Un tempo erano gli uomini a far ridere attingendo a un repertorio scurrile e a gag basate su parolacce, abusi di sostanze varie, scherzi da caserma e affini. La serie dei Porky's questi pazzi pazzi porcelloni e Animal House hanno aperto la strada a una sconfinata quantità di commedie giovanilistiche a stelle e strisce declinate, in seguito, nei modi più impensati. Negli ultimi anni hit come Una notte da leoni e Le amiche della sposa hanno dato vita a un curioso sottogenere in cui questo humor 'basso' si innesta nella più classica wedding comedy, edulcorata della parte romantica proprio per valorizzare la dimensione becera e ilare. Proprio Le amiche della sposa, diretto da un uomo (Paul Feig), ma scritto da due donne, una delle quali è l'irresistibile protagonista Kristen Wiig, ha dimostrato che il girl power è arrivato a travalicare i vincoli del politically correct. Far ridere attingendo con noncuranza alla sfera sessuale non è più cosa da uomini. Così mentre i bellocci James Marsden e Adam Scott stanno a guardare, le scatenate protagoniste di The Wedding Party ne combinano di tutti i colori. In rappresentanza del tram a Locarno approda Lizzy Caplan. Battuta pronta e sguardo enigmatico, la star di True Blood e Cloverfield incontra la stampa insieme alla loquace regista in attesa dell'anteprima internazionale che stasera animerà la Piazza Grande.
Puoi raccontarci la genesi di The Wedding Party?Leslye Headland: Il film è nato come pièce teatrale. Ho scritto sei pièce dedicate ad ognuno dei peccati capitali. Ora sono ferma alla gola perché è qualcosa che conosco bene, ma spero di completare la settima pièce entro breve. Il titolo originale del film, Bachelorette, è anche il titolo dello spettacolo. La mia esperienza come donna americana è quella di una persona invitata a consumare. Inoltre, per la società, dobbiamo essere sempre belle, magre, dobbiamo sposarci presto e avere il matrimonio perfetto. Io, nel mio film e prima ancora a teatro, ho cercato di ironizzare su questo tipo di mentalità.
Quindi il film è una satira?
Leslye Headland: Si, molte donne in America, dopo aver visto il film, mi hanno detto: "Ma questa è la mia vita". Però si possono leggere molte altre cose nella storia.
In questo periodo c'è un grande fermento femminile. Vi sono molti film scritti da donne che parlano di donne. Perché credete che sia il momento giusto?
Lizzy Caplan: In effetti c'è una rinascita della presenza femminile nella commedia. In questo senso ha aiutato molto l'uscita di Le amiche della sposa. Dopo quel film tutti si sono ricordati che anche le donne fanno ridere.
Leslye Headland: Ci sono state grandissime registe, scrittrici o sceneggiatrici che in passato sono state ignorate. Quando una cosa dà profitto le porte di Hollywood si aprono perciò ora va di moda questo filone perché porta incassi. Io ho scritto questa sceneggiatura quattro anni fa, l'ho presentata a molti produttori ma nessuno voleva fare il film perché si pensava che le donne non sarebbero andate a vedere un lavoro di questo tipo. Ma a me interessa fare film universali, che tutti possano vedere tranquillamente sentendosi coinvolti, anche gli uomini.
E' diverso scrivere per il cinema rispetto al teatro?Leslye Headland: Sì, teatro e cinema sono molto diversi. Non sono molti i commediografi che si spostano in direzione del cinema. Lo ha fatto David Mamet e ora lo sto facendo io. L'unica cosa che è rimasta uguale sono i protagonisti, ma li ho calati in un contesto completamente diverso. E' come fare due diverse ricette con gli stessi ingredienti principali. Alla fine il gusto è diverso.
Lizzy, in passato sei diventata celebre con una commedia al femminile come Mean Girls. Non temi di ripeterti con The Wedding Party?
Lizzy Caplan: Mean Girls è stato un film molto speciale. La sceneggiatura era fantastica e credo che nessuno si aspettasse che potesse avere ancora senso, dieci anni dopo. Invece è un film che è rimasto nella memoria. In The Wedding Party vengono ripresi alcuni atteggiamenti di Mean Girls, ma l'effetto è molto più patetico perché le protagoniste non sono più liceali, ma ormai sono trentenni immature.
Leslye, come mai ha deciso di affidare a Kirsten Dunst il ruolo di protagonista? Questo per lei è un genere insolito
Leslye Headland: Io adoro Kirsten Dunst, mi è sempre sembrata un'attrice vecchio stile di Hollywood. E' una stella del cinema, ma non nel senso moderno. La paragonerei a Barbara Stanwyck. Il suo personaggio Regan, ha torto, è completamente sbagliato, ma non se ne rende conto. Proporle un ruolo del genere è stato come farle perdere la 'verginità' attoriale, ma quando l'ho chiamata e le ho offerto il lavoro lei ha accettato immediatamente.
Lizzy Caplan: Kirsten è famosa fin da quando era piccola, ma è una persona fantastica. Non si è mai montata la testa.
Lizzy, dopo True Blood ti vediamo ancora una volta nel ruolo di una tossica. Perché i registi ti vedono sempre in questo modo?
Lizzy Caplan: Io faccio sempre la tossica perché sono attratta da personaggi incasinati. Fare un personaggio preciso, serio e morale sarebbe noioso.
Nel film vediamo anche una degli interpreti di Le amiche della sposa, Rebel Wilson. Non hai paura che il pubblico faccia paragoni tra il tuo lavoro e quello di Feig?
Leslye Headland: In realtà io ho scritto The Wedding Party molto prima di Le amiche della sposa. Ci sono state discussioni sul titolo originale, i produttori volevano cambiarlo per non creare confusione, ma io sono legata a Bachelorette perché è il titolo del testo teatrale e non ho voluto cambiarlo. Per me era importante che fosse riconoscibile. Rebel Wilson è un genio della recitazione. Ha interpretato due personaggi estremamente diversi, ma lei ha enorme talento e può fare tutto. Volevo mostrare la sua versatilità, ma è stata di grande aiuto anche nello sviluppo del personaggio. Abbiamo parlato moltissimo della sceneggiatura.
Leslye Headland: Onesto.
Lizzy Caplan: Esplosivo.
E' difficile scrivere un film di questo tipo senza incappare nelle maglie della censura? Come avete mantenuto l'equilibrio tra cointenuto riflessivo e aspetto comico più politically uncorrect?
Leslye Headland: Domanda difficile. Uno dei miei registi preferiti è Billy Wilder. L'appartamento, uno dei suoi capolavori, è un film estremamente divertente eppure ha un lato molto dark, contiene addirittura un tentativo di suicidio. Questo mix di commedia e tragedia è qualcosa che fa parte della vita e io ho cercato di equilibrare il tutto con l'aiuto dei miei collaboratori. Volevo essere molto onesta, ma anche divertente. Ho avuto un montatore bravissimo, che mi ha aiutato a moderare i toni del film facendo funzionare la parte comica, e comunque un lavoro del genere non può funzionare senza gli interpreti giusti, capaci di entrare nella tua lunghezza d'onda.
Lizzy Caplan: Anche per un attore è difficile ottenere il giusto equilibrio tra commedia e drramma. Il nostro scopo è sempre quello di fornire una prova credibile.