La meravigliosa storia di Henry Sugar, la recensione: un riuscito sunto del cinema di Wes Anderson

La recensione de La meravigliosa storia di Henry Sugar, ultimo lavoro di Wes Anderson che arriva fuori concorso al Festival del Cinema di Venezia 2023 a pochi mesi dal passaggio a Cannes con Asteroid City.

La meravigliosa storia di Henry Sugar, la recensione: un riuscito sunto del cinema di Wes Anderson

Wes Anderson torna ad un festival a pochissimi mesi dalla sua partecipazione a Cannes con Asteroid City, e lo fa con un cortometraggio, o sarebbe meglio definirlo mediometraggio visti i suoi quasi quaranta minuti di durata, che condensa in così breve durata tutti gli elementi caratteristici del suo cinema. La meravigliosa storia di Henry Sugar adatta su schermo il racconto di Roald Dahl, un brano che il regista fa suo e che gli ha permesso di giocare con umorismo e tempi proprio come su un palcoscenico teatrale.

The Wonderful Story Of Henry Sugar   Director Wes Anderson  Credits Giorgio Zucchiatti La Biennale Di Venezia   Foto Asac   1  1
La meravigliosa storia di Henry Sugar: Wes Anderson al photocall della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia 80

Ben Kingsley, Benedict Cumberbatch, Dev Patel, Richard Ayoade sono gli unici presenti in scena, gli unici a riempire l'inquadratura consolidando, anche se in piccolo, l'abitudine di Anderson di coinvolgere grandi nomi per affidargli ruoli talvolta estremi, grotteschi o quantomeno singolari. Nel contesto dell'80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, quindi, non vi neghiamo che per chi scrive questo corto è stato una bella boccata di aria fresca e speriamo di riuscire a rendere in questa recensione il genuino divertimento che abbiamo provato nello stare in sala. La distribuzione è in mano a Netflix che distribuirà il corto il 27 settembre sulla piattaforma streaming per poi farlo seguire dagli altri tre cortometraggi del regista: The Swan, il 28 settembre, The Ratcatcher, il 29 e Poison il 30 settembre 2023.

Vedere senza vedere

The Wonderful Story Of Henry Sugar   Actor Benedict Cumberbatch  Credits Netflix  2
La meravigliosa storia di Henry Sugar: Benedict Cumberbatch in una foto

Un ricco quanto narcisista Henry Sugar scopre in un quaderno di memorie che è esistito qualcuno, un uomo indiano per l'esattezza, che riusciva a vedere senza usare gli occhi. Visitato da medici e specialisti ha sempre dimostrato che la sua abilità era autentica, un potere sviluppato nel corso degli anni e frutto di un duro allenamento. Sugar, che è anche un giocatore d'azzardo, intuisce subito le potenzialità di tale capacità e inizia così ad interessarsi sempre di più alla bizzarra vicenda scoperta in un giorno di noia.

The Wonderful Story Of Henry Sugar   Director Wes Anderson  Credits Giorgio Zucchiatti La Biennale Di Venezia   Foto Asac   1  2
La meravigliosa storia di Henry Sugar: il regista Wes Anderson al photocall della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia 80

È questa l'esile trama del mediometraggio, presa direttamente e piuttosto fedelmente dal racconto di Dahl, di cui Wes Anderson decide rimarcare la sua struttura che ci verrebbe da definire "a scatole cinesi". Ogni personaggio principale, infatti, sfonda la quarta parete, parlando costantemente con lo spettatore e raccontando la sua parte e il suo coinvolgimento nella storia, proprio come se leggesse il testo del racconto alla platea. Vediamo così Ralph Fiennes interpretare lo stesso Roald Dahl nella sua capanna di Gipsy House, Dev Patel prendere il ruolo del medico che a sua volta racconta il caso dell'uomo indiano e Benedict Cumberbatch, che racconta Henry Sugar, tre cambi di prospettiva che si susseguono e poi si intersecano in un testo tanto denso quanto veloce.

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Un concentrato di Wes Anderson

The Wonderful Story Of Henry Sugar   Actor Benedict Cumberbatch  Credits Netflix  1
La meravigliosa storia di Henry Sugar: Benedict Cumberbatch in una scena del film

Quella che vi richiederà, infatti, la visione de La meravigliosa storia di Henry Sugar è una certa attenzione costante per tutti i quaranta minuti, dove le velocissime battute e monologhi dei personaggi procedono a ritmo forsennato senza mai rallentare nemmeno per poco in un flusso di parole e situazioni continuo e quasi inarrestabile. Wes Anderson rispetta anche qui la sua vocazione per un cinema più teatrale fatto di scenografie semoventi di cui svela ogni cosa, di una fotografia fatta da quei colori caldi che sono diventati il suo marchio di fabbrica e che rendono la sua estetica estremamente riconoscibile. Potremmo quindi definire quest'opera come un sunto efficace di tutto ciò che il regista ama e ama proporre al suo pubblico, stavolta con più equilibrio ed efficacia rispetto al ridondante Asteroid City.

Conclusioni

Per condensare in poche parole la nostra recensione de La meravigliosa storia di Henry Sugar possiamo affermare che questo mediometraggio di Wes Anderson rappresenta un sunto efficace del suo cinema. Ritroviamo infatti la sua estetica e il suo umorismo che ben si sposano all'adattamento di un racconto fatto di diversi punti di vista che si uniscono per raccontare una storia tanto bizzarra quanto divertente.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.1/5

Perché ci piace

  • L'adattamento del racconto di Roald Dahl, divertente e a suo modo fedele.
  • L'umorismo, brillante e ben dosato.
  • Gli attori che offrono una prova impeccabile.

Cosa non va

  • La velocità delle battute potrebbero renderlo piuttosto impegnativo.