di rendere il genio profondamente credibile e il più umano possibile: "A mio modo di vedere abbiamo realizzato due pellicole, per me Three Thousand Years of Longing sono due film in uno. Le sequenze nella stanza d'albergo sono molto reali mentre la parte fantastica prende forma con le storie che il genio racconta attraverso i flashback. Volevamo evitare il cliché del genio, sia dal punto di vista estetico che per quanto concerne il suo modo di parlare. Anche perché lui è un Djinn, non un semplice genio. Il nostro obiettivo è stato renderlo il più umano possibile all'interno di una situazione reale. Ed è proprio in questa condizione che lo troviamo: in una stanza di albergo con indosso un accappatoio che racconta queste storie fantastiche. Non potrebbe essere più reale e autentico di così ma, al tempo stesso, dimostra di avere la capacità di trasportare gli spettatori in questi mondi di fantasia che hanno fatto parte del suo viaggio."
Proseguendo nella conversazione, la star di Beasts of No Nation si è dedicata ad una riflessione profonda e dettagliata relativa alla natura del suo personaggio: "Non ho mai considerato il genio come un eroe, credo che in realtà il suo spirito sia pieno di difetti e che sia molto bisognoso. In questo senso, di conseguenza, penso che sia molto lontano dall'essere un eroe. D'altro canto quando incontra Alithea è molto coraggioso, si rende conto che la normale procedura di concedere dei desideri in quanto genio non funzionerà in questo caso e decide di comportarsi in maniera eroica, se vogliamo, al fine di raccontare storie che non ha mai narrato prima, affrontando delle difficoltà che non ha mai fronteggiato in passato. Credo che sia questa la cosa più eroica che lo contraddistingue."
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Il parallelismo di Tilda Swinton con la guerra in Ucraina
Dopo aver dichiarato apertamente il suo profondo amore per le sale cinematografiche con le seguenti parole: "Questa è la mia bandiera e la sto sventolando, per il cinema è questo e il grande schermo che avete qui, con il suo incredibile impianto audio, è probabilmente il più bello del pianeta", Tilda Swinton ha tracciato un parallelismo molto puntuale tra l'importanza del modo in cui si racconta una storia e la guerra in Ucraina: "Girare questo film adesso è semplicemente perfetto, da molti punti di vista, perfino per ciò che riguarda il dibattito sul fatto che coinvolga o meno forze soprannaturali. Quella sensazione di dover tenere le orecchie e il cuore aperti che è davvero importante. Come ci suggerisce brillantemente Joseph Campbell, la cosa più pericolosa al mondo è avere solo una storia. Specialmente per voi giornalisti ed è una vostra responsabilità quella di raccontare più punti di vista della stessa narrazione... quando le persone non riescono ad ascoltare altre storie da nessuna parte le cose peggiorano molto velocemente".
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I tre desideri di Idris Elba
Infine, un giornalista ha posto a tutti i membri del pannel una domanda esilarante, quasi obbligatoria in un contesto di questo tipo: "Quali sarebbero i vostri tre desideri in questo momento?". Elba ha regalato al pubblico una risposta estremamente seria e ricca di spunti interessanti per poi fare una battuta che ha letteralmente conquistato il pubblico: "Il primo è di avere una migliore risposta per questa tua domanda, il secondo è che il pubblico di questo film possa comprendere l'importanza del racconto, del fatto che impariamo molto della storie, e di come questo film sia in realtà un modo molto anti-convenzionale di raccontare una storia. Il mio desiderio è che il pubblico capisca questa cosa, a costo di guardare il film due o tre volte, e lo trasformi nella propria storia. Il terzo desiderio è una Ferrari elettrica".