Il suo papa rivoluzionario è uno dei casi televisivi dell'anno: Umberto Contarello è uno degli sceneggiatori di The Young Pope, serie creata e diretta da Paolo Sorrentino, appena terminata su Sky Atlantic e pronta a debuttare oltre oceano Su HBO a inizio 2017. Collaboratore di molti dei registi italiani più influenti degli ultimi anni, da Gabriele Salvatores a Gianni Amelio, Contarello è stato chiamato a far parte della giuria del decimo Roma Fiction Fest, inaugurato il 7 dicembre, al cinema Moderno a piazza della Repubblica.
Impossibile non cominciare chiedendogli cosa direbbe papa Lenny Belardo (Jude Law), delle serie televisive e della giuria del Roma Fiction Fest 2016: "Direbbe che è una domanda a cui lui non ha né tempo, né voglia, né curiosità di rispondere". Una risposta che non facciamo fatica a immaginare in bocca a papa Pio XIII, personaggio che gli autori hanno avuto l'intuizione geniale di rendere schivo e misterioso, nonostante il pontefice sia uno degli uomini più famosi al mondo: "Abbiamo fatto questa scelta perché ogni storia che pensi possa essere narrata nasce sempre e solo da un paradosso: se non c'è un paradosso non c'è una narrazione. Il paradosso in questo caso è un papa che non si vuole far vedere".
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Nonostante il suo desiderio di non farsi vedere, papa Pio XIII ha molta più influenza di quanto si possa immaginare, visto che dopo la messa in onda dell'episodio numero quattro, in cui ascolta la canzone di Nada "Senza un perché", il giorno dopo il brano è salito al primo posto nella classifica di iTunes dei brani più venduti: "È un pensiero che non ho fatto: ho visto con chiarezza che Paolo ha un talento unico, credo unico al mondo, di comporre tra loro gli elementi di una scena in modo che la somma delle parti che la costituiscono, cioè la composizione visiva, il sentimento della scena, i personaggi e la componente sonora, provochi un effetto che non sia la somma di questi elementi, cioè uno, più uno, più uno, più uno uguale quattro, ma uguale venti. Questa è l'unicità del talento molto particolare di Paolo".
Il Contarello autore lo conosciamo, mentre lo spettatore è un mistero, per questo abbiamo chiesto allo sceneggiatore quali siano i suoi titoli preferiti, la risposta The Young Pope non vale: "Ho cominciato a seguire i racconti televisivi con Mad Men, che reputo ancora la serie che mi appartiene di più, per elementi che esulano la qualità narrativa e visiva, ma hanno invece a che fare con elementi simbolici e mitologici dai quali non si può prescindere. Poi sono stato abbagliato dalla prima stagione di True Detective e da tutto il lavoro, che reputo il più grande lavoro d'avanguardia e di sapienza di racconto popolare, fatto nella serie Fargo. Per me è l'esempio più alto di creatività contemporanea".
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