Jadis e Dwight hanno una cosa in comune: a due episodi dalla fine dell'ottava stagione di The Walking Dead, entrambi se la sono vista molto brutta per colpa di Negan (Jeffrey Dean Morgan). Abbiamo incontrato i loro interpreti, Pollyanna McIntosh e Austin Amelio, a Londra, in occasione della Walker Stalker, convention itinerante che permette ai fan di tutto il mondo di incontrare i protagonisti della serie AMC, che in Italia va in onda ogni lunedì su Fox, in contemporanea con gli USA.
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Entrambi hanno delle cose da dire sul capo dei Salvatori: "Dwight all'inizio aveva una morale, ora è solo in cerca di vendetta, anche se è consapevole che potrebbe morire da un momento all'altro: vuole solo liberarsi di Negan e rendere il mondo un posto migliore" ci ha detto Amelio, mentre McIntosh: "Credevo che Jeffrey mi avrebbe spaventata, perché Negan è un personaggio inquietante, invece è adorabile. Se ci pensate Negan gode dei piaceri del suo lavoro da psicopatico e, quando si gode quei momenti, in lui c'è parecchio di Jeffrey. È molto affasciante".
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Nonosante la sua fascinazione per il collega, McIntosh non ha problemi ad ammettere che inizialmente, prima di ottenere il ruolo di Jadis, non sapeva praticamente nulla di The Walking Dead: "Non ero appassionata della serie, la definivo "quella cosa con gli zombie". Poi sono stata coinvolta e ho cominciato a guardarla e sono stata completamente risucchiata: ho visto le prime sei stagioni in pochissimo tempo. La amo: adesso sono una grande fan, credo sia fantastica". Amelio invece è continuamente sorpreso dalla conoscenza dei fan: "I fan ne sanno sempre più di te: hanno visto ogni episodio e letto ogni fumetto. Sono fantastici, amano davvero la serie e, anche se odiano il tuo personaggio, ti dicono che amano odiarlo. Uno dei motivi per cui sono diventato attore è proprio avere la possibilità di incontrare tante persone e questo lavoro ti mantiene connesso con la vita e il mondo".
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Gli zombi oggi: una metafora della sopravvivenza umana
Da quando George A. Romero li ha resi immortali grazie al film La notte dei morti viventi, gli zombi, nel corso degli anni, sono diventati man mano metafora di temi politici e sociali. Cosa rappresentano oggi per gli attori? "È vero, sono cambiati molto: gli effetti speciali sono migliorati, sembrano sempre più veri" ci ha detto McIntosh, proseguendo: "Per quando riguarda l'aspetto politico e sociale in genere rappresentano un problema attuale, ma nella serie sono lo spunto per parlare dell'interazione umana. Dico spesso che sono la tempesta contro cui dobbiamo combattere". Per Amelio invece: "Sono anche un monito: la morte è dietro l'angolo in ogni momento. La serie parla di come gli esseri umani sopravvivano, le persone ci si rispecchiano perché si possono immedesimare: ma, non appena hai capito come fare, spunta uno zombi. Sono la paura, il pericolo".
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Il momento più triste di The Walking Dead
The Walking Dead non vuol dire solo paura e tensione, ma anche lacrime: di scene commoventi la serie è piena e abbiamo chiesto agli attori qual è il momento più triste per loro: "Per me è stato quando Maggie ha visto morire Glenn: è il momento più triste. Avevamo tutti investito molto in quella bella storia d'amore**" ci ha detto senza esitazione McIntosh, mentre per Amelio, che ha un figlio: "La morte di Carl: vediamo un padre che perde il figlio, una cosa che non voglio nemmeno immaginare. So che non è reale, ma quando l'ho vista ho pianto. È difficile da digerire: il modo in cui l'ha fatto, come ha lasciato andare Carl... è difficile anche solo pensarci".
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La morte di Carl e la battaglia degli studenti per il controllo delle armi
La messa in onda dell'episodio numero nove dell'ottava stagione, Honor, quello in cui Carl (Chandler Riggs) muore, è avvenuta poco dopo la tragedia della sparatoria al liceo Marjory Stoneman Douglas, a Parkland in Florida, e, visto come il personaggio, il più giovane e pieno di speranza nel futuro, in un certo senso si sacrifica per la pace, è stato impossibile non fare un parallelo con l'attualità: "In questo momento la morte di Carl mi fa pensare ai coraggiosi studenti della Florida che stanno combattendo per il controllo delle armi" ci ha detto McIntosh, spiegando meglio: "Non solo loro, anche tutte le persone che se ne occupano da tempo: la terribile tragedia che è successa è già accaduta in molte scuole. Credo che i giovani siano quelli che spesso combattono di più, è sempre stato così. Se parliamo di un'allegoria, non è che la serie sia stata scritta apposta, ma, quando mi ha fatto la domanda, ho pensato a loro: spero non debbano esserci altri sacrifici per la pace".
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La teoria dell'Alpha
Difficile non chiedere all'attrice anche della famosa "teoria dell'Alpha", che vuole Jadis come leader dei Whispers, nuovo gruppo di sopravvissuti che farà presto il proprio ingresso nella serie: "Perché no? Mi piacerebbe essere Alpha, ma sarebbe bello anche vedere un altro leader donna nella serie. È molto divertente interpretare un personaggio da cui non sai mai cosa aspettarti, che, quando ti guarda, non ti dà nessun appiglio su cosa stia pensando. È molto calma e concentrata su quello che sta facendo. È piena di strati".
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